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Grecia – Il PAOK frena l’Olympiakos: 0-0 al Karaiskaki

Il PAOK porta via un punto dal Karaiskaki e aspetta trepidante la partita tra Asteras Tripolis e Panionios, che dirà quanto questo punto possa essere utile. Bianconeri molto coriacei, a volte pungenti in contropiede, ma mai pericolosi a tal punto da poter sperare nella vittoria. L’Olympiakos, invece, ha giocato a viso aperto, pressando molto e con personalità: creare non significa però concretizzare.

 

LE PRIME RETI INVIOLATE AL PIREO. Il Karaiskaki si riempie ancora una volta, nonostante il titolo sia già vinto. L’antica rivalità con il PAOK richiama i tifosi dell’Olympiakos a godersi il derby tra le due squadre che, a inizio stagione, si contendevano il campionato. La costanza dei biancorossi ha vinto sulla discontinuità tessalonicese, ma oggi è un’altra storia: la truppa di Donis deve vincere per superare l’Asteras Tripolis e attendere il posticipo in cui i Galacticos sono impegnati, con la tranquillità di chi ha fatto bene i compiti.
L’inizio non è il miglior presagio per quest’obiettivo: l’Olympiakos crea maggior mole di gioco, si rende spesso pericoloso e la miglior freccia nella sua faretra è il pressing, che fa sì che gli avversari non abbiano mai la tranquillità per reimpostare l’azione.
La retroguardia ospite rinsavisce col tempo, dopo le distrazioni iniziali, e i padroni di casa faticano ad arrivare in area. Charles Itandje dice di no parecchie volte ai missili dei ragazzi di Michel ed è miracoloso su una grande punizione di Holebas al 39′.
Il PAOK tenta la fortuna coi filtranti, ma Megyeri dorme sonni tranquilli, svegliato solo da alcuni facili recuperi e dalle due frustate molto spettacolari, ma fuori dallo specchio, di Oliseh e Camara.
La ripresa comincia in maniera più deludente rispetto al frizzante primo tempo, senza particolari emozioni, con molte imprecisioni e azioni che potrebbero essere gestite meglio. Ci pensa Giorgos Donis a ravvivare l’ambiente: l’allenatore ospite, in un’impeto d’ira, calcia via un pallone e si guadagna l’allontanamento dal campo.
Appena due minuti dopo, al 67′, Paulo Machado sguinzaglia il destro e costringe Itandje alla parata di piede. Man mano che si prosegue, il PAOK si chiude sempre più e rinuncia alle due punte per mettere a punto un più elastico 4-2-3-1, utile per le ripartenze.
Dopo che Holebas stende Lino, centrandolo in piena fronte con una punizione potentissima, non succede molto: i padroni di casa dimostrano di voler vincere più di quanto lo vogliano gli ospiti, nonostante i problemi di classifica siano ben più impellenti per questi ultimi.

 

 

OLYMPIAKOS PIREO – PAOK SALONICCO: 0-0.
Olympiakos Pireo (4-2-3-1): Megyeri; Holebas, Contreras, Manolas, Papazoglou; Fejsa, Maniatis; Abdoun (80′ Mitroglou), Machado (70′ Fuster), Vlachodimos (60′ Fetfatzidis); Djebbour. A disp.: Carroll, Modesto, Fuster, Papadopoulos, Greco. All.: Michel.
PAOK Salonicco (4-4-2): Itandje; Lino, Schildenfeld, Kastouranis, Apostolopoulos; Camara (90’+4 Robert), Kaçe, Lawrence, Oliseh (77′ Vukić); Salpingidis (73′ Fotakis), Athanasiadis. A disp.: Vukić, Intzidis, Kitsiou, Glykos, Etto. All.: Donis.
Arbitro: Anastasios Sidiropoulos.
Marcatori: –
Note: ammonizioni: Schildenfeld, Camara, Vukić (PAOK). Espulsioni: Giorgos Donis, tecnico PAOK.