Il Pupillo di… Alessio Milone
Dodicesima puntata della nuova rubrica di Mondopallone.it, “Il pupillo di…”. Siamo lieti di presentarvi il pupillo di ognuno di noi, quel calciatore che ci ha fatto nascere da bambini la passione per questo sport o semplicemente quel giocatore che ci ha regalato emozioni e fatto sognare. Per tutto il mese di agosto vi terremo compagnia con una chicca personale di chi ogni giorno vi informa con estrema professionalità su quello che succede nel mondo dello sport in Italia e all’estero. Lo riteniamo anche un modo come un altro di conoscerci più a fondo… Buona Scoperta!
Eh già, Leandro Cufré. Non il solito campione che ha fatto sognare ragazzini e appassionati di calcio, ma un umile gregario, giunto nella Capitale in punta di piedi, consapevole di dover fungere da riserva e conquistare sul campo la fiducia di tecnico, compagni, società e tifosi.
Numero tredici sulle spalle – lo stesso di Nesta, e quando mi chiedevano – nei miei bei tempi andati in cui ero un umile medianaccio di quartiere poca tecnica e tutta foga, “che numero vuoi, di maglia?” Io rispondevo “La tredici“. “Ah, come Nesta?” Al ché, il mio sguardo cupo, seguito dalla risposta più naturale del mondo: “No, come Cufré“.
Non era un medianaccio, ma di grinta e foga ne aveva a bizzeffe (anzi, ne ha tuttora perché gioca ancora, in Messico, nell’Atlas): Leandro è un terzino di spinta, che ha fatto suoi i cuori della Capitale grazie alle sue partite disputate con una grinta da pazzi. Prelevato nel 2001 dai giallorossi dal Gymnsia y Esgrima La Plata, la squadra della sua città, il prestito al Siena, nella stagione 2003/2004, gli consente di maturare, e conoscere meglio il calcio italiano. La stagione successiva, tornato al cospetto della Capitale, ottiene le sue soddisfazioni: 61 presenze in due anni, due gol (uno alla Fiorentina al Franchi, uno nell’allora Coppa Uefa contro il Tromsoe), e Selecciòn che lo chiama e gli regala la partecipazione al Mondiale 2006. Dove non è tra i protagonisti principali, ma a lui, in effetti, poco importa: la sua vita calcistica non è fatta di esaltazioni, anzi: è proprio il suo profilo basso, umile, che lo ha reso, immediatamente, il “mio pupillo”.
Umiltà che, negli anni, lo ha reso forte, e gli ha consentito di viaggiare il mondo: dopo la Roma ecco il Monaco, poi il ritorno in patria, al tanto amato Gymnasia La Plata, e successivamente di nuovo Europa, alla Dinamo Zagabria. Il resto è storia recente: conclusa l’avventura nel Vecchio Continente, si trasferisce in Sudamerica, di nuovo, ma stavolta in Messico.
E’ il 2012: Cufré ha trentaquattro anni, e si gode gli ultimi anni di una carriera che gli ha regalato le sue, seppur non incredibili, soddisfazioni. Il suo futuro? Sconosciuto, per ora. Certo è che, fossi un manager di una squadra anche di provincia, un pensierino su di lui lo farei tuttora: la grinta gli è innata, l’esperienza l’ha accumulata, il carattere ce l’ha (ricordate lo “schiaffettino” a Del Piero? Lui accusò di avere avuto un pugno. Chi sbagliò e perché è, comunque, un altro discorso, anche se io sono di parte e, ovviamente, tengo per Cufré, fermo restando il rispetto, immenso, che nutro per l’eterno Alex). In sostanza, io a Leandro un’altra chance, in Italia, la darei. Magari in Serie B, magari come futuro allenatore o dirigente. Uno come lui, che lo sport lo vive e l’ha sempre vissuto con passione, è un esempio per tutti, soprattutto per i giovani. Purtroppo, non sono un manager e non ho milioni che mi escono dal portafogli. Altrimenti, Leandro, un altro giro da queste parti te lo saresti fatto di sicuro.
PUNTATE PRECEDENTI
11 Agosto – Dario Camerota per Abel Balbo
10 Agosto – Tommaso Maschio per Lajos Detari
9 Agosto – Marco Iannotta per Andryi Schevchenko
8 Agosto – Leonardo Puccinetti per Matthew Le Tissier
7 Agosto – Dario Alfredo Michielini per Andy Carroll
6 Agosto – Michael Braga per Fatih Tekke
5 Agosto – Luca Lattanzi per Joel Campbell
4 Agosto – Leonardo Peruzzi per Nuri Sahin
3 Agosto – Michele Pannozzo per Manuel Rui Costa
2 Agosto – Francesco Mariani per Yoann Gourcuff
1 Agosto – Demetrio Bertuletti per Hristo Stoitchkov