Home » Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Inghilterra

Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca all’Inghilterra.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – “Ventidue uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine la Germania vince”. A pronunciare questa frase fu Gary Lineker dopo l’eliminazione ai mondiali del 1990 con la Germania di Matthaus e Klinsmann. Eppure l’unica soddisfazione iridata della nazionale dei tre leoni è arrivata proprio battendo i tedeschi in quella polemica finale del 1966 con il più famoso dei gol fantasma. Un trionfo casalingo arrivato dopo un periodo non poco esaltante. Coloro che si autodefiniscono gli inventori del calcio hanno fatto la prima apparizione in un mondiale solo dopo la seconda guerra mondiale. Negli anni trenta infatti le divergenze con la Fifa portarono la federazione inglese a boicottare le prime tre edizioni. La vittoria del 66 non ha avuto un seguito come si aspettavano in molti. Negli anni settanta l’Inghilterra fallì per ben due volte l’obiettivo qualificazione, mentre nel 1986 venne eliminata dalla mano de Dios di Maradona. Nel 1990 Lineker e Gascoigne e compagni puntarono al bersaglio grosso, ma nella semifinale di Torino persero ai rigori con la Germania e dovettero accontentarsi del quarto posto finale dopo aver perso la finalina di Bari con gli azzurri. Dopo i mondiali italiani l’Inghilterra non è mai riuscita ad andare oltre i quarti e nel 2014 non riuscì nemmeno a superare il primo turno.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Il cammino inglese ha preso il via a Trnava, in Slovacchia, con un successo arrivato in pieno recupero grazie al gol di Lallana. Fino alla quinta giornata la porta inglese è rimasta imbattuta raccogliendo quattro vittorie e un solo pareggio con la Slovenia. Incredibile invece la sfida a giugno nel derby d’oltremanica con la Scozia: dopo un primo tempo a reti bianche, la ripresa ha regalato forti emozioni. Oxlade-Chamberlain porta avanti gli inglesi, ma nei dieci minuti finali gli scozzesi ribaltano il match con la doppietta di Griffiths. Una gioia rovinata in pieno recupero grazie alla rete di Kane per il 2-2 finale. Il cammino è andato aventi spedito e l’Inghilterra si è qualificata prima nel proprio girone, chiudendo imbattuta con uno dei due migliori marcatori del girone: Kane con cinque reti.

DIFESA – L’anima della difesa è Cahill del Chelsea, un calciatore vigoroso anche se restano dei dubbi sula sua tenuta fisica soprattutto in questa parte finale di stagione. Southgate potrebbe partire con una difesa a quattro oppure provare una soluzione a tre. In quest’ultimo caso sono Walker e Stones gli altri due elementi imprescindibili della retroguardia inglese.

CENTROCAMPO – Tante buone soluzioni per il centrocampo inglese. Sulla linea di mediana c’è Dier degli Spurs, un giocatore che all’occorrenza può dare un maggior supporto al reparto difensivo. Al suo fianco Henderson del Liverpool che al contrario può bilanciarsi di più in fase offensiva oltre ad avere un ruolo di rottura per il centrocampo avversario. Dietro le punte troviamo Dele Alli a cui spetterà il compito di reggere il centrocampo ed essere il punto di riferimento principale date le sue capacità di spaziare sia in fase offensiva che difensiva. Sulle corsie invece Southgate può contare sulla rapidità di Raheem Sterling, fresco vincitore della Premier League con il suo Manchester City.

ATTACCO – Kane è il punto di forza imprescindibile nel reparto avanzato inglese. Impossibile fare a meno di lui in attacco. I dubbi restano sul modulo da adottare. Southgate potrebbe provare un classico attacco a due punte affiancando in avanti Jamie Vardy, uno che al Leicester era capace di fare reparto da solo. Da tenere d’occhio il ’97 Rashford del Manchester United, concreto e dotato di un buon dribbling. Potrebbe essere impiegato lateralmente in un ipotetico tridente.

IL COMMISSARIO TECNICO – Per Gareth Southgate è la prima esperienza da allenatore in un mondiale. In passato ha vissuto per ben due volte l’emozione della rassegna iridata da calciatore nel 1998 in Francia e nel 2002 nel mondiale asiatico. La sua carriera da allenatore ha avuto inizio nel 2006 al Middlesbrough subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Terminata l’esperienza dalle parti del Riverside Stadium, ha vissuto quattro anni di nulla prima di iniziare la trafila nelle nazionali giovanili. Per tre anni ha guidato l’Under 21, poi l’Under 20 prima di diventare CT della nazionale maggiore dopo lo scandalo che colpì Sam Allardyce.

LA STELLA – Kane, classe 1993, è l’attaccante che fa sognare la nazionale inglese. Il suo bilancio stagionale è impressionante con un bottino di 41 gol in 48 presenze ufficiali. Per lui si tratta del primo mondiale e c’è grande attesa nel vederlo all’opera. Un attaccante completo, capace di giocare con entrambi i piedi e saper sfruttare forza e velocità insieme a una grande lettura di gioco.

PUNTI DI DEBOLEZZA – L’inesperienza e la troppa pressione verso qualche giocatore atteso potrebbero giocare un brutto scherzo. In difesa invece c’è poca sicurezza e il muro inglese potrebbe patire reparti offensivi di una certa caratura.

FORMAZIONE TIPO – (4-2-3-1): Pickford (Butland); Walker, Stones, Cahill, Rose; Henderson, Dier; Rashford, Alli, Sterling; Kane.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – L’Inghilterra vuole interrompere una maledizione che non la vede tra le prime quattro dal 1990 e addirittura in finale dal 1966. In Russia la squadra di Southgate può contare su giocatori giovani e talentuosi e sicuramente il primo obiettivo sarà quello di fare meglio dell’esperienza brasiliana del 2014.

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