Home » Bundesliga 2016/2017 – La TOP 11

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Archiviata la stagione in Bundesliga con la quinta affermazione consecutiva del Bayern Monaco, inizia oggi il nostro viaggio attraverso i maggiori campionati europei. Dopo i verdetti di fine stagione della scorsa settimana, oggi è la volta della TOP 11 del campionato tedesco:

Portiere

Manuel Neuer (Bayern Monaco)

Imbattuto in più di metà delle partite giocate quest’anno, Neuer si è confermato ancora una volta miglior portiere della Bundesliga. La partita più bella il portiere tedesco l’ha fatta però all’Allianz Arena contro il Real Madrid in Champions League, quando con le sue parate tenne in vita i bavaresi, rimasti in inferiorità numerica, in vista del ritorno.

Difensori

Bernardo (RB Lipsia)

Tra le sorprese del RB Lipsia c’è sicuramente anche questo terzino destro brasiliano classe 1995. Nato a São Paulo, Bernardo è arrivato in Europa al RB Salisburgo dal Ponte Preta. La scorsa estate è poi passato dai biancorossi austriaci a quelli tedeschi. Potenza fisica, spinta e progressione sulla fascia hanno permesso al brasiliano di diventare subito titolare nello scacchiere di Hasenhüttl.

Niklas Süle (Hoffenheim)

Stagione fantastica quella di Süle con la maglia dell’Hoffenheim, seconda miglior difesa della Bundesliga soprattuto proprio grazie all’apporto del difensore classe 1995 di Francoforte sul Meno. Trentatré presenze, e anche due gol, sono valsi a Süle la chiamata del Bayern Monaco, con cui giocherà a partire all’1 luglio. Nella difesa a tre di Nagelsmann si è subito trovato benissimo, bisognerà vedere ora come desidererà di schierarlo Ancelotti in Baviera.

Mats Hummels (Bayern Monaco)

Non c’erano dubbi che un difensore esperto come Hummels non subisse il cambio di maglia da quella giallonera del Borussia Dortmund a quella biancorosso del Bayern Monaco. Il campione del Mondo però ha dimostrato anche sul campo di essere subito a suo agio, diventando perno della retroguardia meno battuta di Germania con appena ventidue reti subite in tutto il campionato.

Raphaël Guerreiro (Borussia Dortmund)

Il terzino portoghese ha confermato quanto di buono fatto vedere agli Europei in Francia mettendo insieme ventiquattro presenze, sei reti e tre assist nella sua prima avventura in Germania. Arrivato dal Lorien per dieci milioni di euro, il valore di Guerreiro è già raddoppiato, ma a Dortmund vogliono tenerselo per un bel po’ di anni. La sua capacità di inserimento ha fatto la differenza sulla fascia sinistra, con Tuchel che l’ha schierato spesso anche sulla linea dei centrocampisti vista la sua propensione a spingersi in avanti.

Centrocampisti

Ousmane Dembélé (Borussia Dortund)

Quest’estate molti pensarono che i quindici milioni spesi dal Borussia Dortmund per prendere questo ragazzo francese dal Rennes fossero una follia. Bene; un anno dopo non ne basterebbero cinquanta probabilmente per portarlo via dal Signal-Iduna Park. L’impatto di Dembélé sulla Bundesliga è stato devastante, tanto da convincere Tuchel a farlo diventare praticamente subito titolare. Velocità e tecnica ne hanno fatto uno dei giocatori offensivi più pericolosi di tutto il campionato, come testimoniano i sei gol e soprattuto i dodici assist. Segnatevi la data di nascita: 15 maggio 1997.

Thiago Alcántara (Bayern Monaco)

Finalmente una stagione senza gravi infortuni per lo spagnolo, che ha così potuto illuminare l’Allianz Arena con le sue giocate. Tecnica e qualità non gli sono mai mancata, quello che serviva era la continuità che è arrivata quest’anno sotto la sapiente guida di Carlo Ancelotti. L’allenatore italiano gli ha dato le chiavi del centrocampo posizionandolo più avanti, quasi sulla linea dei trequartisti, e lo spagnolo ha subito alzato il suo rendimento tornando a disegnare calcio.

Naby Keïta (RB Lipsia)

Arrivato dai “cugini” austriaci del RB Salisburgo, questo guineano classe 1995 è già uno dei centrocampisti centrali più forti di tutta la Bundesliga. Otto gol, alcuni dei quali magnifici, segnati in tutti i modi per un giocatore tanto concreto quanto eclettico. Keira sarà il faro del giovane RB Lipsia nei prossimi anni e siamo sicuri che farà la sua figura anche nel prestigioso palcoscenico della Champions League.

Attaccanti

Pierre-Emerick Aubameyang (Borussia Dortmund)

Basterebbero i numeri a spiegare quanto fatto da Pierre-Emerick Aubameyang in Bundesliga questa stagione: trentun gol in trentadue presenze, un poker (a novembre contro l’Amburgo), sei doppiette e undici volte a segno nelle ultime tredici partite di campionato. Ciliegina sulla torta il calcio di rigore del 2-1 trasformato con il “cucchiaio” nella finale di Coppa di Germania. L’attaccante del Gabon è esploso definitivamente ed è ora ufficialmente uno dei più forti in Europa. Non fattosi scalfire neanche dalla delusione per la precoce eliminazione nella Coppa d’Africa giocata in casa, resta da capire cosa farà ora Aubameyang. Resterà a Dortmund o vorrà iniziare una nuova avventura (su di lui ovviamente tutte le squadre più importanti d’Europa, a partire dal Paris Saint-Germain).

Robert Lewandowski (Bayern Monaco)

Anche se ripetere le trenta reti segnate la scorsa stagione non è bastato per prendersi la classifica marcatori, Lewandowski mette in bacheca il sui quinto campionato tedesco (il terzo con il Bayern Monaco). E chissà come sarebbe andata la partita d’andata contro il Real Madrid se non fosse stato infortunato.

Anthony Modeste (Colonia)

L’anno scorso Modeste segnò quindici gol con la maglia del Colonia in Bundesliga e per molti fu un grandissimo risultato, difficilmente migliorabile. Un anno dopo l’attaccante francese chiude il campionato non con qualche rete in più, ma ben dieci rispetto alla stagione 2015/2016. Venticinque gol, di cui solo tre su calcio di rigore, che hanno permesso a lui e al Colonia di staccare il pass per l’Europa League. Impressionante la freddezza e la capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto di questo attaccante veramente completo. Modeste ha infatti segnato in tutti i modi quest’anno, battendo sempre i diretti marcatori in rapidità e/o in potenza.

Allenatore

Ralph Hasenhüttl (RB Lipsia)

Il capolavoro dell’allenatore austriaco non poteva certamente passare sotto traccia. Portare una neo-promossa (alla prima volta in Bundesliga) piena di giovani di talento al secondo posto, dopo aver chiuso vicinissima al Bayern Monaco il girone d’andata, è stato un vero e proprio capolavoro. Anche perché i sassoni hanno sempre ottenuto i risultati imponendo il loro gioco sugli avversari. Già autore di una fantastica salvezza la scorsa stagione alla guida dell’Ingolstadt (non a caso retrocesso quest’anno), ora aspettiamo di vedere come si comporterà Hasenhüttl alla sua prima esperienza in Champions League.