Notizie dal Ticino: Lugano e Chiasso cantieri aperti
In Svizzera, come abbiamo già scritto, la preparazione estiva va avanti a spron battuto per tutte le squadre, in attesa dell’inizio della stagione. Gli appassionati, in Ticino, anche se distratti dall’Europeo, e dalle vicende sportive della Nati, non dimenticano certo le squadre locali, e seguono (anche con una certa apprensione, nel caso del Chiasso) le notizie che si susseguono in modo serrato, sui destini delle uniche due squadre della Svizzera italiana iscritte ai campionati professionistici di calcio.
A Lugano, nei giorni scorsi, è arrivato Ofir Mizrachi: 22 anni, israeliano, era compagno di reparto nella nazionale U21 del già affermato Dabbur (capocannoniere della scorsa stagione in Super League con 19 gol, e ora emigrato in Austria, al Salisburgo). Il video con i gol del giovane attaccante ha già fatto il giro di tutti i bar del Sottoceneri, accendendo l’entusiasmo dei tanti che attendevano un finalizzatore efficace al centro dell’attacco bianconero. Ora, però, bisogna puntellare il quadro generale che, con il passare dei giorni, anziché consolidarsi, sembra perdere pezzi, anche importanti. Ma vediamo nel dettaglio.
Capitolo allenatore: con un tweet, lanciato nella tarda serata di ieri, l’amico e collega Luca Sciarini di Teleticino annuncia che, con tutta probabilità, il Lugano ha deciso di affidarsi ad Andrea Manzo non più ad interim, ma in via definitiva: l’ipotesi Tramezzani, dunque, sembra definitivamente tramontata. Non necessariamente un male, per i bianconeri: il tecnico è persona seria e competente, conosce ambiente e calcio svizzero, e il rafforzamento della sua posizione non può che essere un bene, in uno spogliatoio tradizionalmente turbolento. Ora, però, c’è da costruire la squadra.
Le notizie, per i tifosi, non sono però troppo rosee: trattative che sembravano già definite, infatti, si sono improvvisamente complicate. Su Alioski è infatti planato lo Young Boys, e Sulmoni ha manifestato qualche dubbio sull’ipotesi di vestire la maglia bianconera. Il greco Donis, protagonista nella scorsa stagione, sembra orientato ad accettare una sistemazione (sempre in prestito) nel campionato belga. Certo, a livello di indiscrezioni, si sa che sono aperte opzioni alternative: il traffico di mail tra via Trevano e i procuratori è piuttosto intenso. Le bocche di Manna e Manzo sono cucite, ma i sorrisi e il buonumore fanno ben sperare.
Capitolo Chiasso: dopo la presentazione della nuova dirigenza, che ha visto il nostro sito presente, Cavalleri sta lavorando pancia a terra per costruire una squadra competitiva, naturalmente partendo dall’allenatore. Sembrava fatta, in settimana, per Lorenzo D’Anna, tecnico della Primavera del ChievoVerona: ma tutto è poi sfumato per questioni di patentino. Nelle ultime ore, indiscrezioni giornalistiche di peso (sempre Sciarini di TicinoNews) darebbero in pole position Giuseppe Scienza, ex allenatore dell’Alessandria. Professionista serio e preparato; ma ci domandiamo che conoscenza possa avere del calcio svizzero di Challenge League. Troppi allenatori, provenienti dalla Penisola, si fermano alla valutazione del livello tecnico, tralasciando quello ambientale: un errore che ha commesso anche un professionista carismatico come Zeman. Per il bene dei rossoblù, ci auguriamo che chi verrà sappia avere l’umiltà e l’attenzione di considerare tutti gli elementi, e di non sottovalutare il livello del calcio svizzero cadetto, quest’anno impreziosito dall’inattesa presenza dello Zurigo.
Tra i tifosi Momò regna una certa inquietudine: sito ufficiale e pagina Facebook sono silenti, e i giocatori partiti (per cessione o per fine prestito o contratto) sono ben 10: Alessandro Ciarrocchi (Aarau), Marco Franin, Vladimir Golemić (Lugano), Mariano Hassell, Ilija Ivić, Simon Laner, Nicolas Lüchinger (Sion), Andrea Maccoppi (Losanna), Dragan Mihajlović (Lugano) e il portiere di riserva Ulisse Pelloni. Logico che si attenda l’allenatore per programmare i nuovi arrivi, ma il tempo, intanto, trascorre inesorabile. E la concorrenza, quest’anno, vede almeno cinque squadre (Zurigo, Xamax, Wil, Servette, Aarau) di livello nettamente superiore, e altre in grado di diventarlo (Winterthur e soprattutto Wholen, con il denaro della nuova proprietà). Insomma, la lotta per la salvezza rischia di diventare un affare tra i ticinesi e il Le Mont, considerando il fatto che a Sciaffusa c’è Axel Thoma, uomo di calcio valido e profondo conoscitore della realtà elvetica, che difficilmente vedremo retrocedere.