TOP
Didier Drogba: nell’appuntamento più delicato, Drogba risponde presente. E fa a fette da solo il Valencia, come solo lui sa fare. Destro a giro dopo tre minuti, assist a Ramirez in occasione del raddoppio per poi finire l’avversario con un tocco delizioso d’esterno. Chelsea qualificato e addirittura come primo, la panchina di Villas Boas per ora è salva. Tutto grazie a lui. E se partisse a gennaio? Sarebbe un grosso guaio.
Mathieu Valbuena: segna il gol più bello e determinante di questa prima fase a gironi di Champions League. Slalom tra due avversari e gran conclusione all’incrocio dei pali che completa la rimonta dell’Olympique Marsiglia a Dortmund. Questa perla del talento franco-spagnolo regala a Deschamps una qualificazione insperata. E’ proprio il caso di dirlo: chapeau.
Gokhan Inler: il fiore all’occhiello della robusta campagna acquisti estiva di De Laurentiis è anche l’uomo della provvidenza. Il suo sinistro vincente fa scrollare di dosso la paura al Napoli e apre la strada verso la storica qualificazione agli ottavi di finale. Non poteva scegliere un momento migliore lo svizzero per segnare il suo primo gol in maglia azzurra.
FLOP
Vito Mannone: sfrutta male la chance che gli viene concessa dall’infortunio di Fabianski. A una manciata di minuti dal suo ingresso in campo subisce un gol da ‘comiche’, uscendo a vuoto sull’errore di Squillaci e poi intervenendo maldestramente sul pallonetto vincente di Fuster. La difesa impresentabile dell’Arsenal non lo aiuta, ma un gol così proprio non si può vedere.
Victor Ruiz: preso a gennaio dal Napoli, è stato subito rispedito al mittente. Vedendo la sua prestazione allo Stamford Bridge, non si può dare torto alla dirigenza partenopea. Ha le colpe più gravi nella disfatta del Valencia. In particolare, sulla seconda rete si addormenta perdendo di vista Ramirez. Lento e impacciato.
Manchester United: più che quella del City, la vera sorpresa di questa prima fase è l’eliminazione dei Red Devils. A settembre nessuno avrebbe scommesso su un simile epilogo per la banda di Ferguson. Benfica e Basilea sulla carta sembravano due avversari alla portata ma evidentemente non è più lo stesso Manchester United di un tempo. Difesa troppo ballerina, colpita dopo 9 minuti da Streller e affondata da Frei. Tanti gli errori anche in attacco. Meriterebbe una citazione anche la Dinamo Zagabria: il secondo tempo (non) giocato con il Lione è da ufficio inchieste.