Home » Pazzo Napoli: vuole Tevez!

Il profumo degli ottavi è sempre più forte a Castelvolturno; la Champions è come una donna bellissima al cui cospetto nulla puoi: ti inebria, ti rapisce. Walter Mazzarri è però uno che viene dalla gavetta, ha iniziato dai duri campi della serie C per giungere nella massima competizione europea senza che nessuno gli abbia regalato nulla. Il tecnico del Napoli sa bene che il campionato non può essere trascurato esageratamente, la Juventus capolista detiene già nove lunghezze di vantaggio, l’Udinese, terza classificata all’ultimo posto utile per l’accesso in Champions nell’anno venturo, ne ha sei. Urge trovare soluzioni perché al sogno europeo, giustamente, vanno dedicate tutte le energie e le forze fisiche possibili, ma proprio attraverso il campionato il Napoli potrebbe rivivere le stesse emozioni nella prossima stagione sportiva. Ci si è spesso interrogati sul dislivello esistente trai i titolarissimi di Mazzarri e le riserve: la differenza è netta. Manca un elemento in difesa e uno a centrocampo, anche se a breve rientreranno Britos e Donadel. Chissà che non siano i primi acquisti del Napoli di gennaio. La situazione del reparto avanzato è leggermente diversa, Pandev, Mascara e Santana sono tre ottimi calciatori ma situazioni tra loro diverse stanno creando alcuni problemi. Il macedone negli ultimi due anni ha giocato pochissimo, il minutaggio attuale è altrettanto scarso. Logico che non possa essere decisivo così come riusciva in passato; a tutto ciò va aggiunto il fatto che, per indole caratteriale, Pandev soffre sapendo che i tre fenomeni davanti non si toccano ed il massimo in cui può sperare è il ruolo di prima riserva. Non si sente inferiore a nessuno e magari a gennaio chiederà di andare via. Mascara il suo contributo lo ha sempre offerto, è un calciatore che si sacrifica moltissimo per la squadra e ha segnato anche alcune reti pesanti nel suo anno napoletano. L’ex Catania è però frenato dagli infortuni, inoltre, pur riconoscendone il valore, bisogna affermare che i tre tenori sono di tutt’altra categoria. Discorso simile per Santana, il quale si è inserito bene nell’organico allestito da De Laurentis e Bigon, ma che comunque ha le caratteristiche del centrocampista più che altro. Mazzarri ha ragionato ed è arrivato ad una conclusione: al suo Napoli serve un uomo dello stesso livello di Hamsik, Cavani e Lavezzi. Pensate come sarebbe bella una rotazione tra quattro atleti che non intacca la forza della squadra e, al tempo stesso, consente a tutti di essere più freschi negli appuntamenti decisivi. C’è un sogno Champions da portare avanti ed un campionato in cui riassestarsi al più presto, De Laurentis ha in mente un colpo ad effetto che infiammerebbe i supporters azzurri: Carlitos Tevez. L’argentino, in rotta di collisione con Mancini ed ai margini della rosa dei citiziens, a gennaio andrà via e tutto lascia presupporre che il suo futuro possa essere italiano. Juventus e Milan sono in lizza da tempo, Ranieri ha lanciato la candidatura dell’Inter; il Napoli vuole essere il quarto incomodo e chissà che alla fine non riesca a spuntarla. I rapporti tra le due società, complice la doppia recente sfida, sono divenuti molto cordiali. Esiste una sincera stima e ammirazione reciproca tra la dirigenza partenopea e gli sceicchi del City, in comune c’è l’orgoglio di aver, seppur con metodi profondamente diversi, rilanciato nel grande calcio due realtà finite ai margini. Roberto Mancini è pazzo dei tre avanti azzurri, in particolare di Lavezzi, e potrebbe concedere il suo benestare per l’operazione Tevez in cambio di una futura opzione di acquisto nel caso in cui De Laurentis decida di privarsi di uno dei gioielli. Ipotesi assai remota. L’Apache a Napoli troverebbe un ambiente che lo accoglierebbe come solo con i grandi campioni si fa, a Milano o a Torino sarebbe solo uno dei venticinque. Avrebbe la possibilità di disputare una Champions da uomo copertina di una squadra emergente e, soprattutto, unirebbe il suo nome al filo conduttore che lega la città campana all’Argentina: Diego. Proprio l’uomo che l’aveva eletto a leader carismatico della propria nazionale, concedendogli una titolarità che Tevez non ha mai più ritrovato nell’albiceleste. Vuoi vedere che bello seguire il suo stesso percorso?