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Parte l’era Ancelotti: “Forza Napoli sempre”! DeLa, voglia di rivoluzione

Foto: http://www.sscnapoli.it

Adesso è ufficiale Carlo Ancelotti è il nuovo allenatore del Napoli. Contratto da sei milioni e mezzo all’anno, per tre stagioni. Già foto con De Laurentiis, già un messaggio ai tifosi azzurri sul sito ufficiale del club azzurro.

La trattativa AncelottiNapoli ha fatto e sta facendo parlare parecchio. Un approdo così blasonato, sulla panchina azzurra, sembra aver perfino spiazzato i tifosi napoletani: possibile che De Laurentiis abbia cambiato idea in modo così rivoluzionario? Possibile che la filosofia intrapresa con l’arrivo di Sarri sia già stata messa alle spalle? E i novantuno punti in campionato?

Il lavoro dell’oramai ex tecnico del Napoli è stato magnifico, nessuno lo mette in dubbio. Già, novantuno punti messi in cascina nella Serie A 2017/2018: qualcosa di clamoroso, qualcosa di assolutamente straordinario. Il lavoro svolto da Sarri e dal suo staff, assolutamente al di sopra delle aspettative: pensare a un Napoli competitivo, a inizio stagione, era sicuramente qualcosa di concepibile, ma ricordiamoci che tutti, dopo quello che consideravamo un “super calciomercato” svolto dal Milan, consideravamo i rossoneri al pari della Juventus, e partenopei un po’ più indietro nella corsa al tricolore. Il calcio di Sarri, abbiamo avuto modo di vedere, ha bisogno di tempo. Tanto tempo, e forse è questo che non va più giù a De Laurentiis, che sì, ha apprezzato la grande stagione azzurra, però no, non vuole più chiudere le annate senza alzare trofei. E poi, la Champions League: non snobbata quest’anno, ci mancherebbe; gli azzurri, però, hanno preferito concentrarsi prevalentemente sul campionato (è palese), sicuramente perché le risorse a disposizione di Sarri erano limitate. Ha puntato sempre sugli stessi, l’attuale tecnico azzurro, su quei 13-14 giocatori utilizzati a rotazione in tutte e tre le competizioni in cui il Napoli è sceso in campo. Stanchezza: tanta, e calciomercato di gennaio non fatto, perché experientia docet e il ricordo di quanto successo lo scorso anno con Pavoletti è ancora fresco nella memoria di tifosi e, soprattutto, De Laurentiis. Comprare qualcuno a gennaio e non farlo giocare perché non in grado di entrare immediatamente nella mentalità sarriana, assolutamente controproducente. Spendere soldi per tenere giocatori in panchina è qualcosa che a DeLa non è mai andato giù. Perciò, né Politano, né Verdi, né Deulofeu lo scorso gennaio, e Napoli con sempre meno forze, ma pur sempre mostruoso. Lo ricordiamo ancora? Novantuno punti in campionato. Chapeau.

Però, per De Laurentiis adesso è tempo di cambiare. Completamente, in modo totale. Il numero uno azzurro ha apprezzato il lavoro a lungo termine di Sarri, ma ha pensato ch un grande nome, in panchina, possa sì comportare una richiesta di nomi importanti sul mercato, ma anche un impegno diverso in Champions League (dove andare parecchio avanti vorrebbe dire incassare milioni), e possa inoltre comportare un cambio di mentalità collettiva. Ancelotti porta blasone, il blasone porta i campioni, i campioni portano vittorie e merchandising. Far ripartire la macchina azzurra dopo una sostanziosa ristrutturazione: via scotch e olio di gomito, dentro bulloni d’oro e nanotecnologie. Ancelotti per un Napoli diverso: più europeo, più immediato. Meno bello, pazienza. Magari più vincente.