Home » Tifosi al gelo e portafogli gonfi

L’oscar di fine gennaio è assegnato di diritto ai tanti businessman del calcio italiano. Fissare i turni infrasettimanali dei campionati di serie A e serie B nel periodo storicamente più freddo dell’anno è stata una genialata da applausi. Tutti abbiamo visto le condizioni in cui Livorno e Varese hanno dovuto sfidarsi ieri sera; non parliamo poi del ghiaccio di Brescia o Torino.Poniamo la prima questione: perché le gare di Parma, Modena, Bologna e Siena sono state rinviate e quelle sopra citate no? Per non danneggiare la vendita del prodotto. Lo spettatore casalingo deve beneficiare quasi quotidianamente del pacchetto calcio, attraverso gli spezzatini, le giornate infrasettimanali e anche i rinvii. E chi se ne frega del tifoso da stadio, che paga e gela, oppure dell’allenatore che vede continuamente stravolto il suo programma di lavoro settimanale.

Il problema numero uno è la totale sudditanza delle società: abbiamo per caso udito lamentele eccessive riguardo tali martedì e mercoledì da pazzi? Le tv pagano, dettano legge ormai. Che fosse un calcio prigioniero di tutto questo denaro sembrava a volte una frase fatta, adesso i dubbi cadono come la neve del Rigamonti. Saranno felicissimi gli speculatori della natura: le partite viste comodamente dalla poltrona tra ieri e oggi toccheranno cifre elevatissime; domani gusteremo il dessert, un bel Novara – Chievo immerso nel bianco, e poi scoccherà l’ora dei rinvii. Non si potranno incastrare a febbraio perché il palinsesto prevede già i 27 minuti di Catania – Roma e le sfide di Champions, ma marzo è lungo. Scommettiamo che trasmetteranno Parma – Juve a parte, magari in contemporanea con i recuperi della B, e successivamente proporranno la scelta tra Siena – Catania e Bologna – Fiorentina? E c’è ancora chi si chiede se finalmente ai signorotti non sia nato qualche scrupolo dopo tutte le gare saltate.

Aggiustate i cuscini cara gente, sono in arrivo grandi serate di pallone e caminetto. Un cocktail inframmezzato da qualche risatina per gli sciocchi tremanti che si intravedono dal plasma: sono i tifosi quelli, povere vittime di una passione troppo forte per cedere alle ingiustizie, infreddoliti mentre alcuni portafogli diventano sempre più gonfi. Lo sfogo massimo uno striscione: “Noi ci stiamo, però questo è il vostro calcio”.