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ESCLUSIVA – I nuovi talenti: Michael Folorunsho

Foto per gentile concessione della Virtus Francavilla

Torna la nostra rubrica dedicata ai giovani e promettenti talenti della Serie C. Dopo le interviste con Stefano Pellini e Davide Mondonico, oggi è il turno di Michael Folorunsho, centrocampista della Virtus Francavilla, cresciuto nel vivaio della Lazio. Michael, nato a Roma il 7 febbraio 1998 e alto 180 cm, ha mosso i suoi primi passi nel Casilina, per poi approdare nelle giovanili della Lazio e continuare lì il suo percorso di crescita umana e calcistica, sotto la guida di Simone Inzaghi. La scorsa estate è avvenuto il passaggio a titolo definitivo alla Virtus Francavilla, che gli ha così permesso di compiere l’esordio in Serie C. Il centrocampista classe ’98 ha già alle spalle una convocazione in prima squadra con la maglia della Lazio, nei quarti di finale di Coppa Italia contro l’Inter a San Siro.

Ciao Michael, innanzitutto raccontaci un po’ di te e della tua passione per il calcio. Com’è nata e dove hai tirato i primi calci a un pallone?

La mia passione per il calcio ha avuto inizio per strada, nel mio quartiere, dove giocavo con gli amici e con mio fratello. All’età di circa 8 anni, mi sono iscritto con lui a scuola calcio nel Casilina, per poi far parte di diverse squadre dilettantistiche, fino ad approdare tre anni fa alla Lazio. Lì, dopo un anno di Allievi, sono arrivato nella Primavera, in cui ho proseguito il mio percorso di formazione calcistica, fino al passaggio in Serie C con la Virtus Francavilla.

La tua famiglia come ha vissuto la tua decisione di entrare a far parte del mondo calcistico?

La mia famiglia mi è sempre stata vicina, anche quando fisicamente era lontana, appoggiando ogni mia scelta e aiutandomi in qualsiasi modo. I miei genitori conoscono bene i sacrifici che ho fatto per riuscire a giocare a calcio e anche loro non sono stati da meno e sono sempre stati dalla mia parte, supportandomi durante il mio percorso di crescita e rispettando ogni mia decisione.

Hai vissuto gli anni della tua formazione nella Primavera della Lazio. Cosa ricordi maggiormente del periodo in maglia biancoceleste?

Sono stati degli anni bellissimi. La Lazio è la mia squadra del cuore sin da piccolo, per cui per me è stato bellissimo poter indossare la maglia biancoceleste durante gli anni della mia formazione. Sicuramente il momento che ricordo con più emozione è la convocazione in prima squadra a San Siro nella gara di Coppa Italia contro l’Inter, ma ogni singolo istante vissuto lì è stato importante e prezioso per il mio percorso di crescita umana e calcistica.

Dopo la Primavera nella Lazio, ti sposti a titolo definitivo alla Virtus Francavilla, come hai vissuto il trasferimento? Com’è stato il primo impatto con la nuova squadra?

All’inizio non è stato facile. Non ho preso bene la notizia di dover lasciare la Lazio, perché ci tenevo moltissimo e mi sarebbe piaciuto rimanere lì, era il mio sogno. Poi mi sono informato bene sulla Virtus e il mio stato d’animo è cambiato, sapevo che stavo andando a giocare in un’ottima squadra, con una società pulita alle spalle e che poteva contribuire tantissimo nel mio percorso calcistico. A primo impatto, entrare a far parte del mondo dei grandi è stato difficile, perché ho un carattere molto forte, ma ora mi sono ambientato e sto cercando di dare sempre il massimo, crescendo e migliorando giorno dopo giorno.

La Virtus si trova a metà classifica con 32 punti e con alle spalle una sconfitta e due pareggi consecutivi. Come state affrontando questo momento? Quali obiettivi vi siete prefissati?

L’obiettivo della squadra è sempre stato la salvezza. Per ora stiamo affrontando un momento negativo, ma se restiamo uniti possiamo superare ogni ostacolo. Tutte le grandi squadre hanno dovuto fronteggiare momenti difficili e anche noi non possiamo esimerci, ma insieme possiamo riuscire a uscirne e a rialzarci, dando ogni giorno il massimo. Dobbiamo crederci e prima o poi arriveranno anche i risultati.

La prossima gara vi vedrà in trasferta contro la Sicula Leonzio, a due punti da voi. Come state preparando questa sfida? 

Siamo pronti a tornare in campo per gli allenamenti e a seguire i consigli del mister per cercare di affrontare al meglio questa sfida, puntando a ottenere tre punti preziosi. Dobbiamo tutti dare qualcosa in più, dal primo all’ultimo. Ci aspettano dei giorni di grande intensità, nei quali bisogna rimanere concentrati per lavorare bene e fare del nostro meglio in campo.

Quale squadra avversaria ti ha colpito maggiormente per le sue qualità?

Sicuramente il Lecce, la cui rosa è senza dubbio formata da giocatori di categoria superiore: hanno veramente una marcia in più e potranno davvero fare bene in Serie B.

Quale ritieni sia stata la tua partita migliore o più bella con la maglia della Virtus?

Secondo me, la partita migliore mia e della squadra è stata la prima proprio contro il Lecce. Abbiamo giocato una bella gara (pareggiata in extremis), durante la quale tutti abbiamo fatto del nostro meglio contro una grande squadra. È stato il mio esordio nel campionato di Serie C, sono entrato e ho subito fatto bene; è stata fino a ora la partita più emozionante con questa maglia.

Cosa ci dici, invece, degli episodi delle due espulsioni dirette nelle gare contro il Rende e contro l’Akragas?

Venivo da un periodo difficile, il distacco da Roma cominciava a farsi sentire un po’ troppo e il mio carattere, ancora non del tutto maturo, non mi ha aiutato molto. Ho sbagliato tanto, ma piano piano ho superato anche quel momento e sto crescendo sempre di più, cercando di non commettere di nuovo gli stessi sbagli. Mi sono rimesso in riga e a piena disposizione della squadra, che mi ha sempre aiutato, accogliendomi a braccia aperte.

Quale ritieni sia il tuo punto forte e quale l’aspetto sul quale devi ancora lavorare? 

Il mio punto forte è sicuramente il fisico, mentre devo migliorare senza dubbio nel carattere. Ci sto già lavorando tantissimo e i risultati cominciano a farsi vedere.

Cosa avresti fatto, invece, se non avessi intrapreso questa strada?

Prima di lasciare la scuola per dedicarmi pienamente al calcio, ero nel mondo della meccanica, per cui sicuramente avrei continuato a studiare e a lavorare in quel settore.

Infine, qual è il tuo sogno nel cassetto? Che maglia vorresti indossare un giorno?

Il mio grande sogno è adesso fare bene con il Francavilla e dare il massimo fino alla fine della stagione. Poi vorrei togliermi qualche sassolino dalla scarpa, per far capire a coloro che mi hanno fatto andare via dalla Lazio che forse si sono sbagliati. Mi piacerebbe esordire in Serie B nei prossimi anni e non ti nascondo che sarebbe un sogno indossare di nuovo la maglia biancoceleste un giorno, ma per ora penso solo a fare bene con la Virtus Francavilla e a concludere al meglio questa stagione.