Notte europea ad Anfield, col protagonista che non ti aspetti
Terza giornata di Europa League e, nel gruppo A è tempo di esami, prove e giudizi. Se l’Anzhi si sta godendo una stagione impeccabile in campionato, lo stesso non si può dire del Liverpool, il cui inizio – pur con le attenuanti del cambio di gestione – ha deluso molti. Alla fine la spuntano i Reds, nonostante l’ormai cronica incapacità di chiudere e mettere in sicurezza i risultati.
LA PRIMA A SINISTRA. Rodgers sa che la gara è delicata e schiera Gerrard, Agger, Skrtel e altri big dall’inizio. Obbligata anche la presenza di Suàrez al centro dell’attacco: l’uruguaiano è l’unica punta senior rimasta in rosa. Dall’altra parte, Hiddink rinuncia (inizialmente) a Traorè e punta sulla voglia di Eto’o di disimpegnarsi in entrambe le fasi. In cronaca, l’avvio vede il solito Liverpool fare gioco e pressare il possesso avversario. Con Allen in panchina, manca un po’ metronomo del gruppo ma c’è più ritmo. Suàrez, mentre capitan Gerrard sbaglia qualche appoggio, inizia la sua solita partita “sindacale” con difensori avversari e direttori di gara. Bene gli inglesi a sinistra: l’asse Johnson–Assaidi funziona e certo lo spostamento del terzino da una fascia all’altra paga. Occasionissima al 24′ per Shelvey, che su assist di Suàrez manca l’appuntamento col gol. Il match non è vibrante in generale, anche perché gli ospiti tengono il baricentro basso e faticano a ripartire. L’Anzhi ci prova, invano, col suo centravanti: si andrà all’intervallo a reti bianche e sotto l’effetto del dominio territoriale del Liverpool.
NUOVO TERZINO. A gambe riposate, i Reds inseriscono Sterling – suo il gol partita Sabato col Reading in Premier League – al posto di Johnson, arretrando Downing sulla linea difensiva. Traslare indietro l’ex Aston Villa, vera delusione della stagione passata, è un esperimento già provato dallo staff e, in qualche modo, finisce per pagare. È al minuto 53′ che il “nuovo” terzino trova il jolly da fuori area, col piede destro. Sorprendente rete, per l’autore, non per il modo: in area non ci entra nessuno, è naturale si tenti da fuori. Successivamente, a Zhirkov e compagni manca la lucidità per imbastire attacchi concreti. I padroni di casa sprecano ancora e lo stesso Downing, con un terribile passaggio verticale nell’area difensiva, quasi serve a Eto’o l’assist giusto. Diversi infine i tentativi ospiti ma un vero assalto non c’è: il Liverpool vince con merito e, per via del risultato maturato a Berna, dà una bella sterzata a un girone che pareva compromesso.
Ancora una volta, il club del Merseyside manca di peso offensivo, difetto proprio strutturale dopo la cessione di Carroll e l’infortunio di Borini. Suàrez da solo non ha i movimenti della punta centrale nel 4-3-3, mentre il centrocampo ha ben cavalcato la voglia delle ali (pregevole Assaidi, per chi scrive man of the match) di correre e creare superiorità. L’Anzhi non compromette nulla del cammino europeo ma registra il primo ko dopo molte uscite. L’idea è che questa squadra, pur in difficoltà, vanti una qualità e un’organizzazione tali che già solo proponendosi di più sarebbe pericolosa. Gerrard e compagni disputeranno Domenica il derby cittadino con l’Everton, mentre i russi giocheranno in casa del Rubin Kazan.
LIVERPOOL-ANZHI MAKHACHKALA 1-0 (0-0)
Liverpool: Jones, Johnson (46′ Sterling), Agger, Skrtel, Wisdom, Sahin, Gerrard, Downing, Shelvey (79′ Shelvey), Suarez, Assaidi. A disp.: Gulasci, Carragher, Henderson, Suso, Yesil. All. Rodgers
Anzhi: Gabulov, Samba, Carlos, Shatov, Agalarov (62′ Logashov), Boussoufa (77′ Lahiyalov), Gonzalez, Zhirkov, Gabulov, Eto’o, Smolov (64′ Traor). A disp.: Pomazan, Gadzhibekov, Tagirbekov, Mukhammad. All. Hiddink
Arbitro: Bas Nijhuis (Olanda)
Marcatore: 53′ Downing (L)
Note: Ammoniti: Agger, Suàrez (L), Samba, Agalarov,