Cavani monumentale, Mancini sbaglia le scelte. I top e i flop della quinta giornata di Champions

I migliori e i peggiori del quinto turno di Champions League. Edinson Cavani è l’eroe della magica serata al San Paolo del Napoli, il City immaturità, presunzione e le scelte sbagliate di Mancini. Xavi decide il match di San Siro tra Milan e Barcellona, ‘reso’ spettacolare dall’incredibile errore dell’arbitro Stark che ha scambiato Nesta con Aquilani.

TOP

Edinson Cavani: sembrava in crisi, è risorto proprio nella serata più importante. Un colpo di testa ‘furbo’ sul corner di Lavezzi e un piatto destro vincente sull’invito di Dossena affossano il Manchester City e mandano in visibilio il San Paolo. Il miracolo del Napoli in Champions adesso è vicino. Grazie al ritrovato Cavani.

Xavi: nella partita più bella della Champions League e forse dell’anno, uno spot per il calcio che per gli oltre 80.000 di San Siro e per i milioni di telespettatori, a dire l’ultima parola è l’uomo ovunque del Barcellona, che diventa inaspettatamente anche decisivo. Prima ‘provoca’ l’autorete di van Bommel e il rigore del 2-1, poi segna il gol del definitivo 3-2. Immenso.

Ricky Alvarez: da oggetto misterioso, diventa in tre giorni l’uomo della provvidenza. Entra e cambia la partita col Cagliari (non doveva nemmeno giocare), a Trebisonda parte titolare e segna il gol che certifica il primo posto nel girone. Bollato già come un pacco dopo poche settimane, ha avuto ragione Ranieri a dargli fiducia e a dire che andava aspettato. Finalmente, l’Inter sta scoprendo il vero Alvarez.

FLOP

Roberto Mancini: amaro ritorno in Italia per il Mancio, che rischia fortemente di lasciarci la qualificazione. Senza rivali in Premier League, ma non ancora sufficientemente maturo per stare con le big d’Europa il suo Manchester City, troppo presuntuoso e poco concreto a eccezione di Balotelli. Il tecnico jesino ci mette del suo sbagliando la scelta del terminale offensivo. Un errore, pagato a caro prezzo, quello di lasciare in panchina per 80 minuti Aguero, che difficilmente avrebbe fatto peggio dell’impalpabile Dzeko.

Philip Jones: sul banco degli imputati ci finisce lui, il 19enne difensore buttato nella mischia da Sir Alex Ferguson, per la sciagurata autorete che fa iniziare subito in salita la partita del Manchester United. Ma da rivedere è l’intera difesa dei Red Devils, troppo distratta anche in occasione del definitivo 2-2 del Benfica siglato da Aimar, che complica non poco i piani allo United, costretto a non sbagliare nella trasferta di Basilea tra due settimane per evitare quella che sarebbe una clamorosa eliminazione.

Wolfgang Stark: l’arbitro di Milan-Barcellona commette un grave errore in occasione del rigore assegnato, a dirla tutta in maniera anche un po’ generosa, ai blaugrana. Ammonisce Nesta anziché Aquilani, che aveva commesso il fallo ed era anche già ammonito e che quindi andava espulso. Col senno di poi si dirà in fondo che è stato meglio così, altrimenti quella che è stata una grande partita sarebbe stata ‘rovinata’ da un’espulsione dopo mezzora di gioco. Ma il giudizio sull’operato del fischietto tedesco, peraltro uno dei più esperti in ambito internazionale, non può che essere negativo.