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Giro d’Italia 2017, 4/a tappa – Polanc conquista l’Etna, Jungels in Maglia Rosa

Copyright MondoSportivo.it / Antonio Ioppolo

dal nostro inviato al Giro d’Italia.

Quarta tappa per il Giro d’Italia 2017: i corridori sono partiti da Cefalù e arrivati sull’Etna al Rifugio Sapienza (181 km), affrontando il primo arrivo in salita della Corsa Rosa giunta alla 100/a edizione.

La fuga vincente, praticamente durata lungo tutto il tragitto, è quella di Jan Polanc (UAE): il corridore sloveno conquista la vetta dell’Etna, coronando una giornata indimenticabile. L’altro vincitore di giornata è Bob Jungels (Quick-Step Floors) che ha concluso insieme a tutti gli altri big e indosserà la Maglia Rosa.

In avvio, sùbito all’attacco Alafaci (Trek-Segafredo), Polanc, Janse van Rensburg (Dimension Data) e Brutt (Gazprom-RusVelo); inizialmente, il gruppo non lascia spazio ai tentativi di distacco ma deve cedere alla pedalata forzata e costante dei fuggitivi, accumulando fino a 5’30” di ritardo. Il tutto quando mancano ancora una ventina di metri all’inizio della prima vera salita della tappa odierna, ossia quella di Portella della Femmina Morta (un’ascesa lunghissima, oltre 32 chilometri, e dalle pendenze da non prendere sotto gamba).

I quattro di testa percorrono gli iniziali 50 chilometri praticamente nella prima ora di gara a una velocità media molto alta (di molto vicina ai 51 km/h) e, una volta iniziata la salita, il vantaggio dei fuggitivi aumenta fino a raggiungere i 6′. Dei quattro passisti in fuga, uno dei corridori più interessanti è certamente il ventiseienne varesino Eugenio Alafaci, giunto alla quarta partecipazione consecutiva al Giro d’Italia. Più indietro, il gruppo inseguitore, tirato dalla Quick-Step Floors, non sembra ricercare con veemenza l’aggancio e, infatti, non alza i ritmi e lo svantaggio sui quattro di testa si incrementa fino a raggiungere i 7’50”. In questa fase, Maglia Rosa virtuale diventa il russo Brutt che era staccato di 1’48” dal capofila Gaviria (Quick-Step Floors).

A poco meno di 100 chilometri dall’arrivo e dopo il primo ritiro, quello dell’australiano Rohan Dennis (BMC) ancora convalescente dopo la caduta della terza tappa, ecco la prima mossa di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che, non del tutto felice dei ritmi tenuti dalla Quick-Step Floorsmanda in testa al gruppo il proprio compagno di squadra Luka Pibernik. Intanto, però, i fuggitivi giungono in cima a Portella della Femmina Morta: il primo a passare è il sudafricano Van Rensburg davanti a Polanc, con il secondo che lamenta di essere stato ostacolato e stretto sulle transenne. In generale, il lavoro di Pibernik (Bahrain Merida) porta i suoi frutti e il gruppo inseguitore transita a Portella della Femmina Morta con un ritardo di 6’25”: la quinta piazza va al’eritreo Daniel Teklehaimanot (Dimension Data) che rafforza la propria Maglia Azzurra.

Nel frattempo, il plotone, grazie anche alla discesa che porta a fondo valle, recupera qualcosa assottigliando il gap a 5’40” dal quartetto ancora saldamente al comando. È però una discesa infausta per Alberto Losada (Katusha-Alpecin) che frana in corrispondenza di una delle ultime curve. Al traguardo volante di Bronte, transita per primo il russo Pavel Brutt, ma inizia a perdere qualche metro di troppo l’italiano Alafaci fino a rimanere definitivamente staccato dal terzetto di testa. Al quinto posto al TV si piazza Fernando Gaviria, il quale cerca di conquistare la Maglia Ciclamino: nel complesso, il vantaggio dei fuggitivi torna ad aumentare (6′) e la sensazione che la Quick-Step Floors non voglia forzare si concretizza sempre di più.

Al traguardo volante di Biancavilla, quindi a poco meno di 40 chilometri dall’arrivo, si impone ancora una volta Brutt, mentre al quinto posto ripete il piazzamento l’attuale Maglia Rosa Gaviria, praticamente il solo a sprintare. Il distacco tra il terzetto di fuggitivi e il gruppo è adesso di 5’40”. Inizia, però, la salita che porta a NicolosiValerio Agnoli (Bahrain Merida) ad alzare i ritmi: la conseguenza è che vari atleti si sfilano, il gruppo riprende Alafaci e il distacco con i battistrada diminuisce a 5’05”, ma è destinato ad assottigliarsi ulteriormente. Più avanti, nel frattempo, Brutt cede il passo e in testa rimane il duo composto da Jan Polanc e Janse van Rensburg.

20 chilometri dall’arrivo e prima dell’inizio dell’erta finale, poco meno di 5′ di vantaggio per Van Rensburg e PolancNibali, Mollema, Jungels e gli altri big non mollano. Cadono anche vari corridori, mentre altri prendono saggiamente la via di fuga per evitare danni: per fortuna tutti riescono a rimettersi in carreggiata. Intanto, il duo di testa si spaccaVan Rensburg perde il passo e Polanc rimane da solo al comando con 3’45” sul gruppo inseguitore. Il vantaggio diminuisce, anche per gli allunghi di Paolo Tiralongo (Astana), Pierre Rolland (Cannondale-Drapac) e Pello Bilbao Lopez De Armentia (Astana), ma lo sloveno in questa fase, a 10 km dal traguardo, resiste mantenendo 3’10” su Rolland e 3’30” sul plotone.

Quando mancano 7 chilometri, ovvero quando la salita si fà più dura e dispendiosa, Polanc risponde bene agli assalti del gruppo, condotti principalmente da Franco Pellizotti (Bahrain Merida) e Andrew Anacona (Movistar), e riesce a mantenere 2’18” su Rolland e 2’33” sul resto del gruppo. Naturalmente, il gruppo riprende facilmente Rolland e il distacco sul fuggitivo si assesta intorno ai 2′.

A 2,5 chilometri dall’arrivo, finalmente, arriva l’offensiva di Vincenzo Nibali, il quale raggiunge sùbito Jesper Hansen (Astana), scattato in precedenza, ma viene vanificata dall’immediata reazione del gruppo. Lo sloveno Jan Polanc porta al termine una splendida giornata, vincendo la 4/a tappa del Giro d’Italia 2017; la Maglia Rosa, però, va al lussemburghese Bob Jungels.

Giro d’Italia 2017, 4/a tappa – Ordine d’arrivo
1) Jan Polanc (UAE)
2) Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin) a 19″
3) Geraint Thomas (Team Sky) a 29″
4) Thibaut Pinot s.t. (FDJ) s.t.
5) Dario Cataldo (Astana) s.t.

Classifica generale
1) Bob Jungels (Quick-Step Floors)
2) Geraint Thomas (Team Sky) a 6″
3) Adam Yates (ORICA-Scott) a 10″
4) Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) s.t.
5) Domenico Pozzovino (AG2R) s.t.