Le Zebre e una trasferta non proprio leggera
L’adesione di 2 franchigie sudafricane al Pro14 (ex Pro12) di rugby ha generato un nuovo interesse attorno al campionato, per motivi e commerciali e tecnici.
Cheetahs e Southern Kings, pur in un normale fase di transizione e di adattamento al rugby di club dell’Emisfero Nord, hanno dato al torneo una discreta ventata d’aria fresca, nonostante il doppio ko della prima giornata.
Ma avere le squadre della nazione arcobaleno a bordo significa sobbarcarsi – è d’obbligo il gioco di parole – di trasferte di una certa entità, sul piano logistico e organizzativo; se è vero che l’organizzazione è corsa ai ripari introducendo il concetto di Conference e che gli stessi sudafricani – esuli del Super Rugby, campionato che unisce tutto l’Emisfero Sud, Argentina e Giappone compresi – ad accumulare punti Millemiglia sono abituati, il tutto rappresenta qualcosa di nuovo per Treviso e Zebre, le franchigie italiane iscritte alla lega ex celtica.
#ZEBvSCA la prima meta della stagione al Lanfranchi é segnata da @mattia_bellini nel finale della gara contro gli Scarlets. Foto @stede64 pic.twitter.com/OiO4pGOjjb
— Zebre Rugby (@ZebreRugby) September 9, 2017
Una delle caratteristiche storiche del rugby nostrano, specie nella zona del Nord-Est, è che le trasferte non sono poi così lunghe. Basta il noleggio di un pullman e da Treviso ti muovi a Padova, a Rovigo e così via.
Ma analizziamo ora la situazione, chiedendo lumi all’amico Google Maps: domani [sabato 17 settembre] le Zebre scenderanno in campo al Free State Stadium di Bloemfontein, per far visita ai Cheetahs ancora a caccia di punti; lo scenario è suggestivo – qui nel gli USA di calcio sorpresero la Spagna in semifinale di Confederations Cup, qui si giocarono 6 partite del Mondiale 2010, compreso il 4-1 della Germania all’Inghilerra – ma il tassametro…Corre: lo Stadio Sergio Lanfranchi di Parma dista 13.133 Km, in un calcolo di 181 h di viaggio in macchina.
Cheetahs giving free tickets to first Pro14 game on Saturday, v Zebre. 24000 already collected by fans.
— Ciarán Ó Raghallaigh (@Ciaran_O) September 13, 2017
Il dato è razionale ma poco concreto, realisticamente. Eppure la schermata di Google impressiona: un continente intero ci separa dal cuore ovale dell’Africa.
Non che le cose cambino affidandosi ad altri portali e sistemi più vicini al reale spostamento dei bianconeri: “La distanza in linea d’aria (rotta aerea) tra Parma, Emilia-Romagna, Italy e Bloemfontein, Sudafrica è di 8.371 km (5.201 miglia o 4.520 miglia nautiche)” spiega ItaliaDistanza.com.
Nulla di riposante, insomma:
Il coach delle Zebre Michael Bradley sa che non sarà facile, alla luce anche dei 2 ko maturati sinora: “In Sudafrica il tempo insieme ci aiuterà sicuramente per migliorare ancora il nostro gruppo: le due franchigie dei Cheetahs e dei Southern Kings saranno contente di tornare a casa dopo due weekend difficili in Europa a livello di risultati. Se giocheremo bene, sarà per noi un’opportunità per migliorare le nostre strutture in attacco con l’obiettivo di realizzare per un tour positivo”.
A livello di campo, il n. 1 della federazione sudafricana ha addirittura azzardato la creazione di 2 ‘nazionali’, una da impiegare sui terreni di gioco europei e l’altra per le competizioni dell’Emisfero Sud. La proposta è (anche) esagerata, eppure uno sport che cerca pian piano – non senza risultati – di diventare globale deve costringere, dato l’ancora esiguo numero di nazioni in cui si gioca del rugby professionistico, a queste trasferte.
Bellissime per l’esperienza, la novità e l’originalità, ma chissà per lo stato psicofisico dei giocatori.
Free entry to Toyota Cheetahs vs Zebre https://t.co/oULW5fqfHI pic.twitter.com/JpZ1pzsPE7
— Bloemfontein Courant (@BfnCourant) September 6, 2017