Sannino imbriglia la Juve, Inter non pervenuta a Roma e fatta a pezzi da Borini. Follia Ibra. I promossi e i bocciati della 22a giornata di Serie A

L’impresa della giornata la firma il Siena di Giuseppe Sannino, che esce indenne da Torino e ferma la capolista Juventus. La Roma umilia un’Inter inesistente con Borini mattatore. Ibrahimovic perde la testa e viene espulso proprio nel momento cruciale del campionato.

TOP

Fabio Borini: come sta crescendo bene il mini bomber di Luis Enrique! Prima doppietta in Serie A realizzata all’Inter, un gol da grande attaccante facendo sedere nientemeno che un certo Walter Samuel e un altro eludendo la trappola del fuorigioco. Tra campionato e Coppa Italia ha segnato 5 gol in meno di un mese. Se continua così una maglia da titolare non gliela toglie più nessuno.

Giuseppe Sannino: per fare risultato a Torino ci vogliono cuore e passione, aveva detto alla vigilia. Messaggio recepito alla grande dai suoi giocatori, che affrontano senza paura la prima della classe e alla fine riescono nell’impresa di uscire indenni, sfiorando addirittura il colpaccio alla fine con Gazzi. Chapeau al Siena, chapeau a Sannino.

Rodrigo Palacio: forse meriterebbe di più la nomination Jankovic, come si fa a non inserirlo dopo lo stupendo gol che ha fatto il Genoa-Lazio? Voluto o no, è il più bello del campionato. Migliore anche di quello, altrettanto spettacolare, realizzato domenica scorsa al Napoli. Ieri era pure il suo 30° compleanno. Non poteva festeggiarlo in maniera migliore.

FLOP

Zlatan Ibrahimovic: spesso è genio, ogni tanto è sregolatezza. In entrambi i casi riesce a lasciare il segno. Censurabile lo schiaffo rifilato ad Aronica (non che il napoletano sia uno stinco di santo, intendiamoci), che gli costa un’espulsione pesantissima, guardando il calendario del Milan. Se gli va bene verrà squalificato due giornate e salterà comunque l’Udinese. Però ha l’aggravante della recidività e rischia una squalifica più lunga e dunque di non esserci nella sfida scudetto con la Juve. Insomma, non ha scelto certamente il momento migliore per perdere la testa.

Inter: difficile bocciare una squadra intera. Ma se, come ha ammesso il capitano Javier Zanetti a fine partita, si chiama Inter e non è nemmeno scesa in campo, ci sta eccome. Difesa colabrodo (otto reti subite in due partite), centrocampo senza filtro e qualità, attacco inconcludente. Il ritorno di Ranieri a Roma non poteva essere peggiore.

Luciano: che non fosse più incisivo come quando si chiamava Eriberto lo si era capito da anni, ma che sbagliasse addirittura porta questo proprio non se lo aspettava nessuno. Il suo tentativo di spazzare la punizione di Giovinco si trasforma in un tocco imprendibile per Sorrentino e condanna il Chievo alla sconfitta. Quando ci si mette anche la sfortuna…

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Fabio Casati