La Juve è lenta, Ronaldo è rock
Come diceva Adriano Celentano in un suo monologo televisivo, la Juve è lenta, Cristiano Ronaldo è rock. Perché la sensazione è che senza i colpi del fuoriclasse portoghese la squadra bianconera avrebbe fatto molta fatica a trovare la vittoria. Demerito di una manovra un po’ lenta e leziosa che non aveva portato molti pericoli alla porta di Provedel. Soprattutto nel primo tempo l’Empoli ha finito per prendere il sopravvento, mettendo in mostra combattività e grinta, e non facendosi assalire dal cosiddetto timore reverenziale. E trovando con Caputo le rete del provvisorio 1-0.
Come dicevamo, Juventus rimandata. Singolarmente, per almeno 7/11, ma soprattutto come gioco di squadra. L’involuzione rispetto alla partita di Champions League appena giocata contro il Manchester United è stata palese. Probabilmente ha pesato proprio il match di mercoledì, tutt’altra storia dal punto di vista della preparazione mentale. La difficoltà più grande che celava la sfida di stasera era proprio la tenuta psicologica della squadra di Allegri, contro un avversario molto più debole sulla carta.
Ma ci ha pensato lui, Cristiano Ronaldo, a togliere le castagne dal fuoco. Ha prima realizzato con freddezza il rigore del pareggio, concesso da Calvarese per un atterramento di Bennacer ai danni di Dybala. Poi ha segnato il definitivo 1-2 con una parabola imprendibile per il portiere dell’Empoli. Un gol alla CR7, che ha fatto stropicciare gli occhi a molti dei quasi 16mila spettatori presenti al Castellani.
Allegri si coccola il suo campione, sperando che possa essere decisivo anche nelle gare più delicate della stagione. Cristiano Ronaldo ci ha messo quattro giornate per sbloccarsi, ma ormai è diventato imprescindibile per la Juventus. Tant’è che l’allenatore livornese non ne ha mai fatto a meno, se non per motivi forzati, ossia la squalifica in Europa. Il portoghese si è preso la Juventus e la Juventus ha bisogno fortemente di lui.