Il primo turno di campionato del 2012 ha visto la rinascita del Principe Milito, che trascina l’Inter alla goleada sul malcapitato Parma. Lazio inguardabile a Siena, con la difesa che fa acqua da tutte le parti.
TOP
Diego Milito: saranno le voci di mercato, fatto sta che il Principe è rinato. Contro il Lecce prima della sosta natalizia era tornato al gol dando i primi segnali di risveglio. Al Parma segna una fantastica doppietta e serve un assist sontuoso a Pazzini. Per una sera è sembrato di rivedere il Milito del Triplete. Se durerà, l’Inter potrebbe non aver più bisogno di Tevez.
Mattia Destro: è lui il principale artefice del clamoroso 4-0 del Siena sulla Lazio. Apre e chiude il poker con due belle marcature, una di piede e una di testa, e provoca il rigore del ko tecnico in chiusura di primo tempo. A dirla tutta, se Gervasoni avesse applicato il regolamento concedendogli il vantaggio, probabilmente saremmo qui a parlare della sua prima tripletta in Serie A.
Antonio Di Natale: inizia l’anno nuovo come aveva chiuso quello prima. E quello prima ancora. Segnando gol a raffica. Con la doppietta realizzata nel lunch match col Cesena torna capocannoniere con 12 centri, assieme a Denis e a Ibrahimovic. Dopo il secondo, pregevole, sigillo si gode la meritata standing ovation. Udine se lo coccola e gli assegna, prima del match, il ‘suo’ Pallone d’Oro. Unico, inimitabile.
FLOP
Biava-Stankevicius: la coppia centrale della Lazio è stata semplicemente disastrosa. Lenti, impacciati, sempre in difficoltà. Destro è stato un incubo ricorrente e se lo saranno sognato tutta la notte. Esperimento miseramente fallito, Reja ha riconosciuto i propri errori e difficilmente li riproporrà assieme al centro della difesa. Un Dias a mezzo servizio e Diakité difficilmente avrebbero fatto peggio.
Francesco Antonioli: probabilmente, anzi quasi sicuramente il Cesena avrebbe perso lo stesso. Ma resta il fatto che a spianare la strada all’Udinese è stata una sua papera colossale sul tiro non irresistibile di Asamoah. Commette un errore che un portiere della sua esperienza non dovrebbe commettere in un momento così delicato. Parte con una frazione di ritardo anche sul tiro da fuori di Basta che chiude la partita, anche se in questo caso le colpe sono minime di fronte alla prodezza dello sloveno.
Bortolo Mutti: alquanto discutibili i due cambi che opera all’intervallo. Con l’ingresso di Alvarez e Acquah per Vazquez e della Rocca il Palermo, che aveva giocato alla pari nel primo tempo, di fatto spariscono dal campo e il Napoli legittima un successo più che meritato con le due perle di Cavani e Hamsik. Dopo l’occasione sprecata a Novara, un netto passo indietro. Zamparini potrebbe presto pentirsi di aver cacciato Mangia. Se non si è già pentito.