Home » Un’attesa lunga vent’anni

Foto per gentile concessione di Fazzari e Ramella Fotografi

Era il lontano 1999 quando nel Mondiale degli Stati Uniti la Nazionale Femminile del CT Carlo Facchin composta, tra le altre, da Daniela Tavalazzi e Patrizia Panico, venne eliminata nel Gruppo B da Brasile e Germania. Questa è stata la nostra ultima apparizione ad un Mondiale Femminile: da allora non siamo mai più riusciti a qualificarci e nel corso degli anni abbiamo inghiottito bocconi sempre molto amari.

Oggi, a distanza di vent’anni, l’Italdonne del tecnico Milena Bertolini si avvicina a passi da gigante al prossimo Mondiale Femminile che si disputerà nel 2019 in Francia. Trascinata dall’entusiasmo e dal tifo dei 7.500 spettatori e dai ragazzi e ragazze dei settori giovanili della Federcalcio e delle società regionali e del territorio presenti sugli spalti dello stadio “Paolo Mazza” di Ferrara, le Azzurre hanno giocato una partita carica di personalità e carattere conquistando tre punti pesantissimi contro il Belgio, all’inizio squadra favorita per la qualificazione, e aumentando il distacco proprio sulle belghe di ben otto punti a due gare dal termine.

L’Italia strepitosa vista ieri ha avuto la forza e il coraggio di ribaltare una situazione di svantaggio e ha reagito con carattere e con una prestazione maiuscola al rigore trasformato da Cayman al 37′: prima il pareggio di una incontenibile Rosucci e poi il gol da vera bomber di razza di Girelli hanno mostrato come le ragazze abbiano tecnica, cuore e grinta da vendere. E il risultato poteva anche essere più rotondo se il palo non avesse negato a Giugliano la gioia dell’eurogol dalla distanza.

La Nazionale di Milena Bertolini ha ribadito il suo primato in classifica e il percorso netto compiuto fino ad oggi e lo ha fatto nel modo migliore, affondando una squadra in salute e molto quotata e sfoderando una prestazione maiuscola: ora più di una persona dovranno rimangiarsi le parole dette un anno fa quando Bertolini successe alla panchina ad Antonio Cabrini e in molti storsero il naso, convinti che la sua scelta non fosse quella più quotata per una panchina prestigiosa come quella della Nazionale. E invece lei ha dimostrato a tutti come servisse una persona che conoscesse le dinamiche del calcio femminile italiano dall’interno per ridare una speranza ad una Nazionale uscita con le ossa rotte dall’Europeo e mostrare a tutti i progressi fatti dal movimento calcistico in rosa italiano.

Ormai mancano due partite alla realizzazione di un sogno e se l’Italia dovesse battere a Firenze il Portogallo l’8 giugno sarebbe già qualificata, un sogno per tutti gli appassionati di calcio femminile. Voglio chiudere questa riflessione con le parole a fine gara proprio di Bertolini, parole miste a lacrime di gioia: “Era una partita importantissima, vincere in casa contro il Belgio sarebbe stata la ciliegina sulla torta e ci siamo riusciti. Le ragazze sono state incredibili, è tutto merito loro: è un gruppo che ha grandi qualità tecniche, ma anche temperamento e cuore. Sono tre punti pesantissimi, però dobbiamo rimanere concentrate perché ci aspettano altre due gare, a giugno con il Portogallo e poi in casa del Belgio. Di sicuro questa vittoria ci dà tanta fiducia e morale per portare a termine il nostro sogno. E’ stata importante per noi, ma anche per tutto il movimento e per le bambine, che sono tante, che vogliono giocare al calcio”.