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Zuccata di Shirokov, e lo Zenit passa all’ultimo respiro

Tre punti pesantissimi per lo Zenit San Pietroburgo nella corsa al titolo in Russian Premier League. La squadra di Spalletti riesce a mettere così pressione sia al CSKA che all’Anzhi, impegnate entrambe in due derby tutt’altro che facili. La vittoria col Rostov è però molto sofferta, seppur decisamente meritata, e arriva soltanto a 15 secondi dalla fine. I Meshki non festeggiano solo il successo, ma anche il ritorno di Denisov e Danny, due elementi che alzeranno ancor di più il livello della squadra durante il proseguio della stagione.

GUAIO PER HULK, PUNTEGGIO BLOCCATO SULLO 0-0- Rostov che si presenta in campo con uno schieramento molto accorto, conscio delle proprie difficoltà lontano da casa. E’ da più di un anno che i Selmashi non vincono in trasferta, e questo si vede anche nell’atteggiamento degli uomini di Bozovich, che fino ad ora in campionato hanno limitato i danni soltanto a Krasnodar e a Nizhnij Novgorod. Rendimento comunque abbastanza deludente per una squadra composta da veterani dai piedi buoni, reduci da salvezze importanti in altre squadre. Sta di fatto che il Rostov non può pensare di andare al Petrovskij a fare la partita, e decide di lasciare quindi l’iniziativa ai padroni di casa. Pochi spazi per lo Zenit, che cerca di penetrare per lo più con assoli di Hulk, che scalda le mani a Pletikosa col suo sinistro, o per vie esterne. Al 41′ è proprio il brasiliano a dover lasciare il campo, a causa di un problema muscolare; entra Bystrov, e si rivelerà sì una mossa forzata, ma anche azzeccata.

HOLENDA GELA IL PETROVSKIJ, SHIROKOV LO FA ESPLODERE-Bystrov entra con un piglio deciso, e cambia la partita; con la sua velocità scardina sin da subito le certezze di Salata e Getigezhiev, trovando al 51′ il gol del vantaggio. Lo scambio con Kerzhakov è bellissimo, e per l’ex Spartak Mosca freddare Pletikosa è un gioco da ragazzi. Il Rostov è in confusione, Kerzhakov ha due volte la palla del raddoppio, ma Pletikosa fa valere le sue qualità in entrambi i casi. Lo Zenit è rinsavito dal gol, e riesce a mettere in mostra una qualità di gioco che da troppo tempo mancava. Al 60′ Spalletti decide di mettere in campo Denisov, che risulterà autore di una prestazione nel complesso convincente. Lui che non giocava dalla trasferta di Malaga e che è stato subito abbracciato da Bystrov al momento del gol. Al 74′ ci prova Witsel, con un siluro al volo che colpisce in pieno la traversa: porta stregata per il belga, che già contro il Kuban aveva colpito lo stesso legno con un altro bel tiro da fuori. Al 79′ arriva il gol che non ti aspetti: il Rostov si ricorda di avere pedine offensive capaci di giocare a calcio e sforna la prima occasione della partita, che risulterà però maledettamente vincente. Cross di Cesnauskis, Holenda gira di testa e zittisce il Petrovskij. Spalletti è costretto a cambiare in corsa, cancellando l’ingresso in campo di Hubocan e chiamando velocemente Danny, out da quasi un anno. Lo Zenit si riversa in avanti ma con troppa frenesia. Ed ecco che proprio il giocatore con più personalità, Roman Shirokov, decide di tirare fuori da guai la sua squadra, segnando di testa il gol del definitivo 2-1, in pieno recupero.

ZENIT-ROSTOV 2-1 51′ Bystrov, 79′ Holenda (R), 94′ Shirokov