Home » Il pupillo di… Michele Pannozzo

Terza puntata della nuova rubrica di Mondopallone.it, “Il pupillo di…”. Siamo lieti di presentarvi il pupillo di ognuno di noi, quel calciatore che ci ha fatto nascere da bambini la passione per questo sport o semplicemente quel giocatore che ci ha regalato emozioni e fatto sognare. Per tutto il mese di agosto vi terremo compagnia con una chicca personale di chi ogni giorno vi informa con estrema professionalità su quello che succede nel mondo dello sport in Italia e all’estero. Lo riteniamo anche un modo come un altro di conoscerci più a fondo… Buona Scoperta!

LA POESIA SI E’ FATTA CALCIO – Se qualcuno mi domandasse cosa sia la perfezione applicata al calcio, risponderei senza dubbio: è un disegno fatto non con una matita, ma con i piedi su un campo da gioco; un arabesco, un ricamo, un’ode in cui fisica, geometria e ingegno si fondono per dar vita a un passaggio di 40 metri rasoterra che taglia in due una squadra e mette il tuo attaccante da solo davanti al portiere avversario. E’ l’invenzione di Manuel Rui Costa che ricorderò per sempre, un battito di ciglio in cui la poesia diventa calcio, in cui il tocco di un pallone rasenta la perfezione e l’emozione di un semplice gesto tecnico travalica lo sport, illuminando una notte novembrina di Champions.

IL PROTOTIPO DEL NUMERO 10 – Quando torni a “San Siro” da avversario e a fine partita uno stadio intero acclama il tuo nome vuol dire che la tua classe, il tuo modo di fare ed il tuo essere signore dentro e fuori dal campo hanno conquistato davvero tutti. Manuel Rui Costa da Lisbona è stato per anni uno dei protagonisti del panorama calcistico europeo; prototipo per eccellenza del numero 10, il calciatore portoghese ha illuminato con le sue giocate gli stadi della Serie A e di mezza Europa, vincendo forse poco rispetto al suo immenso talento calcistico. Trequartista intelligente e tecnicamente sopra la media, il giocatore lusitano ha scritto pagine di calcio indelebili, regalando, oltre alle sue giocate sopraffine, un’immagine da vero gentleman del calcio.

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Mai oltre le righe, ha sempre preferito far parlare il campo alla lingua, anche quando si è sentito messo da parte, anche quando gli è stato preferito qualcun’altro, anche quando la sua carriera ha seguito il naturale corso del destino di un calciatore, scivolando verso l’inevitabile fine. Benfica, Fiorentina, Milan e ancora Benfica le tappe di una carriera da protagonista, da idolo della curva in qualsiasi squadra abbia giocato, compresa ovviamente la nazionale del Portogallo.

 

 

Cresciuto calcisticamente con le aquile portoghesi, si trasferisce nel 1994 a Firenze, dove, nella patria di Dante, sciorina calcio poetico, facendo innamorare di sé la “Fiesole”, diventando assieme al compagno di squadra Batistuta uno dei miti del calcio gigliato.

 

 

 

Nel 2001 il suo trasferimento al Milan, sacrificio necessario per risollevare le disastrate finanze fiorentine; in rossonero vincerà tutto, comprese una Champions League, uno scudetto ed una Supercoppa Europea. Un’esperienza impreziosita da 65 assist!

 

 

 

 

 

 

 

Terminato il ciclo italiano, O Maestro torna in patria, di nuovo al Benfica, dove sarà ancora protagonista per gli ultimi due anni della sua carriera, prima di diventare dirigente del club lusitano, trasferendo la sua classe e la sua fantasia dal campo alla scrivania.

PUNTATE PRECEDENTI:
2 Agosto – Francesco Mariani per Yoann Gourcuff
1 Agosto – Demetrio Bertuletti per Hristo Stoitchkov