Il boemo fa discutere sempre: semplice per un uomo come lui, mai banale o vincolato a tatticismi. Nel calcio come nella vita. Gianluca Vialli, ex attaccante di una squadra più volte finita nel mirino di Zeman, vale a dire la Juventus, si traveste da predicatore e tenta di fomentare il seme del dubbio nei tifosi di calcio.
Chi dimentica le battaglie dell’allenatore del Pescara contro la società torinese? Era il 1998, Zeman rimproverò ripetutamente alla Juventus di Lippi l’uso di sostanze illecite; fu istituito un processo conclusosi solo nel 2007, il quale vide i dirigenti dell’epoca, in particolare Giraudo e il dottor Agricola, uscire indenni dalle imputazioni. Il presunto reato cadde in prescrizione. Vialli, per fede o per convinzione, ha deciso di esporre teorie simili: “Chissà come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di così tante energie”. Puntuale la replica: “Avrei preferito non parlare di tale argomento. Nella vita esistono cose vere e cose non vere: io ho la coscienza a posto; gli altri non so. Di certo mi stupisce il fatto che certe dichiarazioni siano uscite proprio dalla bocca sua (il boemo non nomina mai Vialli)”.
O lo ami o lo odi: è Zeman.