MundoCanteras – Tradizione originale: Athletic Club de Bilbao
Spesso, come citato nell’articolo precedente, si parla di modello-Barcellona riferendosi al settore giovanile e alla formazione culturale calcistica in Spagna. Allargando lo sguardo verso nord incontriamo una realtà che può vantare di avere “La Cantera” per eccellenza: è l’esempio dell’Athletic Bilbao.
La squadra basca è unica nel suo genere. Ci sono regole ferree da seguire per i dirigenti del Bilbao. Sono “ammessi” calciatori nati in una delle sette provincie basche, ovvero Biscaglia, Guipúzcoa, Álava, Navarra, Bassa Navarra, Labourd e Soule. Possono essere “reclutati” giovani che, pur non essendo nati in Euskal Herria, abbiano compiuto la trafila delle squadre giovanili del club. Uno slogan del calorosissimo e coloratissimo tifo bianco-rosso recita: ”Ellos tienen la cartera, nosotros la cantera!”, ovvero “Loro hanno il portafoglio, noi il vivaio!”. Allo Stadio “San Mamés” giocano solo giocatori baschi, “Los Leones“, una tradizione che vive dal 1913 anno di fondazione della “Catedral“.
LEZAMA – Fondato nel 1971 dal presidente Félix Oráa, il cuore del settore giovanile Bilbaino ha sede a Lezama, nella provincia di Biscaglia. Negli anni è stato più volte ampliato e ristrutturato fino ad estendersi su una superficie di circa centocinquantamila metri quadrati.
Storicamente, la cantera del Athletic è considerata come una delle più importanti del calcio Spagnolo, avendo apportato nomi di gran rilevanza nella storia della “primera división española” (LigaBBVA), come i tecnici Javier Clemente, Iñaki Sáez y José María Amorrortu, o i calciatori, José Ramón Alexanko, i fratelli Julio y Patxi Salinas, Rafa Alkorta, Julen Guerrero, Aitor Karanka, Aritz Aduriz o il “campeón euro-mundialista” e recente acquisto della Juventus per la prossima stagione: Fernando Llorente. Javi Martínez passato di recente al Bayern Monaco dopo l’ottimo europeo vinto dalla Spagna. Dall’esempio di Lezama sono poi nate le “canteras” dei grandi club spagnoli: Real Madrid e Barcellona.
A Lezama i giovani studiano, si formano umanamente e sportivamente, seguiti da allenatori straordinari, incrociando capacità tecniche e didattiche, sempre con uno sguardo ai propri beniamini, i calciatori della squadra “A” che si allenano anche essi a Lezama. I giovani percorrono la propria strada senza perdere mai di vista l’obiettivo da raggiungere: l’approdo alla casacca bianco-rossa.
L’altra principale succursale dell’Athletico Bilbao è il Club Deportivo Baskonia, squadra che milita al momento in terza serie. Per dare seguito alla tradizione si cerca nei campionati minori. Non ci sono molte alternative viste le regole e per questo motivo alcuni club più prestigiosi (o con il portafoglio gonfio) approfittano per accaparrarsi vari titolari. La regola dell’ammissione basca, sebbene all’inizio sia stata seguita più che altro per motivi pratici, in seguito ha assunto le forme di una filosofia su cui puntare che ha saputo dare i propri frutti nel corso del tempo. La storia e le tradizioni dell’Athletic Bilbao ci portano di fronte a un esempio di calcio assolutamente fuori dal tempo.
La lista di giovani talenti venuti alla ribalta potrebbe essere infinita. Citiamo per esempio Francisco Yeste che ha giocato più di 10 anni (1999-2010) per poi volare verso lidi Arabi, Al Wasl, poi Olympiacos e di nuovi Baniyas; Ander Murillo, che dopo 9 stagioni (2001-2010) passa al Celta Vigo e infine AEK Larnaca.
Nella stagione 2009/10 la rosa era composta da 16 canterani su 30, che poi arrivarono quasi tutti a competere nella scorsa stagione, guidati da Marcelo Bielsa, fino alla finale di Europa League e finale di Coppa del re, perse entrambe per 3-0 dai macigni Atlético Madrid e Barcellona. Andoni Iraola (1982) difensore e attuale titolare; Fernando Amorebieta (1985) nato in Venezuela da padre originario di Bilbao e con tutte le giovanili nell’Athletic ha la possibilità di giocare titolare dal 2005; Iker Muniain (1992) giovane promessa che fa il suo esordio nel 2008 per arrivare a vincere un Europeo Under 21 con la nazionale e il premio giocatore rivelazione della Liga nel 2011; Markel Susaeta (1987) proveniente dal Baskonia, diventa titolare, ala destra, dal 2007; Ustaritz (1983) anche per lui trafila per il Baskonia e passaggio con l’Athletic nel 2006. Passa al Betis nel 2011; Iñigo Pérez (1988) centrocampista offensivo con radici di Pamplona, dal 2006 nel giro della prima squadra fino al 2011 passando all’Huesca; Iturraspe (1989) centrocampista con ottima visione di gioco proveniente anche lui dal serbatoio Baskonia; Etxebarria (1987) vivaio bianco-rosso con esordio nel 2006. Passa nel 2010 al Betis.
Centoquindici anni di storia, tradizioni e valori tramandati con amore e coerenza. Là dove nasce la vera “cantera”, in quello spicchio di penisola iberica che ha deciso di mettere in primo piano l’orgoglio e di investire sull’appartenenza invece che su un qualsiasi fenomeno pagato a peso d’oro.