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Caso Constantin: prime, dure reazioni. E lui si dimette dal Comitato “Valais 2026” – AGGIORNAMENTO: l’esito della conferenza stampa

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L’aggressione, ieri sera, da parte del presidente del Sion Constantin all’ex ct della Nazionale rossocrociata Rolf Fringer, oggi commentatore per Teleclub Suisse, è su tutti i giornali svizzeri, e anche su diverse testate sportive (e non solo) estere, come l’Equipe e il Der Spiegel tedesco. La SFL svizzera ha già preso posizione (come riferivamo ieri), e le sanzioni disciplinari, a carico del massimo dirigente dei vallesani, potrebbero essere pesanti, al di là degli aspetti giudiziari, che seguiranno la loro strada.

Ma da cosa sarebbe nato tutto? In settimana, riferisce Le Nouvelliste (massimo quotidiano del Cantone Vallese), Fringer aveva attaccato (attraverso la piattaforma Bluewin, collegata a Teleclub), “Le Président”, con parole dure, riferendosi alle polemiche seguite all’eliminazione dalla Coppa svizzera: “Da tempo si sente dire che questo peronaggio è un bene per il nosto calcio, ma per me sono concetti che vanno bene per la stampa di strada: questa storia inizia a essere ridicola. Se si cambiano mezza squadra e lo staff tecnico, poi serve pazienza: non si può parlare di retrocessione e catastrofe adesso. Ma, del resto, questo è tipico di Constantin. Lui è un narcisista, il suo allenatore ideale non esiste. Ha offeso un campione del mondo come Gattuso; quando la sua squadra perde, si siede lui in panchina. Non ha nessuna empatia, nessun rispetto.”

Due anni fa, Fringer, ai tempi direttore sportivo del Lucerna, aveva attaccato ancora duramente “CC”, per avere approcciato direttamente Marco Schneuwly senza prima passare dalla società: “Sono cose che non si fanno, ci sono delle regole da rispettare quando un giocatore è sotto contratto.” Insomma, vecchie e nuove ruggini, ieri esplose fragorosamente.

La stampa svizzera tedesca ha invece pestato molto duramente, mettendo soprattutto in discussione il ruolo di Constantin nel Comitato per la candidatura vallesana alle olimpiadi invernali del 2026 (è di pochi minuti fa la notizia delle sue dimissioni dal Comitato, approvate senza neanche convocare il medesimo): “È una vergogna che quest’uomo sia il simbolo della nostra candidatura olimpica” (Felix Bingesser del Blick). Che ha poi aggiunto: “Questo personaggio deve uscire dalla circolazione: chi pensava fosse un bene per il nostro calcio, si deve ricredere. È stato oltrepassato, ieri, un limite invalicabile.” 

Per la “Basler Zeitung”, a firma di Thomas Schifferle, Christian Constantin è il “Napoleone della Lega.” Il giornale ha ricostruito le principali vicissitudini d “CC”: dalle scope regalate ai tifosi avversari (con 36 punti di penalizzazione in classifica), l’aggressione ai danni di Xavier Margairaz… Il quotidiano renano chiude con una celebre citazione del “Président” il quale, una volta, disse che “chi si dice vallesano, ma non è un po’ pazzo, non è un vero Vallesano.”

René Weder di Teleclub è parte lesa, ed è ovviamente durissimo: “Christian Constantin dovrà essere condannato a pagare ad una sanzione pesante, e non dovrà più entrare allo stadio. La cosa migliore sarebbe quella di vietarglielo a vita in Svizzera. Le critiche di Rolf Fringer erano pesanti, ma appropriate. La scena di Lugano sta facendo il giro del mondo, è uno scandalo per il nostro calcio” sono state le sue parole. Alle quali sono seguite altre bordate: “A mai più, Monsieur Constantin. Andatevene, e non provate a tornare. Voi, e tutti coloro che difendono il presidente del Sion sui social network.” Insomma, una situazione che si sta facendo, col passare delle ore, sempre più pesante: vedremo se “CC” riuscirà a cavarsela anche questa volta.

AGGIORNAMENTO: nel corso di una conferenza stampa appositamente dedicata, ripresa dal Blick, il presidente del Sion ha espresso la propria posizione ufficiale sui fatti. Di seguito un sunto delle sue principali dichiarazioni: “(con Fringer) le cose sono peggiorate da quando è diventato commentatore per Teleclub: sono diventato un suo bersaglio abituale. Mio figlio Barthélémy gli ha più volte chiesto di cambiare atteggiamento, ma non è servito. Certo che la migliore soluzione non è prenderlo a sberle o a calcio in c**o (letterale – ndr), ma non si possono nemmeno accettare le continue critiche personali nei miei confronti.”

Constantin non si è apparso preoccupato dall’ipotesi di venire sanzionato possibili da parte della SFL: “Beh, ci sarà una causa e le risultanze saranno decisive anche riguardo agli aspetti sportivi. Ribadisco che, nei miei gesti di ieri, non c’era assolutamente violenza. Perché non ho mai replicato davanti ai microfoni di Teleclub alle accuse di Fringer? Perché non mi hanno mai invitato a farlo.”

“Le Président” ha quindi concluso: “Ci possono stare le critiche sulle scelte tecniche, come, per esempio, la mancata convocazione di Marco Schneuwly nella trasferta di Coppa svizzera dell’ultimo fine settimana, ma non accetto attacchi diffamatori sulla mia persona. Volevo scrivere la parola fine una volta per tutte a questo stato di cose. Ho scelto questa strada, che può essere stata forte, ma mi sono limitato a percuoterlo, senza ferirlo, e senza proferire insulti nei suoi confronti.”

“Spesso sono stato criticato senza reagire. Ora forse sto invecchiando … ci sono rimasto male. Gli ho dato Sébastien Fournier come un giocatore quando allenava lo Stoccarda. Ho sostenuto la sua nomina come selezionatore della Nati. Mi critica prennemente fin dalla semifinale di Coppa del 2009. E sempre tramite i media, mai in faccia. È ingiusto che le persone dietro i microfoni possano dire quello che vogliono senza assumersi alcuna responsabilità: io invece l’ho fatto. E ci sono persone che pensano che io abbia fatto bene. “