Euro2012 – La Sghimberlo-Cronaca di Grecia-Russia
LIVE! CLICCA QUI PER AGGIORNARE LA PAGINA
E’ il momento di Russia-Grecia, ovvero: riusciranno i nostri eroi a rimanere nell’Euro?
0′ – Lo sghimberlo di oggi parte dal meraviglioso inno russo, mentre va in mondovisione la classica pettinatura “schiaffo” di Arshavin, che per ottenere questo effetto alla Pina Fantozzi utilizza i due gatti di Dzagoev dopo averli imbottiti di viagra.
0′ – Grecia in campo con l’unica punta Gekas. Una punta anche per la Russia, che si schiera con un 4-3-3 ma la presenza di Kerzakhov annulla generalmente quella di almeno un altro attaccante.
1′ – Siamo ovviamente tutti per la Grecia, che rappresenta un po’ l’Italia di “fra 5 anni”. Intanto inquadrato Samaras: considerando le babbate calcistiche mostrate in queste prime due giornate e le babbate politiche sproloquiate nello stesso periodo dal suo omonimo in patria, comincia ad assumere una valenza plausibile la teoria secondo cui il mister portoghese Fernando Santos abbia operato un clamoroso scambio di persona.
6′ – Grecia che ha iniziato con un bel piglio la partita e ha già rubato un paio di palloni ai centrocampisti russi. Problema per gli organizzatori, visto che i palloni sono contati e i calciatori ellenici non sembrano avere intenzione di restituirli.
10′ – Kerzhakov ha un’idea del dribbling che potrebbe rivelarsi efficace. Punta il difensore, allunga il pallone e spera ardentemente che all’avversario venga un ictus.
14′ – Bello il destro di Kerzhakov che comincia a dare pericolosi segni di buon gioco. La Grecia sa che deve gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma i giocatori per cautela vorrebbero buttarne uno russo.
16′ – La difesa greca è compatta come una mousse al cioccolato durante il big bang.
19′ – Katsouranis serve goffamente Dzagoev che a momenti la mette. Katsouranis è chiaramente un soprannome.
21′ – Adesso la Russia preme e arrivano molti palloni dalle parti del portiere Sifakis, chiamato così per la sua propensione al doping.
23′ – La Grecia deve forzatamente vincere, ma è schierata in campo con un 4-5-1 a suggerire che le possibilità di un gol e della caduta di un meteorite sulla villa di Berlusconi ad Arcore sono le stesse.
27 – I giocatori greci, a digiuno da sei settimane, stanno ovviamente pagando la sadica idea degli organizzatori polacchi di far apparire sui cartelloni pubblicitari solo roba da mangiare. La partita ne risente.
33′ – Il fatto che Fernando Santos sia l’unico col profilo greco dimostra tristemente che a ‘sti greci non gli hanno lasciato proprio niente…!
35′ – Se la Grecia vincesse, nonostante abbia fatto cacare finora, potrebbe anche qualificarsi come prima. La Russia invece sa che deve vincere per non affrontare ai quarti la Germania, la quale però con due vittorie potrebbe domani uscire di scena se per caso perde con la Danimarca e il Portogallo vince con i ruderi dell’Olanda. Le regole UEFA sono sempre chiare e intuitive come un 740 dopo una serata in discoteca con Goran Bregovic.
38′ – Kerzhakov si copre di ridicolo per l’ennesima volta ciccando malamente da pochi passi. L’allenatore gli ordina di giocare un po’ più largo. “Qui?”, gli chiede l’attaccante. “Vai, vai! Più largo”, risponde Advocaat indicando la toilette per signore a bordo campo.
43′ – Intanto sul terreno di gioco sono già scivolati sei greci, otto russi, dodici fotografi, il palo sinistro della porta di Sifakis e uno Zeppelin che volava nelle vicinanze. E la Spagna prepara il ricorso.
45′ – Commovente il muro greco disperatamente piazzato a difesa della propria porta. Non vedevo un’ammucchiata così malinconica da quando a 12 anni ho lasciato andare da soli i Lemmings per andare a rispondere al telefono.
47′ – E ACCADE IL MIRACOLO! Cacata matematica di Ignashevic e Karagounis infila beffardamente Malafeev. I greci in questo momento hanno la qualificazione in pugno. Se non se la mangiano durante l’intervallo.
Intervallo – Dentro Pavlyuchenko in luogo di Kerzhakov. Un attaccante per un difensore avversario. La Russia ora crede nella rimonta.
47′ – Iniziata la ripresa da circa un minuto. Considerato che la Grecia schierava 11 difensori quando doveva segnare, stiamo cercando di pronosticarne l’atteggiamento ora che deve custodire il risultato.
48′ – Samaras a terra dopo uno scontro a fuoco con un mugik. Di solito, quando vedo i giocatori rantolare in preda al dolore mi viene da dire “poverino!”, ma subito dopo penso al loro conto in banca e mi sento un fesso. Coi greci invece sono molto più a mio agio.
50′ – Quasi per una beffarda nemesi del destino, sulla panchina russa il più magro è un lottatore di sumo col verme solitario.
53′ – Collovati, dai microfoni di raisport 2, continua a tirare delle secciate clamorose a noi greci, dicendo che ormai è fatta. Io la butto lì: converrebbe forse che qualcuno degli opliti spartani agghindati sulle tribune si facesse un giretto nella zona stampa.
56′ – “Quanto stiamooo?”, urla Kerzhakov facendo capolino dalla toilette per signore.
57′ – Sinistro violentissimo di Denisov, che sibila accanto a 9 difensori greci e si spegne a fondo campo. La Grecia si affida al contropiede di Samaras, quindi se ci va bene finisce 1-0.
61′ – Karagounis salta in dribbling mezza Russia e viene steso a centroarea. L’arbitro lo ammonisce per simulazione. Il giocatore ex Inter si fa il segno della croce tre volte, dopodiché comincia a inveire in una lingua a noi incomprensibile, ma immediatamente dopo la diocesi greco-ortodossa nomina otto nuovi santi.
65′ – Santos inserisce altri due difensori. Advocaat dà mandato a uno dei suoi panzoni per individuare dove si trovi la struttura in cui li fabbricano.
66′ – Sono usciti Gekas e Karagounis e uno dei sanitari nella panchina greca ha appena passato una ricetrasmittente al povero Samaras ordinandogli: “Usala solo se sei proprio nella cacca fino al collo”.
68′ – L’arbitro quando prende una decisione mostra un’inquietante espressione facciale a metà strada tra Schillaci e Hannibal Lecter che fa gelare il sangue anche al terzo anello.
70′ – Punizione dal limite per la Grecia: qualcuno deve andare a batterla, ma nessuno dei giocatori ellenici s’è mai spinto oltre la lunetta dell’area di rigore. Attimi di paura.
73′ – Dopo una veloce lotteria va Tzavellas, che ha pescato la paglietta corta. Il difensore greco prima marca il territorio urinando sulla bandierina del calcio d’angolo, dopodiché lascia partire un siluro che centra in pieno l’incrocio dei pali. Ce la meritiamo noi, Beppe!
74′ – Secondo Collovati ormai “sono saltate un po’ tutte le posizioni”. In Grecia, quindici milioni di disoccupati annuiscono simultaneamente.
76′ – Ora l’area di rigore ellenica assomiglia a una confezione di popcorn calata nel cratere dello Stromboli.
78′ – La vaga somiglianza di Samaras con Gesù ha convinto l’arbitro a non fischiare niente quando i difensori russi gli piantano delle lanciate nel costato.
80′ – Dentro anche Izmailov. Advocaat inserisce solo punte, Santos risponde mettendo soltanto difensori. Secondo questo assioma il baricentro della partita dovrebbe essere la linea di porta della Grecia.
84′ – Dzagoev con una grande torsione fa il pizzo al palo di Sifakis. Cedono simultaneamente gli intestini di dodicimila greci sugli spalti, ma la toilette è tuttora occupata da Kerzhakov.
86′ – Katsouranis a terra dieci minuti perché Izmailov gli ha detto “scemo”.
90′ – Izmailov è chiaramente il titolo di qualche canzone russa.
93′ – Si gioca soltanto nell’area piccola greca da qualcosa come venticinque minuti. Sokratis ha giurato che se la Grecia passa tracannerà una damigiana di cicuta.
94′ – Si perde nella ionosfera il destro di Dzagoev. La Grecia ricomincia da dove ha lasciato 8 anni fa. Possiamo dire che ai greci, padri della cultura del nostro tempo, abbiano oggi tolto tutto. Tutto, ma non il cuore e un altro paio di organi che credo dovremo noleggiare per superare l’Irlanda.