Guarda chi si (ri)vede. Il ritorno dei 3 bomber dimenticati
La giornata di campionato appena andata in archivio ha detto che la lotta per il tricolore può tranquillamente ridursi ad un duello all’ultimo sangue, o goal, che sembra più appropriato, tra Juventus e Milan, rigorosamente in ordine di classifica. Non che ce ne fosse bisogno, ma la sconfitta dell’Udinese, proprio contro i Conte’s boys, e la caduta dell’Inter, in quel di Lecce, hanno consentito alle due battistrada di allungare in classifica.
Staremo a vedere, dunque, curiosi e nostalgici di un duello che ci riporta agli anni’90, quando bianconeri e rossoneri si spartivano gli scudetti e le prime pagine dei giornali. A parte la lotta per le posizioni alte della classifica, la 20/a di A ha messo in evidenza alcuni singoli che si sono contraddistinti in prestazioni individuali più che positive.
La lente d’ingrandimento cade su 3 giocatori, 3 bomber dai numeri indiscutibili, caduti recentemente un po’nel dimenticatoio e riemersi, come l’araba fenice, dalle ceneri delle panchine delle loro squadre, vecchie e nuove che siano. Amauri, Budan e Gilardino, in rigoroso ordine alfabetico, sono tre vecchi “amici del goal” che si sono (ri)messi in mostra durante l’ultimo turno di Serie A, contribuendo in un modo o nell’altro alla vittoria delle loro formazioni.
A Firenze tutti aspettano i suoi goal. Ieri, intanto, alla prima sul terreno di gioco dell’“Artemio Franchi”, l’ex epurato juventino Amauri ha sfoderato una prestazione convincente. Certo, è mancata la gioia della rete, ma l’italo-brasiliano ha fatto vedere buone cose e buono impegno, uscendo a fine partita con la classica “maglietta sudata” e collezionando voti positivi nelle pagelle dei giornali. In cuor suo, l’ex Palermo spera di ripetere la positiva esperienza di Parma dell’anno scorso: con l’impegno e con un fuoriclasse come Jovetic al suo fianco, l’oriundo potrà rappresentare una freccia in più all’arco di mister Delio Rossi.
Igor Budan, croato di nascita, ma italiano calcisticamente, è uno dei quei giocatori che, come spesso si dice, ne ha fatta di gavetta, attraversando lo stivale italico da nord a sud: Venezia, Parma, Ascoli, Cesena, Ancona, Atalanta. Partito spesso come titolare, il buon Igor ha conosciuto in molte occasioni l’esperienza del degradamento in panchina. Situazioni sempre difficili da accettare per uno che in Italia ha fatto quasi 60 reti. Mica un Kluivert qualunque! Palermo è solo l’ultima destinazione di questo “zingaro” del goal: in realtà, nel capoluogo siciliano il croato aveva già giocato più volte, ma sempre senza incidere. Ora, con la cessione di Pinilla e l’infortunio di Hernandez, Budan è tornato ad essere un attaccante importante e i suoi 3 goal nelle 6 gare disputate sin qui parlano da soli.
Doveva essere l’attaccante del Milan per almeno un decennio, invece, vuoi per colpa sua, vuoi per scelte diverse della società milanista, Alberto Gilardino ha preferito migrare verso altri lidi. Firenze è stata una tappa importante per la carriera dell’attaccante di Biella, ma, come in molti casi della vita, qualcosa non andava più bene e la permanenza del “Gila” in riva all’Arno cominciava a essere difficoltosa. Pochi, pochissimi goal in campionato quest’anno, tanti 5 in pagella e un rapporto ormai logoro con dirigenza e città hanno consigliato all’ex Parma di trovare nuova fortuna in un’altra squadra. Ecco allora il suo arrivo a Genova, sponda rossoblù. Fiducia ripagata dal numero 82 con una grande prestazione ieri nella vittoria col Napoli: un goal e due assist. Il violinista sembra essere sulla via del recupero, per la gioia di Marino e Prandelli.