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Lunch match al Cesena: decide Parolo, Bologna battuto 1-0

Il Cesena espugna il Dall’Ara e ottiene la prima vittoria in questo campionato. Decisiva una perla di Parolo nella ripresa, che vale, per i romagnoli, nuove speranze di salvezza. Arrigoni si presenta al Dall’Ara con un 4-4-2 tutto grinta e geometrie, culminato dall’estro di Mutu e dal piglio di Malonga. Pioli risponde disponendo i suoi con un dinamico 4-3-1-2 con Ramirez a ispirare il tandem offensivo Di Vaio-Acquafresca. 

Meglio il Bologna in avvio, intenzionato a comprimere nella propria metacampo un Cesena che inizialmente sembra soffrire le continue proposizioni rossoblù, ma che con il passare dei minuti comincia a sfruttare gli spazi concessi dalla retroguardia padrone di casa per provare a pungere con inserimenti centrali, e insidiose conclusioni dalla distanza.

Il Bologna è tutto nelle incursioni palla al piede di Ramirez, ingabbiato nella fitta rete di maglie avversarie, e sono del Cesena le chance migliori di un primo tempo piuttosto vivace, ma effettivamente scarno di vere occasioni. Al 40’ è teso e insidioso il tiro di Malonga, che dopo aver triangolato con Mutu cerca l’angolino dal limite dell’area, mettendo i brividi a Gillet e sbagliando di pochissimo la mira. La prima frazione si conclude con gli uomini di Arrigoni in avanti, bravi a proporre un gioco fluido e a cercare la finalizzazione ancora con l’ottimo Malonga, e l’attivissimo Parolo, con il Bologna, dall’altra parte, costretto a dover moltiplicare l’attenzione in retroguardia.

Nella ripresa, Pioli prova a spingere i suoi all’attacco, chiedendo a Di Vaio e Acquafresca di provarci anche con incursioni personali. L’ex Cagliari lo ascolta, e prima di cedere il posto a Gimenez cerca di dare un senso alla sua partita, scagliando, al 55’, un tiro potente che però finisce addosso ad Antonioli.

Cambia anche Arrigoni, che inserisce Candreva per Martinho per dare più geometria al centrocampo, e il Cesena sembra beneficiarne. Perché gli ospiti manovrano, lasciano al Bologna solo timide ripartenze, e non disdegnano di provarci sui calci piazzati (vedere la bella punizione di Mutu al minuto sessantasei che per poco non beffa Gillet sul suo palo).

Al 75’ break bolognese, con super Kone che più che un albanese naturalizzato greco, in quest’azione sembra il classico argentino tutto dribbling e tecnica: bellissima l’incursione solitaria sulla sinistra, con tanto di palla accarezzata con la suola, e un destro-sinistro fulmineo che gli consente di liberarsi in area di rigore. Fatto il difficile, però, sbaglia la cosa più semplice: calciare in porta, con la sfera che termina inevitabilmentea in curva.

Altri cambi: Pioli toglie un evanescente Di Vaio e si affida a Diamanti; nel Cesena, Arrigoni inserisce Bogdani per Malonga, nel tentativo di sfruttare la fisicità dell’ariete albanese. Ma la perla la regala Parolo, che all’ennesimo tentativo dalla distanza, a sette minuti dal termine, pesca il jolly, beffando Gillet e insaccando sotto l’incrocio la rete che premia l’ottimo gioco cesenate. Primo gol in campionato per il centrocampista classe ’85, che corona in questo modo una prestazione sontuosa, ricca di quantità e qualità.

Il gol subìto proietta in avanti un Bologna che in pieno recupero ha una chance clamorosa per pareggiare: il cross di Morleo dalla sinistra è teso e preciso, con Gimenez che riesce a controllare e a far partire un tiro potente ma centrale, che si infrange sui guantoni di un reattivo Antonioli. E’ l’ultima vera occasione di una gara divertente, che premia la squadra più bella e più concreta! Il Cesena fa suoi tre punti importantissimi, sale a cinque punti, resta ultimo ma fa capire di esserci, di poter lottare per la salvezza. Il Bologna paga l’eccessiva carenza di idee, e la poca organizzazione generale. I rossoblù restano a undici lunghezze, in una zona sempre più rischiosa di classifica.