Serie A, 24/a giornata: il Palermo schianta la Lazio. Al Barbera finisce 5-1
Una Lazio incerottata in difesa naufraga a Palermo, tornando a Roma con una brutta “manita” da digerire. Ed all’orizzonte ci sono i “Colchoneros” del Cholo, giovedì al “Vicente Calderon”, per il ritorno degli ottavi di finale dell’Uefa Europa League. Se queste sono le premesse la mission non è impossible, “de piùùùùù” come dice Enzo Salvi.Il primo tiro è del nuovo arrivato, Alfaro, all’8′: cross di capitan Cristian Ledesma respinto, corto, da Matias Silvestre, Alfaro colpisce al volo, Viviano respinge sicuro. Rovesciamento di fronte, rimessa laterale in zona d’attacco per il Palermo, dalla fascia destra. Batte Eros Pisano, la traiettoria del pallone è prolungata dal colpo di testa di Giulio Migliaccio, capitan Miccoli stoppa e serve l’accorrente Edgar Barreto, che non ci pensa su due volte e esplode un gran destro che fa secco Marchetti. Passano dieci minuti ed i locali raddoppiano: Balzaretti è in possesso di palla sulla fascia sinistra, s’accorge dell’arrivo di Massimo Donati, il centrocampista ex Bari, mollato da Alfaro, controlla e disegna una parabola imprendibile per il portiere ospite, realizzando il 2-0 (ed il suo 12esimo goal in A). I padroni di casa triplicano al 41′: il rientrante André Dias commette fallo, sulla fascia destra, ai danni di Ilicic, beccandosi il giallo (diffidato, salterà la Fiorentina). Sul punto di battuta va capitan Miccoli, sul cui traversone arriva, puntuale come uno Swatch, Matias Silvestre che, di testa, insacca il suo terzo gol in campionato, dopo quelli con Bologna e Genoa, anche questo in casa, ed il primo tempo finisce così. Nell’intervallo Reja toglie Klose (problemi fisici per il “Panzer”) ed inserisce il giovane Libor Kozak.
L’inizio di ripresa è da incubo per la Lazio: infatti, dopo pochi secondi dal fischio dell’arbitro, Edgar Barreto lancia Budan, il centravanti croato ex Atalanta (come appunto lo stesso Edgar Barreto e Massimo Donati), s’aiuta col palo più vicino e fa diventare realtà il poker di squadra, per il suo 42simo gol nella massima serie italiana. Ma non è finita: Ilicic aumenta il suo voto in pagella mandando in porta Miccoli per la “manita”, nonostante “Il Maradona del Salento” fosse in fuorigioco. Non c’è modo migliore per il capitano rosanero per festeggiare la sua 400esima gara da professionista (221 in A) e con questa fanno 66 firme con la maglia dei siciliani, nonchè 90 totali nel massimo campionato tricolore. In mezzo alle due marcature, c’era stato il tiro di Lulic, parato dal portiere locale. Solo a questo punto si svegliano i biancocelesti, ed allora comincia un vero, quanto tardivo, tiro al bersaglio: prima Candreva, poi Hernanes sia su punizione sia su azione, e infine Alvaro Gonzalez vanno alla conclusione, ma nessuno fa centro a causa dell’opposizione del numero uno locale. Ridotta in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione, al 73′, d’André Dias, e senza il suo allenatore allontanato dal direttore di gara centoventi secondi prima, la formazione ospite riesce a passare con Libor Kozak (seconda gioia personale nel torneo), che s’avvale del passaggio vincente dell’ammonito Matuzalem (anche lui diffidato, non ci sarà contro la Viola). Come già detto, un Palermo semplicemente devastante ha annientato una Lazio forse ancora frastornata dalla batosta rimediata giovedì scorso dall’Atletico Madrid, in casa. Per i ragazzi di Mutti è la quarta vittoria consecutiva interna, la decima su dodici incontri disputati al “Renzo Barbera”, con oggi salgono a 14 le reti segnate negli ultimi quattro incontri casalinghi, i punti in classifica ora sono 34, a -2 dall’Inter, -3 dal Napoli, -4 dalla Roma quarta in graduatoria. La squadra capitolina ha invece confermato la sua fragilità in difesa (dove mancavano Biava infortunato e Mobido Diakitè squalificato per il rosso preso contro il Grifone) e è stata anche raggiunta dall’Udinese, fermato tra le mura amiche dal Cagliari di Ballardini sullo 0-0. Ora sia i romani che friulani sono alla pari al terzo posto a 42 punti all’attivo. Sorge spontanea una domanda: perchè non è stato impiegato Scaloni, fatto entrare al posto del “Profeta” una volta espulso Dias? Non so voi, ma io, se fossi un presidente di qualche squadra professionistica, imporrei un imperiativo, sin da subito: mai cedere i giovani, perchè possono tornare utili, quando ci sono le situazioni d’emergenza come quella in cui è incappata la squadra di mister Edy Reja. Daniele Moriggi
TOP: Miccoli 8, le sue giocate sono decisive per la vittoria della sua squadra. FLOP: André Dias 4.5, la sua prestazione è l’emblema della disfatta laziale.
PALERMO (4-3-1-2): Viviano 5; Balzaretti 6.5, Andrea Mantovani 6, Matias Silvestre 7, Eros Pisano 6; Giulio Migliaccio 6, Massimo Donati 7, Edgar Barreto 7.5 (71′ Bertolo 6); Ilicic 7; Miccoli 8 (77′ Francesco Della Rocca sv), Budan 7 (63′ Vazquez 6). All.: Mutti 6.
LAZIO (3-4-1-2): Marchetti ng; Lulic 6, André Dias 4.5, Zauri 6; Cristian Ledesma 5.5, Candreva 5.5, Matuzalem 6.5, Alvaro Gonzalez 6; Hernanes 6 (76′ Scaloni 6); Klose 6 (1’st Libor Kozak 7), Alfaro 6 (65′ Mauri 6). All.: Reja 5.
ARBITRO: De Marco 6.
AMMONITI: 62′ Matuzalem, 82′ Candreva (L).
ESPULSI: 73′ André Dias per doppia ammonizione, 83′ Reja (allenatore Lazio) per proteste.