Per Marco Borriello, prendersi la Juve, non sarà una passeggiata. Il nuovo acquisto dei bianconeri, in sede di presentazione ufficiale, ha rilasciato le prime parole in vista dell’esordio che potrebbe arrivare già questa domenica in casa con il Cagliari: “La concorrenza c’è in tutte le grandi squadre, dobbiamo fare tutti il bene della Juve. Qui nessuno mi ha promesso nulla, devo conquistarmi tutto, non voglio essere un problema ma un’arma in più per Conte. Se avessi voluto fare la prima donna sarei andato altrove – ha affermato l’ex attaccante di Roma e Milan – Ho già parlato con Conte, non di tattica ma di motivazioni. Gli ho detto che ne ho da vendere e sono pronto a battermi come un leone per questa maglia, spero di rimanere qui a lungo. Il modulo con una punta unica mi piace, è quello che preferisco. Nella mia carriera non ho mai segnato alla Juve o a Buffon, sarà destino… Ho scelto il numero 23, anche perchè c’erano pochi altri numeri a disposizione. Come mai? Tra quelli disponibili l’hanno estratto la mia nipotina Vittoria di 15 mesi, il mio barista di fiducia, tifoso juventino, a Milano e il mio fisioterapista. Quindi non ho avuto dubbi“.
Sullo striscione apparso a Lecce per il presunto rifiuto a trasferirsi a Torino due stagioni fa, Borriello ha affermato: “Mi è dispiaciuto vedere quello striscione a Lecce. In vita mia mi sono sempre comportato con dignità fuori e dentro il campo, e ho grande rispetto per i tifosi della Juve. Lo striscione di contestazione è stato dettato dalla cattiva informazione: io non ho mai rifiutato questo club. Il Milan decise di cedermi dopo aver preso Ibra, la Roma si fece subito viva per prendermi a titolo definitivo mentre la Juve non poteva. Non mi sono mai vantato di aver rifiutato la Juve; se oggi mi viene data una possibilità in bianconero è perché mi sono comportato bene. Ho voglia di rivalsa e di mettermi in mostra, ho 5 mesi per convincere la Juve e i tifosi“.