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Inter, vittoria e reazione
Decidono Thiago Motta e Coutinho

Bentornata Inter! I nerazzurri battono il Cagliari e tornano al successo: decisive le reti, entrambe nella ripresa, di Thiago Motta e Coutinho, che esaltano San Siro, e fanno la felicità di un Ranieri che per tutto un tempo ha temuto di dover nuovamente a che fare con la goliardia della dea bendata. Il primo segno preoccupante, già nel riscaldamento: si ferma Sneijder, con il tecnico romano che decide di lanciare Coutinho, alle spalle di Zarate e Pazzini. Nel Cagliari, Ballardini chiede a Nainggolan di ispirare la manovra offensiva, e raccomanda a Nené e Thiago Ribeiro di provare a pungere la retroguardia nerazzurra con dialoghi rapidi e verticalizzazioni immediate. 

E’ un partita che il Cagliari sembra aver preparato nella maniera migliore. L’Inter prova a fare gioco, cerca di sfruttare l’altezza delle sue torri sui calci piazzati, ma si scontra con una retroguardia compatta, quella sarda, brava a giocare d’anticipo, a chiudere la profondità, a costringere i nerazzurri a lanci lunghi assolutamente inefficaci.

L’Inter manovra ma non punge, il Cagliari continua a contenere e a ripartire, galvanizzato dal fatto che capisce di aver azzeccato la tattica, e anche un po’ aiutato dalla fortuna. Perché i nerazzurri, tra il ventesimo e il ventiquattresimo, prendono ben due traverse: la prima, al 20′, con Pazzini, che si gira al limite e esplode un destro pazzesco che, complice anche la leggera ma fondamentale deviazione di Agazzi, si stampa sul montante alto; la seconda, giusto quattro minuti dopo, con Zarate, che disegna una parabola tesa su punizione che scavalca la barriera, tocca i guantoni di un reattivo Agazzi, e centra il secondo legno della partita.

Serata che sembra sfortunata per i nerazzurri, i cui tentativi si intensificano con il passare dei minuti, ma che soltanto nella ripresa, con il cambio di Alvarez per Zarate, riescono anche a trovare incisività. Minuto cinquantatré: un calcio di punizione dalla sinistra proprio dell’ex Velez trova il tocco di Piazzini e il controllo di Thiago Motta, che non ci pensa due volte e di rabbia scaglia il pallone alle spalle di Agazzi. Secondo gol in campionato per il centrocampista italo brasiliano, che però risulta essere in offside sul tocco di Pazzini e, come se non bastasse, sembra toccare anche il pallone con il braccio al momento del controllo.

Con Alvarez in campo, l’Inter è più dinamica: Coutinho va vicino al gol al 55′ minuto, con un tiro basso sul primo palo su suggerimento orizzontale di Jonathan. E’ il preludio al gol del due a zero, che giunge al sessantesimo, e che vede protagonista proprio il giovane talento brasiliano: azione tutta sudamericana, con Alvarez che serve Coutinho: altro tiro basso sul primo palo, stavolta ben più potente e preciso, Agazzi è battuto, l’Inter agguanta il raddoppio.

Sopra di due gol, i nerazzurri provano ad addormentare la gara. Ballardini inserisce Ibarbo per cercare il tutto per tutto, con il Cagliari che inizia a produrre gioco, e facendosi pericoloso provando a pungere in velocità. Al 70′ Larrivey va anche in gol, ma il direttore di gara gli strozza in gola l’esultanza decidendo di annullare per un offside che, seppur millimetrico, sembra esserci.

A otto dal termine Stankovic prova a pescare il tre a zero con una strepitosa girata al volo su angolo di Alvarez che premia, ancora una volta, l’attenzione di Agazzi, poi, a due dal novantesimo, l’undici di Ballardini accende il finale di San Siro. Nainggolan salta il giovanissimo Faraoni sulla sinistra, appena messo in campo da Ranieri, e conclude di potenza, trovando un po’ casualmente, un po’ no, la decisiva deviazione di Larrivey: la posizione è regolare, il gol, stavolta, è valido, con i rossoblù, nei tre minuti di recupero, che danno vita a un forcing purtroppo, per loro, improduttivo. Perché vince l’Inter, che si rialza in classifica e sembra mettersi finalmente alle spalle il recente periodo negativo. Il Cagliari recrimina qualcosa, soprattutto in occasione del primo gol nerazzurro, ma in fondo, quello del Meazza, è un risultato giusto, che premia l’undici di Ranieri, nel primo tempo voglioso ma sfortunato; nella ripresa incisivo e – perché no – anche divertente.