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ESCLUSIVA MP – Di Gennaro: “In serie B solo per vincere”

Davide Di Gennaro è reduce da un’ottima stagione in serie B, con la maglia del Modena. Il trequartista di scuola Milan ha dimostrato di rappresentare un autentico valore aggiunto per la categoria, grazie ad un sinistro che incanta e ad un eccellente visione di gioco. Il suo cartellino è a metà tra i rossoneri ed il Genoa, il futuro è ancora incerto. Su una cosa però il ragazzo non ha dubbi: se dovrà restare nel torneo cadetto accetterà solo una squadra che lotti per il vertice.Ciao Davide, ci sono novità sul tuo futuro?

Devo aspettare prima che si risolvano tutte le comproprietà, dopo avrò il tempo per progettare il mio futuro. Mi sono arrivate un paio di richieste, alcune molto interessanti, ma al momento non sono nella condizione di prendere impegni.

Queste richieste sono arrivate da Spezia e Firenze?

Di queste due squadre se ne è parlato molto, però non sono le sole ad avermi cercato. 

Intanto sei reduce da una grande stagione: è stata la migliore della tua carriera?

Assolutamente sì, di meglio non potevo chiedere. Ero reduce da una stagione travagliata, a Padova avevo subito un bruttissimo infortunio e non credevo di potermi riprendere tanto velocemente. Fausto Pari e mister Bergodi, invece, hanno creduto in me ed io li ho ripagati sul campo. Non smetterò mai di ringraziarli.

Non credi che la serie B sia poco adeguata alle tue qualità?

La cosa più importante è il progetto: sarà il primo fattore che andrò a valutare in sede di mercato. Chiaramente ognuno di noi spera sempre nel massimo ed io resterei in serie B solo per una squadra che punta alla promozione. 

Sei molto bravo sui calci piazzati: c’è uno specialista a cui ti ispiri?

Ho avuto la fortuna di allenarmi con due maestri dei calci piazzati come Pirlo e Adailton. Da loro ho imparato tanto, anche se ovviamente ho il mio stile e cerco di migliorarmi solo con il lavoro.

Conosci bene l‘ambiente rossonero: quanto sarà difficile ripartire senza i vari Nesta, Gattuso ecc…?

Sarà molto difficile perché, oltre che di grandi calciatori, parliamo innanzitutto di persone squisite. Ma il Milan ha una storia ben precisa: i giocatori passano, ma il club resta sempre all’altezza delle più forti.