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Luis Enrique: “Spiace per Osvaldo, ma siamo un vero gruppo e abbiamo delle regole”

Niente Pablo Daniel Osvaldo, niente Marco Borriello c’è invece Francesco Totti. Uno penalizzato con un turno di stop forzato per il “pugno” a Lamela, l’altro si è allenato solo due giorni e non è quindi a disposizione di Luis Enrique mentre il capitano ha svolto un’intera settimana di allenamenti ed è pronto per trascinare la Roma al riscatto. Il tecnico della Roma, nella classica conferenza stampa pre Fiorentina, ha spiegato la situazione della sua squadra in maniera molto colorita tornando, inoltre, sulla vicenda Osvaldo. “Non giocherà Borriello a Firenze, si è allenato solo due giorni con la squadra e non è a disposizione. Con lui però non c’è alcun problema, nè tattico, nè fisico, nè tecnico – afferma l’allenatore dei giallorossi – Spero di non dover essere costretto a far arretrare De Rossi sulla linea difensiva, ma se continua questa serie di infortuni…“. La novità, contro la Fiorentina, potrebbe essere rappresentata quindi da De Rossi schierato al fianco di Heinze (qualora Juan non dovesse farcela). Dovrebbe rientrare Cassetti sulla corsia laterale mentre in avanti potrebbe tornare dal 1′ Bojan con Lamela e capitan Totti. “Avete pensato quante volte ho potuto fare la stessa formazione? Nelle 14 partite, credo che in 8-9 non potevo fare la stessa formazione. Tanto so che la prossima conferenza se sarà dopo una vittoria sarà magnifica, altrimenti sarà una merda…”. E su Osvaldo ha infine affermato: “La cosa più facile – conclude Luis Enrique – sarebbe stato fare una multa, prendere soldi dai calciatori e dimenticare tutto. Osvaldo è la punta che ha giocato più minuti con la Roma ma abbiamo un gruppo e ho fatto la scelta di voler essere una vera squadra, che soffre quando perde, si diverte quando vince e si rispetta sempre. Non voglio che fatti del genere si ripetano, il primo passo per essere una squadra è che ci sia rispetto per tutti. Osvaldo è un bravo ragazzo con un cuore grande così, ma tutti debbono sapere che in casi del genere si è puniti, e la punizione colpisce anche la squadra. La mia non è una dittatura, ci sono tre regole comportamentali che valgono in ogni gruppo. Non è che se lo fa Barusso va punito e lo mettiamo su un albero, e se lo fa Totti gli mettiamo un tappeto rosa. Sono calciatori bravissimi ma le regole valgono per tutti e innanzitutto per me. Rappresentiamo una società, un club, un tifo incredibile. È un peccato per Osvaldo, so che è una partita per lui a Firenze molto importante a livello sentimentale, mi dispiace per lui ma ci sono delle regole da rispettare“.