L’approdo al grande calcio non è mai semplice, delle volte addirittura ti costringe a sopportare attese interminabili in una camera d’albergo. Soli, unica compagna la speranza e, al massimo, il televisore sintonizzato su Gianluca Di Marzio, l’oracolo dalle cui labbra pende una carriera.E’la descrizione delle recenti giornate tipo di Marquinho e, soprattutto, Maxi Lopez: Roma e Milan seducono gli spasimanti con il loro fascino per poi, dopo aver reso questi prigionieri dell’amore, abbandonarsi alla riflessione definitiva, tipica delle donne che se lo possono permettere.
Ma se il brasiliano, sbarcato ieri a Fiumicino, non è ancora entrato nel meccanismo lacerante del tempo, e forse non ci entrerà mai perché oggi potrebbe firmare, il biondo argentino è quasi allo strenuo delle forze mentali. A Milano da lunedì, incontra Galliani quotidianamente ed espone con puntualità l’incontrollabile desiderio di vestire la maglia rossonera. Tevez se lo sogna di notte, preciso come i peggiori incubi che ti vengono a cercare quando credi tutto sia passato; Maxi ha già rilasciato delle dichiarazioni da milanista e ha assistito alla gara di Coppa Italia affianco al numero due di via Turati, ma milanista ancora non è. Galliani, mercoledì sera, affermò con decisione che il venerdì sarebbe stato il giorno della scelta, il dentro o fuori tra Tevez e Maxi, uno alternativo all’altro. Ieri, sicuramente commosso dalle cinque giornate di reclusione dell’ex blaugrana, ha corretto il tiro: “Domani saprete. Ripeto per l’ennesima volta che uno esclude l’altro, anche se Maxi può stare tranquillo: se il prescelto sarà Tevez, lui ritornerà a Catania e poi a luglio vestirà la casacca rossonera. Se lo merita, è il suo sogno. Non mi era mai capitato di bloccare un calciatore per così tanto tempo, ringrazio il ragazzo perché ha mantenuto il sorriso sulle labbra senza spazientirsi”.
E’giunto il venerdì, tratteniamo il fiato. Maxi Lopez prepara la valigia in hotel, respira con poca regolarità e inonda di telefonate il suo procuratore D’Amico. Magari gli dispiacerà pure non rivedere ogni mattina il portiere dell’albergo, forse se si verificasse il lieto evento potrebbe scegliere di fermarsi lì per un paio di mesi. Dicono che nel frattempo si “droga” di playstation. Il suo posto nelle prime pagine della cronaca sarà rilevato da Marquinho nel caso di una nuova fumata nera tra Roma e Fluminense. Sabatini travestito da Galliani non ce lo vediamo però: Marquinho non ha nessun ballottaggio da vincere e, addirittura, qualcuno sostiene che abbia già effettuato le visite mediche in gran segreto. La quasi certezza è che oggi un’attesa terminerà, al 99% sarà quella logorante e paradisiaca del nostro Maxi, il quale, in qualsiasi senso vada la trattativa, ricorderà con nostalgia i cinque giorni di dolce prigionia. “Non è importante ciò che trovi alla fine di una corsa. L’importante è quello che provi mentre corri”. Chissà se l’argentino ha mai sentito parlare di Giorgio Faletti.