(15′) Partita attenta nei primi minuti, gestita da un Verona sospinto dalle idee di un Halfredsson che sembra piuttosto ispirato, e controllata da una Reggina abbottonata, che non concede spazi, costringe i veneti a provarci dalla distanza (25′ Tachsidis), ma non si fa vedere spesso dalle parti di Rafael.
(29) L’undici di Mandorlini gioca senza fretta, avanzando il baricentro con il trascorrere dei minuti, e cercando il varco giusto per passare. Lo trova poco prima della mezz’ora, con Pichlmann, puntuale sul cross di Gomez dalla destra, e bravo a insaccare la rete che vale il momentaneo uno a zero. Terzo centro stagionale per l’attaccante austriaco, dimenticato dalla retroguardia calabrese, e autore della rete che mette per gli scaligeri la partita in netta discesa.
(34) La Reggina prova a reagire, ma lo fa senza trovare la giusta cattiveria sotto porta. Al minuto trentaquattro Ragusa mette i brividi alla retroguardia padrone di casa girando di prima intenzione un cross teso di Rizzo dalla destra; (39) cinque minuti dopo, il tiro di Missiroli dal limite, parato senza particolari problemi da Rafael, è la chiara dimostrazione di come la voglia degli amaranto si infranga sulla grande attenzione in retroguardia dell’undici di Mandorlini, bravissimo a spegnere sul nascere i tentativi di rimonta calabresi.
Breda striglia i suoi nell’intervallo, cambia Marino con Ceravolo, e spinge la Reggina all’attacco nella ripresa. (49’) E’ proprio il neo entrato a dare la carica ai suoi, rendendosi immediatamente pericoloso: Bonazzoli fa ottima sponda su un cross dalla sinistra, l’attaccante calabrese conclude in diagonale, mandando di poco a lato.
(Tiro Bonazzoli 61’) Il Verona prova a far calare i ritmi, soffre il piglio di una Reggina più reattiva rispetto al primo tempo, ma non evita di proporsi in avanti. (62’) Prima di lasciare il campo a Doninelli, Pichlmann prova a centrare il bis, ancora di testa, saltando più in alto di Adejo ma non riuscendo, stavolta, a centrare lo specchio della porta. Entra anche il talento scuola Roma Marco D’Alessandro per Jorginho (76’), Breda risponde con Campagnacci per Ragusa prima (70’), Sarno per Viola poi (83’).
Cambi che contribuiscono a spezzare una partita che gli uomini di Mandorlini gestiscono con intelligenza. (79’) La Reggina si fa rivedere dalle parti di Rafael con Missiroli, che dopo un rapido scambio con Bonazzoli lascia partire un tiro insidioso ma non preciso. (88) Esce anche un ottimo Halfredsson, per infortunio, e lascia il posto a Cangi, con il Verona che perde un elemento importante a centrocampo, bravissimo fino a quel momento nel tenere alta la squadra. Nel finale, timido forcing calabrese, con l’undici di Breda che cerca di pervenire al pari senza però l’opportuna convinzione, trovando comunque anche un palo esterno, con Campagnacci, in pieno recupero. (91’)
Ma alla fine, a esultare è il Verona, che infila la sesta vittoria consecutiva, stacca proprio gli amaranto in classifica, fermi a 28 punti, e raggiunge il Padova a quota trentuno. Per la Reggina, si ferma al Bentegodi la striscia di risultati positivi che durava da tre giornate; sconfitta questa maturata in seguito a una partita giocata in maniera eccessivamente contratta. Per Breda, un ko che pesa; Mandorlini, invece, esulta: il suo neopromosso Verona ha tutte le carte in regola per stupire!