Da enfant prodige agli inferi lionesi. Un declino chiamato Gourcuff
Durante la sessione estiva di mercato del 2006, il Milan aveva acquistato, per la cifra di 3 milioni di euro dal Rennes, un giovane di belle speranze che aveva fatto molto bene sia nella Ligue 1 che con la nazionale under 21 francese.
Il ventenne in questione era Yoann Gourcuff, nome sconosciuto ai più, ma già presente sui taccuini degli addetti ai lavori, tanto che, per le sue indiscutibili doti tecniche, il ragazzo era soprannominato “le petit Zizou”, chiaro riferimento a sua maestà Zinedine Zidane.
Erano stati in molti a credere nel talento di Gourcuff, tanto che mister Ancelotti lo aveva schierato subito tra i titolari nella prima partita della fase a gironi della Champions di quell’anno. Fiducia ripagata dal giovane transalpino, visto che proprio il nuovo arrivato aveva segnato una delle tre reti con cui il Milan aveva steso i greci dell’AEK Atene. Sembrava l’inizio di un idillio certo tra il club di via Turati e l’ex Rennes. Invece, a quello splendido esordio in maglia rossonera fecero seguito due stagioni decisamente negative, segnate da sole 36 presenze in serie A e la miseria di 2 reti.
Il piccolo Zizou aveva difficoltà non solo in campo, ma anche all’interno dello spogliatoio milanista, tanto che, qualche tempo dopo, Paolo Maldini, bandiera e capitano di quella formazione, affermò che: “Gourcuff al Milan sbagliò tutto. Non aveva voglia di mettersi a disposizione del gruppo. Il calcio è uno sport collettivo, devi essere tu a metterti sulla lunghezza d’onda degli altri. Non si è neanche messo a studiare subito l’italiano. Sulla tattica non voleva lavorare. Non era sempre puntuale. Sono successe tante cose, cose che non è possibile raccontare”.
Un malessere, quello milanese di Yoann, che spinse il Milan a girare in prestito al Bordeaux il giocatore dopo sole due stagioni. L’aria di casa giovò al trequartista, tanto da diventare uno dei principali artefici della conquista del titolo francese di quella stagione della formazione dell’Aquitania. A fine anno, Gourcuff venne riscattato per 15 milioni di euro: certo, un’ottima plusvalenza per il Milan, ma la conferma di un acquisto che, in Italia, aveva reso ben al di sotto delle sue possibilità.
La crescita del calciatore gli aveva spalancato le porte della nazionale in partenza per il mondiale sudafricano. Tuttavia, il flop dei galletti di Francia aveva influito di nuovo in maniera negativa in un ragazzo, a detta di molti, troppo introverso, preso di mira, come si dirà successivamente, dai veterani di quella nazionale, come Ribery, Evra ed Anelka.
Ributtatosi nella Ligue 1, Gourcuff è stato acquistato dal Lione per ben 22 milioni di euro. C’erano grandi aspettative da parte del club caro al presidente Aulas, ma, tra infortuni e prestazioni decisamente deludenti, Yoann è tornato in quel baratro di anonimato in cui era sprofondato ai tempi in cui militava col Milan. Remy Garde, tecnico del Lione, ha cercato comunque di recuperare un talento mai esploso definitivamente.
Attualmente, Gourcuff sta tentando di ritrovare quella forma e quella continuità che gli permetterebbero di trovare un posto nella rosa della Francia che parteciperà ad Euro 2012. La dirigenza lionese ha pensato anche di venderlo, o quanto meno girarlo in prestito, per rigenerare il ragazzo; tuttavia, il calciatore sembra non avere mercato, col solo Wenger a difenderlo, ma senza fare offerte serie per portarlo a Londra, sponda Arsenal.
Vedremo se il campo potrà essere l’unica medicina per cercare di riabilitare calcisticamente un giovane dalla classe indiscussa, ma troppo discontinuo e dal carattere, forse, troppo debole per dimostrare che quel paragone con Zidane sia stato effettivamente azzeccato.