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Lo Stadio Collana è chiuso, il Napoli Calcio Femminile salta gli allenamenti

Foto per gentile concessione di Napoli calcio femminile

Siamo il paese degli eventi paradossali. E vista la locazione geografica della storia che vi stiamo per raccontare, forse anche dei Pulcinella (e chi vi scrive è napoletano d’origine).

Partiamo da fine gennaio: lo Stadio Collana, lo storico stadio napoletano situato nel quartiere bene del Vomero, chiude. Ci sarebbe una società che ha vinto la gestione della struttura, la Ati Collana Cesport, ma la società esclusa dalla gara, la Giano srl di Fabio Cannavaro, Ciro Ferrara e Paolo Pagliara, ricorre in tribunale. E vince, visto che la sentenza depositata dal Consiglio di Stato annulla tutta la procedura di gara per l’affidamento della struttura sportiva alla Ati Collana Cesport sovvertendo la sentenza di primo grado del Tar Regionale. La sentenza è definitiva e mette la Regione nei guai azzerando tutti gli atti pregressi e costringendo Palazzo San Giacomo, che aveva gestito il Collana fino a dicembre, a farsi di nuovo avanti con la Regione mettendo risorse proprie anche se dall’altro lato la Giano srl reclama le chiavi del Collana.

L’unico fatto concreto di questa storia è che il Collana resta chiuso, in quanto inagibile, e non si sa sino a quando. Come sempre, in questi casi, chi ci perde è chi ci sta in mezzo, in questo caso il Napoli Carpisa Yamamay, società di calcio femminile del Direttore generale Italo Palmieri che in quesllo stadio si allenava e giocava e che ora si trova in mano con il resto di niente. Costringendo ad una scelta radicale: “Il Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile e Maschile, visto il perdurare dei disagi e delle difficoltà legati ai noti problemi per l’utilizzo del campo ufficiale, lo stadio Collana, la cui chiusura nel mese di gennaio ha in pratica azzerato tutto il lavoro straordinario svolto in questi anni, sia nel settore femminile sia nel maschile, comunica che a partire dalla prossima settimana anche la prima squadra femminile, che partecipa al campionato nazionale di serie B, e la formazione Primavera, protagonista nelle scorse settimane nella finale del Torneo Arco di Trento, prima volta per una squadra del Sud, non svolgeranno più allenamenti in giro per la città di Napoli, evitando la continua ricerca di spazi da elemosinare nelle poche strutture libere a disposizione.
Dopo il ritiro di diverse squadre maschili dai campionati FIGC, anche questo fiore all’occhiello della città di Napoli vede giorno dopo giorno mortificato il suo impegno e i suoi sacrifici mostrando l’impossibilità di poter sviluppare lo sport in modo professionale in questa città. La società cercherà comunque, nei limiti del possibile, di onorare i prossimi impegni ufficiali per non perdere il titolo sportivo così faticosamente conquistato nel corso degli anni, anche se non è da escludere la possibilità di consegnare il titolo al sindaco di Napoli qualora a fine stagione non ci siano novità sulla situazione legata allo stadio Collana.”

I tifosi del Napoli Carpisa Yamamay e di tutto il calcio femminile si auspicano una soluzione a breve per mettere fine ad una situazione a dir poco incresciosa e che non fa onore nè alla città di Napoli nè al Dipartimento Calcio Femminile che è rimasto stranamente in silenzio su questa vicenda. Sandro Morgana ci dimostri coi fatti che, come Cristo, anche il Dipartimento Calcio Femminile non si è fermato ad Eboli e intervenga. Sarebbe quantomeno gradito.