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Le pagelle del derby: Milito? Un cecchino. Zanetti immortale. Milan con le polveri bagnate

MILAN

Abbiati 6: incolpevole sul gol che vale il derby. Bravo, infatti, Milito a trovare l’unico spiraglio per battere l’estremo rossonero che, nel primo tempo, si supera su una conclusione ravvicinata di Ricky Alvarez.
Abate 5: gioca una buonissima partita sia in fase difensiva che in quella offensiva ma su di lui pesa come un macigno l’erroraccio sul gol decisivo. Un pallone tutto sommato semplice da arpionare è diventato manna dal cielo per l’attaccante dell’Inter che ha inchiodato l’1-0. Distratto.
Thiago Silva 6: nonostante una condizione fisica non proprio al top per i problemi fisici palesati in settimana, annulla a turno Pazzini e Milito. Dalle sue parti non si passa; preciso e pulito in qualsiasi condizione.
Nesta 6: l’ex difensore della Lazio e della Nazionale fa buona guardia. La coppia centrale difensiva di fatto non sbaglia nulla per tutto l’incontro salvo sull’infortunio difensivo di Abate che prende in controtempo anche lo stesso Nesta.
Zambrotta 5,5: prestazione al di sotto dei suoi standard, non di questo campionato, ma di qualche anno fa oramai. Non è più il fluidificante di una volta e Maicon costantemente gli prende il tempo andando molte volte al cross. In difficoltà. Al suo posto Robinho (6) che regala un pò di mobilità all’attacco rossonero divorandosi l’ennesima occasione da gol.
Van Bommel 6,5: è il migliore del Milan. Partita praticamente perfetta a centrocampo dell’olandese, prezioso in fase di interdizione e anche di impostazione. Sfortunato nel primo tempo quando la sua conclusione si stampa sulla traversa.
Nocerino 6: partita di sostanza dell’ex Palermo. Come sempre grande corsa e determinazione. Nel primo tempo è uno dei fattori della partita, nella ripresa invece si trova spesso fuori posizione. Al suo posto Seedorf (5).
Boateng 5,5: tanta volontà ma poca precisione e incisività. Schierato come interno di centrocampo fa un pò fatica a mettersi in luce e con il passare dei minuti si estranea dal gioco. Giallo sacrosanto per un fallaccio su Nagatomo, diffidato, salterà la prossima trasferta del Milan.
Emanuelson 6: è la novità di questo derby. Allegri lo piazza dietro le punte Ibra e Pato e non sfigura ma avere Boateng a pieno regime in quella zona del campo e un centrocampista di qualità in più come Aquilani alle spalle, è tutta un’altra cosa. Volenteroso e propositivo anche quando Allegri lo retrocede a terzino.
Pato 5: poteva e, forse, doveva essere la sua serata per riprendersi la totale fiducia dell’ambiente rossonero. Invece il papero fallisce un paio di occasioni importanti e dopo un primo tempo importante si perde con il passare dei minuti. La sfera scotta tra i piedi del numero 7 che deve al più presto trovare la serenità dei tempi migliori. Al suo posto El Sharaawi (sv) che nel giro di qualche secondo crea più scompiglio dello stesso Pato dall’inizio della partita.
Ibra 5,5: dopo diverse partite da protagonista, sempre in gol con prestazioni importanti, Ibra incappa in una serata abbastanza spenta. Gioca lontano dall’area, prova ad inventare qualcosa ma questa volta i suoi compagni non si fanno trovare pronti. Lo svedese si distingue con qualche azione solitaria ma nulla di più.

 

INTER

Julio Cesar 6,5: decisivo e attento il portierone brasiliano dell’Inter. Graziato dalla fortuna sulla conclusione di Van Bommel nel primo tempo che si stampa sulla traversa, per il resto salva un paio di volte su Robinho e Pato. Partita determinante come la prestazione dei nerazzurri.
Maicon 6: non è più il treno inarrestabile delle passate stagioni ma sa ancora come mettere in difficoltà le difese avversarie. In questo caso è Zambrotta a soffrire le folate del brasiliano comunque in crescita di condizione e uno dei fattori portanti di queste 6 vittorie consecutive dell’Inter.
Lucio 6: si diceva, ad inizio stagione, che la difesa era il punto debole della squadra interista. Ma Ranieri ha cominciato proprio dalla difesa a raccogliere i cocci e Lucio è tornato il baluardo di un tempo. Anche questa sera tiene egregiamente Pato e a turno limita il raggio d’azione di Ibra.
Samuel 6,5: il migliore del reparto difensivo nerazzurro. Nelle palle aeree riesce a farsi sentire con il fisico su Ibrahimovic. In qualche occasione si rivela anche prezioso con chiusure sempre puntuali. Un difensore troppo imprescindibile per l’Inter.
Nagatomo 6: ha un solo compito nel derby cioè quello di limitare le sfuriate di Abate e giocare maggiormente in copertura. Non sale mai, anche se spreca un importante occasione nella ripresa, e la sua velocità si rivela decisiva in diverse situazioni contro lo sterile attacco milanista.
Thiago Motta 6: gli annullano ingiustamente un gol regolare e dopo un primo tempo difficile, pressato costantemente da Van Bommel e Nocerino, sale in cattedra e dà un minimo di geometria al centrocampo interista. Prezioso.
Cambiasso 6: anche lui in difficoltà nella prima frazione di gioco e determinante nella ripresa. Sbroglia un paio di situazioni pericolose poi nei minuti finali si piazza al limite dell’area di rigore e dà una grossa mano alla difesa per spezzare gli ultimi e affannati tentativi del Milan di riacciuffare la gara.
Ricky Alvarez 5,5: preferito al rientrante Sneijder non si rivela un fattore come nelle precedenti partite. Forse sente un pò la tensione del derby e finisce col divorarsi una ghiotta occasione nel finale di tempo a due passi dalla porta. Al suo posto Chivu (6) entrato per rinforzare il reparto difensivo.
Zanetti 7: il capitano dell’Inter si merita un solo obiettivo per la prova di questa sera: immortale. Il resto è superfluo.
Milito 7 (il migliore): ve lo ricordate quel giocatore, autore di una doppietta in finale di Champions League contro il Bayern Monaco, autore di gol pesantissimi in campionato e tanta altra roba, ecco è ufficialmente tornato. Milito decide il derby trasformando in gol l’unico pallone giocabile dopo un errore clamoroso di Abate. Cecchino. Al suo posto Sneijder (sv).
Pazzini 5,5: il proscenio è tutto del suo collega di reparto ma c’è comunque da elogiare la prova del Pazzo che si danna l’anima per far salire la squadra nel primo tempo. Tanto lavoro di pressing e copertura per l’ex doriano che però sotto porta non si vede mai. Al suo posto Forlan (sv).