Home » Il pupillo di… Leonardo Peruzzi

Quarta puntata della nuova rubrica di Mondopallone.it, “Il pupillo di…”. Siamo lieti di presentarvi il pupillo di ognuno di noi, quel calciatore che ci ha fatto nascere da bambini la passione per questo sport o semplicemente quel giocatore che ci ha regalato emozioni e fatto sognare. Per tutto il mese di agosto vi terremo compagnia con una chicca personale di chi ogni giorno vi informa con estrema professionalità su quello che succede nel mondo dello sport in Italia e all’estero. Lo riteniamo anche un modo come un altro di conoscerci più a fondo… Buona Scoperta!

Premessa – Mi perdoneranno coloro di voi che, in questi primi giorni, sono già diventati assidui lettori di questa rubrica, vista la mia giovane età non potrò soddisfare la vostra memoria storica scavando nel passato alla ricerca di qualche giocatore ormai dimenticato ma in passato altrettanto amato. Mi prendo quindi la responsabilità di intraprendere un nuovo percorso rispetto a quello indicato dai colleghi che mi hanno preceduto, l’articolo sul mio pupillo infatti vi racconterà la storia di un giocatore con ancora gran parte della carriera davanti, un giocatore che nonostante la giovane età ha già conosciuto gli alti e i bassi del calcio, un giocatore il cui modo di giocare mi lascia a bocca aperta continuamente, giocata dopo giocata: Nuri Sahin.

Beata gioventù – Probabilmente molti di voi concorderanno con me quando dico che vedere i giovani o meglio ancora, i super giovani, nel calcio, ha sempre un qualcosa di affascinante, un aspetto romantico difficilmente descrivibile. L’idea che in quel momento, in quel preciso istante, il campo venga valicato dal futuro del calcio invece che dal presente o dal passato, ha un effetto speciale sui cuori dei tifosi. La possibilità di sognare con il giocatore, di intraprendere insieme un cammino che, se tutto andrà per il verso giusto, ci porterà al successo, è un qualcosa che solo i giovani talenti possono offrire agli occhi degli spettatori. In tutto questo Nuri Sahin è l’apice del fascino dei giovani calciatori. Durante gli inizi di carriera, infatti, Sahin mette subito in chiaro di non essere solo ‘un’ giovane, ma di essere ‘il’ giovane o, meglio ancora, ‘il più’ giovane. Nella stagione 2005/2006 egli diventa il giocatore più giovane a giocare con la maglia del Borussia Dortmund in una coppa europea, il giocatore più giovane a esordire nella Bundesliga, il giocatore più giovane a segnare nella Bundesliga, il giocatore più giovane a esordire con la maglia della Turchia e, per finire, il giocatore più giovane a segnare una rete con la maglia della nazionale turca. Capirete anche voi come sia difficile, se non impossibile, rimanere estasiati dal potenziale futuro da stella del giovane giocatore, ora in forza al Real Madrid.

Ci penso io – Il secondo, ma solo in ordine numerico, motivo per il quale Sahin diventa, sin da subito, un mio pupillo deriva puramente da questioni tattiche e in particolare dal suo ruolo: il regista basso. Non so voi, ma io lo trovo il ruolo più affascinante del calcio. Tutto passa da lì. È quel giocatore lì che determina la velocità del match, che decide se ripartire in contropiede o se organizzare una manovra pensata, se fare la giocata semplice alla ricerca di spazi o se sventagliare la palla da una fascia all’altra alla ricerca del varco decisivo nella difesa nemica. Due sono le caratteristiche necessarie per un giocatore in questo ruolo, caratteristiche che Nuri Sahin mette in mostra ogni volta che la palla transita da lui: intelligenza e autorevolezza. Bisogna sapersi imporre. E se ci sono giocatori, penso a Pirlo, che riescono a farlo con naturalezza da anni, diventa impressionante identificare come faro di gioco un giovane ragazzo ai primi passi nel calcio di livello mondiale. Che carattere che ci vuole e, permettetemi di dirlo, che invidia che ho per coloro che ci riescono!

Speranza – Non è un caso che un giocatore così sia approdato da giovanissimo in uno dei club mondiali con maggior fascino, il Real Madrid. Da allora, però, la strada per il regista turco si è rivelata più in salita che mai: gli infortuni e la concorrenza di fuoriclasse del calibro di Xabi Alonso lo hanno relegato a un ruolo da comprimario, ruolo che non si adatta a un talento del calibro di Nuri Sahin. La sensazione è che un trasferimento in una squadra che punti di più su di lui sia necessario per permettergli di riprendere il suo cammino diretto all’apice del calcio mondiale. E io, e con me tanti altri, saremo lì a seguirlo, passo per passo. Perché per un predestinato come lui è impossibile non sviluppare una passione che esula dai colori della maglia.

 

PUNTATE PRECEDENTI:
3 Agosto – Michele Pannozzo per Manuel Rui Costa
2 Agosto – Francesco Mariani per Yoann Gourcuff
1 Agosto – Demetrio Bertuletti per Hristo Stoitchkov