MundoCanteras – La nuova storia dell’antico Levante UD
Nel sesto appuntamento sulle migliori canteras di Spagna restiamo ancora nella regione delle ultime puntate, la Comunitat Autonoma de Valencia. Allargando lo sguardo alla capitale Valencia, parliamo di una squadra che si è messa in luce in questi ultimi anni proprio grazie alla forza della sua cantera: il Levante Unión Deportiva.
La squadra di calcio più antica della città, fondata nel 1909 (10 anni prima del Valencia CF) dopo la fusione della Real Gimnástico club de Futból e il Futból club Levante, gioca le sue partite nello stadio “Ciutat de Valencia“. Il nome deriva dalla Playa de Levante, dove sorgeva il vecchio campo di gioco. Dopo un paio di stagioni negli anni sessanta, il Levante ritorna in Primera División dopo 40 anni nella stagione 2003/04. Retrocesse subito, iniziando una serie di sali e scendi dalla seconda alla prima serie, contornato da una forte crisi finanziaria, fino a stabilirsi definitivamente nella Liga BBVA nella stagione 2010/11.
Nelle file del Levante giocarono anche molte conoscenze del calcio nostrano come Damiano Tommasi, Marco Storari, Christian Riganò, attualmente Robert Acquafresca, per non parlare di Gianni De Biasi, allenatore ex Torino, che guidò per una stagione il club valenciano.
La stagione più divertente e gloriosa della storia del Levante è certamente quella scorsa. Il club raggiunse quota 55 punti piazzandosi al 6º posto nella Liga, raggiungendo così una qualificazione storica in Europa League. La squadra allenata da Juan Ignacio Martínez sorprese tutti, critici e appassionati, rivali e tifosi, con una stagione spumeggiante. Un calcio non sempre spettacolare ma efficace sotto tutti i punti di vista. L’attaccante ivoriano Arouna Koné (1983) fu uno dei trascinatori assoluti della splendida stagione, realizzando 15 gol e laureandosi come miglior marcatore storico del Levante nella massima serie spagnola.
L’apporto della cantera in queste stagioni fu importantissima, a partire dal capitano canterano della squadra, un certo Sergio Ballesteros, che di esperienza né ha da vendere e di grinta ancora di più; Juanfran terzino sinistro ritornato in patria nel 2010 a 34 anni, ora secondo capitano.
Molti talenti si sono messi in luce durante le ultime stagioni in casa Levante, nella cittadella sportiva di Buñol, altri ancora provenienti dalla cantera del Valencia o comunque nati nella città. Possiamo apprezzare i talenti di Hectór Rodas (1988) difensore centrale tutto scuola Levante con ottimo senso tattico; Vicente Iborra (1988) anche lui canterano puro, centrocampista forte nel gioco aereo, titolare dal 2008; Rúben Garcia (1993) centrocampista diventato il giocatore più giovane del Levante a segnare nella Liga a soli 19 anni e 148 giorni contro il Mallorca; Roger Martí (1991) attaccante veloce e di buona prospettiva. Nati a Valencia ma non canterani di origine sono David Navarro (1980) difensore centrale che vinse molti trofei con il Valencia nel 2004; Miguel Alfonso Herrero (1988) centrocampista conosciuto più con il nome di Míchel; Miguel Pallardó (1986) centrocampista ora ceduto all’Almeria.
Di questa forma, il Levante, nel miglior momento della sua centenaria storia, si avvicina a la filosofia di squadre come Real Sociedad, Athletic de Bilbao, Barcelona, storiche cantere della Liga. I club che puntano su calciatori della propria terra stanno aumentando sempre di più. I grandi colpi a suon di milioni fanno gola a tutti ma non tutti possono permetterseli. Cercare di “crearselo in casa” il campione e puntarci tutto quello che si può, si sta rivelando sempre più una mossa azzeccata che aggiunge valore e sentimento allo sport più bello del mondo.