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Petrucci: “Calcio malato di doping legale. Così perde credibilità”

Il presidente del Coni Gianni Petrucci, in una conferenza stampa organizzata al Salone d’Onore del massimo organismo sportivo italiano, ha attaccato duramente il mondo del calcio, dopo le ultime battaglie legali che hanno messo contro la Juventus e la FIGC: “Non ne posso più di questo calcio. C’è un’assenza di rispetto per le regole, di etica, oggi chi grida di più pensa di vincere ma non vincerà perchè finchè c’è questa struttura gli arroganti non prevarranno. La prima giornata di campionato non è stata giocata, manca ancora la firma sul contratto collettivo, a marzo si è dimesso il presidente di A e, poichè non c’è un vice-presidente, non si è convocata un’assemblea elettiva. Ma si può andare avanti così? – si chiede retoricamente il numero uno dello sport italiano – Dopo quest’ultima sentenza, a chi porta vantaggi proseguire. Se si fa un passo indietro se ne fanno due avanti, chi ha più intelligenza la metta al servizio degli altri. Il mio è un appello, ma forse gli appelli non servono più. Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all’Inter, non sta al Coni dirlo. Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano: oggi si vive anche di credibilità e di curriculum. – conclude Petrucci – Ci sono chiare regole ma si supera ormai sempre la clausola compromissoria, andando direttamente al tribunale. Questi esperti dovranno dirci se c’è questo superamento e come difenderci da questi ricorsi perenni ai tribunali”.