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Tensione a Pescara: bruciate due auto di Sebastiani. Il presidente: “Basta, lascio la società”

Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

Sta diventando sempre più alta la tensione in casa Pescara dove, tra una squadra già condannata alla retrocessione, una società duramente criticata e una tifoseria furiosa, l’aria è diventata ormai insostenibile. L’ultimo, delirante episodio di una stagione disastrosa è avvenuto nel cuore della scorsa notte, quando due automobili nella residenza del presidente biancazzurro Daniele Sebastiani sono andate a fuoco: gli inquirenti non hanno avuto il minimo dubbio sulla natura dolosa dell’incendio, scartando così l’ipotesi del corto circuito e arrivando a ipotizzare un possibile collegamento tra l’atto e le dure contestazioni dei tifosi degli ultimi mesi.

La reazione di Sebastiani, riportata dal quotidiano Il Centro, è stata forte, sintomo di una situazione diventata ormai ingestibile: “Sono indignato: adesso basta, a fine stagione lascio la società. Una scelta che potrebbe diventare davvero inevitabile, visti anche i precedenti di quest’anno: prima il blitz degli ultrà alla cena di Natale organizzata dalla società, poi le continue proteste dei tifosi, che secondo alcuni avrebbero costretto la squadra a indossare la divisa biancorossa in occasione della sfida contro la Fiorentina perché ritenuta indegna di indossare la maglia con i classici colori sociali.

In un mondo come quello del calcio italiano, in cui i tifosi più violenti hanno spesso dettato legge proprio sulle società e sui giocatori facendo pressione anche con gesti inspiegabilmente aggressivi (fisicamente e moralmente), questi episodi non sono altro che l’ultimo, drammatico capitolo delle pagine nere del nostro Paese. Il presidente del CONI Malagò ha già espresso la sua vicinanza a Sebastiani, ma l’impressione generale è che potrebbe non essere finita qui, visto che mancano ancora parecchi mesi al termine del campionato e il Pescara può solo provare a salvare la faccia in queste ultime 15 gare. Ma con episodi come quelli accaduti la scorsa notte, che con il calcio non c’entrano assolutamente nulla, diventa difficile anche per la squadra di Oddo ritrovare la giusta serenità e provare a chiudere la stagione in maniera dignitosa.