Il Pupillo di… Marco Iannotta
Ottava puntata della nuova rubrica di Mondopallone.it, “Il pupillo di…”. Siamo lieti di presentarvi il pupillo di ognuno di noi, quel calciatore che ci ha fatto nascere da bambini la passione per questo sport o semplicemente quel giocatore che ci ha regalato emozioni e fatto sognare. Per tutto il mese di agosto vi terremo compagnia con una chicca personale di chi ogni giorno vi informa con estrema professionalità su quello che succede nel mondo dello sport in Italia e all’estero. Lo riteniamo anche un modo come un altro di conoscerci più a fondo… Buona Scoperta!
http://www.youtube.com/watch?v=OdMiBOC1KAw
AMORE A PRIMA VISTA – Ottava puntata. Non me ne vorranno i miei predecessori, ma qui l’asticella si alza un pochino. Ognuno ha la sua storia da raccontare ci mancherebbe ma, Andryi Shevchenko è qualcosa che va oltre il tifo, oltre il calcio. Vi parlo di questo giocatore come se fosse stato amore a prima vista, come se ci fosse stato un colpo di fulmine con una donna bellissima tanto da lasciarti senza respiro. Prototipo di attaccante preferito e perfetto, velocità, killer instinct, acrobazia e potenza fisica. Cominciò tutto nel maggio 1999: Andryi Shevchenko passa dalla Dinamo Kiev al Milan. Da buon tifoso milanista e attento conoscitore del calcio estero tocco prima il cielo con un dito una volta appresa la notizia e poi, ecco la furbata; riesco ad acquistare il nuovo attaccante del Milan ad 1 solo credito nella successiva asta del fantacalcio, stravinto! (col senno di poi, 24 gol al primo anno, potete immaginare la soddisfazione).
Dalla prima marcatura in quel di Lecce alla prima tripletta italiana all’Olimpico contro la Lazio. Insomma, da quei primi segnali anche ad occhi chiusi si sarebbe capito che stava per nascere una stella, uno dei più forti attaccanti che la Serie A abbia mai avuto e che i tifosi del Milan abbiano mai amato. Il coro lo ricordo ancora benissimo “Non è brasiliano però, che gol che fa, il fenomeno lascialo là, qui c’è Sheva“. Ragazzi, era vero, si poteva anche fare a meno del fenomeno. Il mio primo pupillo: motivo di vanto con il resto delle tifoserie. “Stasera vi asfaltiamo“… mai avuto paura, anzi rilanciavo con grande fierezza: “Tanto noi abbiamo Sheva“. Fino a quel fatidico 9 dicembre 2001 quando la stima e il tifo per Andryi sono diventati qualcosa di più.
“Io a memoria ti dico una cosa: dopo il gol di Weah che salta tutti con il Verona e va in porta, forse è il gol più bello che abbia visto negli ultimi 10 anni a Milano“. Sono le prime parole di Fabio Caressa, incredulo. Immaginatevi il sottoscritto che da quel gol, da quella sera ha cambiato totalmente vita lasciando il nuoto per il calcio. Risultati pessimi ma qualche soddisfazione me la sono tolta.
E ovviamente, quale sarà mai stata la prima maglietta originale sfoggiata in tutti i campi del Golfo di Gaeta? Chiaramente la numero 7, bianca, di Sheva, barattata con un amico incredibilmente tifoso dell’Inter ma che si ritrovava, e non sa ancora perché, la sua maglia. Una gioia immensa, orgoglioso di quella maglia come pochi tanto da usarla, l’estate, anche per andare a dormire. Insomma, più pupillo di così.
354 GOL in 721 PRESENZE – Media spaventosa, gol a raffica e soprattutto, grandi gol a raffica. Se c’era una particolarità del “Re dell’Est” era proprio questa: segnare in tutti i modi ma allo stesso tempo siglare gol stupendi. Sheva nasce a Kiev e diventa un gran calciatore nella Dinamo. Come detto nel maggio 1999 passa al Milan dove segna “solo” 175 volte in 322 presenze totali. Scarsino eh? Vestirà poi la maglia del Chelsea, senza troppa fortuna, per poi ritornare in patria dove proprio pochi giorni fa ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e dedicarsi alla politica in Ucraina.
Con la maglia rossonera ha vinto 1 Coppa Italia, 1 Scudetto e 1 Supercoppa Italiana, 1 Champions League e 1 Supercoppa Europea. 2 volte capocannoniere della Serie A e della Champions League fino al premio che ogni calciatore vorrebbe alzare al cielo in carriera: il Pallone d’Oro nel 2004.
Tanta roba. Onestamente faccio fatica a trovare un degno erede di Sheva, non solo nel Milan ma anche nel mio cuore. Per sempre quel numero 7 rappresenterà il mio prototipo di attaccante, il mio Pupillo.
“Sai cosa… che ce lo invidiavano tutti, tutti lo temevano. Sheva era Sheva e chi ama non dimentica…”
PUNTATE PRECEDENTI:
8 Agosto – Leonardo Puccinetti per Matthew Le Tissier
7 Agosto – Dario Alfredo Michielini per Andy Carroll
6 Agosto – Michael Braga per Fatih Tekke
5 Agosto – Luca Lattanzi per Joel Campbell
4 Agosto – Leonardo Peruzzi per Nuri Sahin
3 Agosto – Michele Pannozzo per Manuel Rui Costa
2 Agosto – Francesco Mariani per Yoann Gourcuff
1 Agosto – Demetrio Bertuletti per Hristo Stoitchkov