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Rugby league, verso la finale scudetto 2016: a tu per tu con Massimo Nicotra (Spartans Catania)

Manca ormai davvero poco alla finale scudetto 2016 del rugby league. Un’annata ricca di gare, temi e soddisfazioni per la federazione, le squadre coinvolte e l’intero movimento.

Sabato 27 agosto lo “Stadio del Rugby di Corviale” (Via degli Alagno, snc, Roma) ospiterà l’atto decisivo di un campionato in crescita, per uno sport i cui organismi internazionali cercano in tutti i modi di diffondere al di là delle roccheforti di Inghilterra, Nuova Zelanda, Australia e Francia sud-occidentale.

Di recente, con l’intervista a Pierangelo Ceretti abbiamo avuto modo di parlare del rugby league come nuova opportunità, di sport che può coesistere e non per forza competere col rugby a 15; ora, con Massimo Nicotraallenatore e presidente degli Spartans Catania, finalisti – tocchiamo ancora più con mano questa realtà.

Ciao Massimo. Ti potresti presentare? Che professione svolgi? Di cosa ti occupi nella vita e nello sport?

Sono pedagogista e lavoro per conto dei servizi sociali; mi occupo di adolescenti a rischio devianza o sotto la tutela del tribunale dei minori. Nel rugby union sono Vice Presidente ed allenatore di una società di rugby che si occupa di settore giovanile, dalla under 6 alla under 14: la Unione Rugby delle Aci con sede ad Aci Catena (CT). Nel League sono Presidente e allenatore degli Spartans Catania, che da anni nell’isola rappresentano la massima espressione di questa disciplina; sono tanti gli atleti che si sono avvicendati negli anni e sempre nell’obiettivo di creare un gruppo saldo, eterogeneo per le esperienze di club differenti.

Locandina Stadio CorvaleSpartans  che sono una bella realtà.

In questa stagione ho avuto la grande opportunità, anche grazie al ex manager dell’Accademia di Catania, Salvo Pezzano – fa parte dello staff tecnico degli Spartans come allenatore e dirigente –  di schierare tanti atleti giovanissimi di altissimo livello, provenienti della under 18 élite del Cus Catania, ex accademici, Amatori Catania e Nissa Rugby. A tutte queste società va il mio ringraziamento, per aver permesso ai loro atleti di confrontarsi nel campionato di rugby a XIII.

Puoi parlarci del movimento in Sicilia? 

Quest’anno in Sicilia abbiamo iscritto 4 team, che si sono confrontati per circa due mesi in incontri di andata e ritorno. I già citati Spartans insieme ai Rectores di Tino Magrì, altra anima fondante del movimento siciliano, i XIII Lovers Palermo del duo Spinnato/Lo Re, di cui sentiremo parlare molto nei prossimi anni: grande qualità di gioco ed parecchi ragazzi di livello, tra Under 18 e senior. Infine gli URA, che hanno ben figurato alla loro prima esperienza. 

Un giudizio sullo stato di salute del league in Italia? Dove si può migliorare?

Credo che il league in Italia, come nel resto del mondo, sia destinato ad una crescita esponenziale; questo ci porterà inesorabilmente a creare giocatori specializzati e società che lo praticheranno tutto l’anno. I rapporti con il rugby union sono contrastanti: va bene finché non interferisci con i suoi campionati federali. Ma secondo me non è giusto che questo mortifichi il lavoro dei nostri atleti, né lo è impedire loro di sfruttare le opportunità (anche) internazionale che la FIRL propone al momento: penso ai test match in preparazione alle Qualificazioni mondiali. 

La finale di Roma, contro il XIII del Ducato. Che sfida ti aspetti? Chi parte favorito?

La vedo come una grande possibilità che finalmente unirà il sud ed il nord per una finale d’eccezione! Ci saranno in campo atleti motivati, ma ne mancheranno alcuni che dovranno rinunciare a causa dei ritiri precampionato con alcune società importanti che li hanno richiesti. Una cosa è certa: chi scenderà in campo a difendere i nostri colori farà benissimo.

Quale pensi possa essere il futuro di questo codice in Italia?

Per quanto riguarda il futuro dei nostri giocatori in prospettiva mondiale del 2017 ed altre esperienze internazionali, molto dipenderà da come gestiremo i nostri rapporti con la FIR nel prossimo futuro. Molti siciliani sono più che motivati nel loro impegno e prevedo per loro un futuro denso di soddisfazioni.