Home » A Catania vince la tattica: 1 a 1 tra Donadoni e Montella

A Catania vince la tattica: 1 a 1 tra Donadoni e Montella

Un ottimo Parma imbriglia il Catania di Montella e strappa un punto prezioso. I ducali confermano di essere in crescita con l’arrivo di Donadoni: le anonime prestazioni senza personalità lontano dalle mura amiche sono solo un brutto ricordo.

LE FORMAZIONI: Montella conferma il 4 – 3 – 3 riproposto nelle ultime uscite. Bellusci sostituisce Legrottaglie al centro della difesa, in coppia con Spolli; Potenza e Alvarez completano il pacchetto arretrato davanti a Campagnolo. Lodi, dopo la panchina di Udine, ritorna in cambina di regia ed è coadiuvato da Izco e Biagianti, quest’ultimo al posto dell’indisponibile Almiron. Barrientos, Bergessio e Gomez i tre tenori del reparto offensivo. Il Parma si presenta con 3 – 4 – 3 del nuovo corso: stessa formazione di Bologna con le sole varianti di Brandao, in campo per rilevare lo squalificato Zaccardo, e di Modesto, preferito a Gobbi. Giovinco e Biabiany appoggiano l’unica punta Floccari.

PRIMO TEMPO: Il Catania parte forte, Montella aveva definito quella odierna come la gara della svolta e i suoi sembrano seguirlo. Dopo tre minuti, sugli sviluppi di un’ubriacante serpentina di Gomez sulla sinistra, Barrientos arriva a calciare in porta, ma la mira è imprecisa. Gli ospiti faticano a prendere le misure: Paletta, spostatosi sul centro destra per emergenza, soffre terribilmente il passo rapido di Gomez, mentre dalla parte opposta Brandao non trova i movimenti giusti. I padroni di casa premono costantemente l’acceleratore senza tuttavia risultare incisivi, così il Parma ha il tempo per sistemarsi. Floccari marca Lodi in fase di non possesso palla, capitan Lucarelli tiene alta la linea difensiva e funge quasi da regista arretrato; ne consegue che la manovra etnea perde palleggio e velocità, proprio nel momento in cui i ducali sfiorano la rete del vantaggio con un tiro dalla distanza di Giovinco. Il fantasista di scuola Juve è decentrato a sinistra da Donadoni, probabilmente per non sfiancarlo nel lavoro di copertura su Lodi e tenerlo lucido nelle sue giocate. Il copione appare ormai rigidamente delineato, ma gli emiliani hanno due spine all’interno degli undici: la catena di destra,  sempre più inadeguata per contrastare il funambolo Gomez, e Brandao, impacciato e lento. Al 33′ prende palla Barrientos, dinamico e con un sinistro che canta, il quale serve in profondità Bergessio, bravo a sfruttare una dormita colossale dello stesso Brandao per poi superare Pavarini e battere a rete da posizione piuttosto angolata. E’il delirio per il Massimino.

REAZIONE PARMA: Donadoni si sbraccia, non è contento dei capricci difensivi e pensa ad un cambiamento. I suoi uomini, nel frattempo, non si perdono d’animo e alzano il baricentro offensivo per cercare di impensierire Campagnolo. Al 42′ Lucarelli recupera palla e lancia per Biabiany, cross in area dove Floccari sovrasta Bellusci e centra un palo clamoroso; la sfera sopraggiunge, dopo una respinta dei locali, sui piedi di Modesto: sinistro preciso che si infila sotto l’angolino e punisce un Campagnolo partito in ritardo sulla conclusione. Da sottolineare la lentezza di riflessi del centrocampo etneo, poco lesto ad appropriarsi di una palla vacante. Si va negli spogliatoi.

SECONDO TEMPO: Entra Jonathan al posto dell’improponibile Brandao, la retroguardia passa a quattro e Paletta può finalmente ritornare al suo vero ruolo. Il brasiliano si sistema largo a destra per ingaggiare un duello con Gomez ad armi pari, almeno per ciò che concerne la rapidità. Il goleador Modesto scala indietro di qualche metro. Le intenzioni di Donadoni trovano effettiva realizzazione sul terreno di gioco: il “Papu” scompare dalla partita, per merito di Jonathan e del generoso Bianiany, mentre Bergessio è ingabbiato nella morsa di Paletta e Lucarelli. Ci pensano allora Barrientos e Lodi a creare le iniziative catanesi. Il regista è adesso più libero perché il centrocampo dei rivali ha perso un uomo, al 56’richiede gli straordinari a Pavarini con una punizione delle sue. Montella inserisce Delvecchio per un Biagianti ancora in condizione fisiche non ottimali e Catellani al posto di Gomez. La voglia di vittoria è tanta, ciò che scarseggia è la qualità. L’unico a provarci per i rossoblu è Barrientos, il quale salta l’uomo e arriva al tiro ma a volte tenta di strafare, viceversa nei ducali è Giovinco, in leggera crescita dopo un primo tempo opaco, a ricercare la giocata del ko.

FINALE AVVINCENTE: Nel frattempo erano subentrati Okaka da una parte e Suazo dall’altro, rispettivamente per allungare la squadra e per scardinare in velocità il fortino avversario. Il Catania ha l’obbligo di provarle tutte al fine di ottenere i tre punti: a volte sembra lasciare di proposito le redini del match al Parma per dare sfogo al contropiede con Catellani e Suazo. Un paio di volte l’idea riesce, ma Jonathan è autore di due diagonali perfette. Al minuto 88′, quando il pubblico del Massimino fa capire che è il caso di attaccare a testa bassa, Barrientos supera in slalom Morrone e calcia a giro sul secondo palo, Pavarini è però attento. In chiusura un brivido per i siciliani: Okaka sfrutta un lancio di Galloppa e brucia Spolli in velocità, ma il suo diagonale mancino termina di pochissimo a lato. E’pareggio.

Montella può salvare l’ostinatezza attraverso la quale i suoi hanno cercato il risultato pieno, nonostante un livello di gioco inferiore a quello cui gli etnei sono soliti. La prestazione in chiaroscuro è stata determinata dalla sagacia tattica di Donadoni, abile a plasmare un gruppo capace di cambiare modulo in corso d’opera, in cui tutti si sacrificano volentieri. Soprattutto, nel Parma, sono aumentate autostima e personalità.

IL TABELLINO: CATANIA (4 – 3 – 3): Campagnolo 5,5; Potenza 5,5, Bellusci 6, Spolli 6, Alvarez 6; Izco 6, Lodi 5,5, Biagianti 5,5 (20st Delvecchio 6); Barrientos 6,5, Bergessio 6,5 (36 st Suazo s.v.), Gomez 6 (28 st Catellani 6). A disposizione: Kosicky; Marchese; Llama; Ricchiuti. Allenatore: Montella 6.

PARMA (3 – 4 – 3): Pavarini 6; Paletta 6, Lucarelli 6,5, Brandao 5 (1 st Jonathan 6,5); Valiani 6,5, Morrone 6, Galloppa 6, Modesto 6,5; Biabiany 6 (22 st Okaka 5,5), Floccari 6, Giovinco 5,5. A disposizione: Gallinetta; Gobbi; Musacci; Valdes; Palladino. Allenatore: Donadoni 6,5.

ARBITRO: Doveri di Roma 6,5

MARCATORI: 33 pt Bergessio; 43 pt Modesto

NOTE: ammonito Morrone per gioco falloso

MIGLIORE IN CAMPO: BARRIENTOS – A volte esagera, evidentemente sicurissimo delle sue doti tecniche. Non ha paura ad assumersi delle responsabilità, è bravissimo nel dribbling stretto e nel passaggio filtrante. Nella ripresa arriva in due occasioni alla conclusione, dopo aver saltato agevolmente gli avversari.

PEGGIORE IN CAMPO: BRANDAO 5 – Si lamenta con Donandoni perché non sa mai quando stringere e quando allargarsi. Lento e insicuro, non si capisce dove sia al momento della rete di Bergessio. Bocciato.