Quello che sta emergendo dall’inchiesta della Procura di Cremona ha del clamoroso, il giro di scommesse che ieri ha portato all’arresto di alcuni giocatori, tra i quali il più famoso Cristiano Doni, si aggirerebbero su cifre attorno ai 100mila euro, come nel caso della gara dello scorso campionato di serie B tra Reggina e Grosseto. Alcuni giocatori della società toscana sarebbero stati contattati dai membri dell’associazione per alterare il risultato della partita, favorendo nella vittoria finale la Reggina. La gara invece terminò col risultato di 2 a 2, pareggio conquistato su calcio di rigore dal capitano del Grosseto Consonni, dopo il rifuto di calciare dal dischetto da parte di Carobbio, fra gli arrestati di ieri. Il capitano dei toscani a fine garà rilasciò alcune dichiarazioni nelle quali affermò di aver tirato lui il rigore togliendo dall’imbarazzo qualche suo compagno di squadra che al momento non se la sentiva di calciare. Tra le altre gare finite sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori c’è anche Albinoleffe-Piacenza, terminata col risultato di 3 a 3. Infine, è stato trovato anche il computer di Doni, che era nascosto all’interno della cassaforte nella sua abitazione, pc che l’atalantino aveva sempre negato di avere. Con il ritrovamento del computer gli inquirenti sperano di trovare prove importanti per il positivo sviluppo delle indagini.