Si ferma a quota sei successi il filotto del Palermo che finora in casa ha costruito il proprio bottino di punti (18 su 20) e macinato avversario con la potenza di un rullo compressore. Contro l’avversario sulla carta più abbordabile, i rosanero si sono inceppati, smarrendo la via del successo e rischiando di andare incontro a un ko ancor più pesante se Benussi non avesse sciorinato una sequela di miracoli fra i pali. Il Cesena dell’ex Daniele Arrigoni non ha rubato nulla, anzi é in credito con la fortuna. Il tecnico cesenate ha avuto il merito di mettere a punto la fase difensiva, di proporre una squadra più aggressiva e spregiudicata rispetto a quella vista sul campo della Juve, sei giorni fa. Insomma, il Cesena ha creduto di poter ottenere di più e alla fine c’é riuscito, contro un Palermo che schierava un Miccoli e un Pinilla a mezzo servizio, ha messo in campo tanta buona volontà, ma poche idee.
Un pessimo viatico in vista del derby regionale di Catania. Il primo tempo è abbastanza movimentato, con veloci capovolgimenti di fronte e spettacolari, se non addirittura miracolosi, interventi dei due portieri. In almeno quattro circostanze, il Palermo viene salvato da Benussi; sul versante opposto, Ravaglia non fa rimpiangere ‘nonno’ Antonioli. In 10′, fra il 12′ e il 22′, i romagnoli si scatenano e Benussi si esalta: la prima conclusione di Mutu è alla camomilla e il portiere del Palermo si limita a una parata di routine; la seconda (20′) è a colpo sicuro, poco dentro l’area, la respinta di Benussi è di quelle che lasciano col fiato sospeso. Il romeno si mette le mani ai capelli, perché non riesce a capire come abbia potuto fermare quel tiro, il portiere dei rosanero.
Al 22′ Eder si libera sulla sinistra e incrocia il tiro, Benussi riesce a salvare con un guizzo felino (l’arbitro non concede, chissà poi perché, l’angolo agli ospiti). Mangia intuisce che la serata rischia di diventare tragica – sportivamente parlando – per la ‘sua’ squadra e toglie dal campo l’impalpabile Bacinovic (che non la prende bene) per inserire Bertolo, con conseguente spostamento in cabina di regia di Barreto. La mossa sortisce qualche effetto, se non altro perché il pressing del Palermo sale, mentre il Cesena comincia ad accusare qualche difficoltà nel fraseggio e nelle verticalizzazioni. I rosanero prendono quota e al 27′ vanno alla conclusione con Acquah, che sfiora l’incrocio. Candreva esalta ancora Benussi al 32′, su un ottimo suggerimento di Mutu, 3′ più tardi Miccoli risponde, sfiorando il palo su punizione. Al 37′ sembra fatta per il Palermo, poiché una parabola velenosa di Miccoli attraversa l’area, viene deviata da Parolo e giunge sul palo opposto, dove è appostato Silvestre che calcia da pochi metri e trova Ravaglia che gli nega la gioia di un gol certo. Prima del riposo bella azione ‘alla mano’ del Palermo: da Acquah a Miccoli, ma Ravaglia si oppone con un altro miracolo. Nella ripresa, alla volontà e alla pazienza del Palermo, che continua però a commettere errori anche banali nella misura dei passaggi, il Cesena risponde con folate veloci che mettono i brividi alla difesa di casa: su una di queste, al 13′, Candreva serve sulla destra Ghezzal, il cui cross viene deviato e si stampa sulla traversa, con Benussi nettamente battuto. Al 17′ Benussi salva ancora su Mutu, a pugni uniti, ma il crack del Palermo è vicino e si materializza poco dopo il quarto d’ora: sull’incornata del romeno. Questa volta Benussi deve arrendersi. Passano un paio di minuti e Munoz, già ammonito, si fa espellere per un intervento su Eder. Il micidiale uno-due manda al tappeto il Palermo che non si risolleverà più.
(Fonte: Sportitalia)