Copa América 2016 – Girone B: il Brasile
A pochi giorni dall’inizio della Copa América 2016, comincia il nostro viaggio alla scoperta delle sedici squadre che compongono i quattro gironi della manifestazione organizzata in occasione del Centenario della coppa. Un’analisi per cercare di conoscere meglio ogni nazionale che prenderà parte alla rassegna che si terrà negli Stati Uniti dal 4 al 27 giugno. Oggi è il turno delle prime due squadre del Gruppo B: Brasile e Haiti. Ad aprire la giornata è il Brasile.
LA STORIA – Gli otto successi in trentaquattro edizioni disputate fanno del Brasile la terza nazionale più vincente nella Copa América (dietro Uruguay e Argentina).
I primi quattro trionfi sono avvenuti nelle quattro edizioni casalinghe disputate (i verdeoro – come l’Uruguay – hanno sempre vinto quando organizzavano la manifestazione). Menzione dovuta alla prima Copa América conquistata nel 1919 dopo ben quattro tempi supplementari, non essendo previsti rigori: con un totale di 150 minuti la finale Brasile-Uruguay, terminata 1-0, risulta essere la gara più duratura della storia della competizione.
Guardando più nel recente spicca invece il decennio d’oro – dal 1997 al 2007 – dominato dal Brasile con quattro titoli ottenuti in cinque edizioni. Amare però le ultime due edizioni disputate, terminate con identico epilogo: in entrambi i casi, infatti, la Seleção brasiliana si è dovuta arrendere ai quarti, sconfitta in ambedue le circostanze ai rigori dal Paraguay. L’edizione 2019 si disputerà in Brasile.
LA SQUADRA
Difesa – È il reparto più giovane della rosa con ben cinque classe ’93 (compreso Ederson in porta) che probabilmente saranno l’ossatura del Brasile Olimpico.
Tra i pali fuori Jefferson e largo alla gioventù, con Alisson favorito sul più esperto Diego Alves. Senza Thiago Silva, David Luiz e Marcelo, tutti e tre non convocati per scelta tecnica, la difesa titolare con tutta probabilità sarà composta dall’interista Miranda e Gil, al centro, mentre sugli esterni agiranno “nonno” Dani Alves e Filipe Luís.
In panchina la linea verde voluta da Dunga, con l’ex romanista Marquinhos, Rodrigo Caio, Fabinho e Douglas Santos, tutti ancora 22enni.
Centrocampo – Meno giovani e più qualità, invece, tra la linea mediana e l’area di rigore avversaria: tra i tagliati di lusso nella graduale epurazione voluta da Dunga sin dal post Mondiale risultano Fernandinho e Oscar, oltre che Ramires assente già da un po’.
Nonostante ciò non manca esperienza e talento nel 4-2-3-1 con cui la Seleção dovrebbe schierarsi. La defezione all’ultimo di Luiz Gustavo, rimpiazzato dal giovanissimo Walace, promuove il duo Elias-Casemiro come coppia titolare nel ruolo di volante davanti la difesa. Senza Douglas Costa, sostituito prima da Kaká e poi – infortunatosi anche lui – da Ganso, dietro l’unica punta agiranno Willian e Renato Augusto, con Lucas Lima, Coutinho e lo stesso Ganso a giocarsi l’ultima maglia da titolare. Chiude il gruppo Rafinha Alcantara, con Walace i due “olimpionici” del reparto.
Attacco – Tre punte “di ruolo” convocate, in cui spicca l’assenza del capitano e uomo simbolo della storia recente dei verdeoro: Neymar. Il due volte “Calciatore sudamericano dell’anno” non prenderà parte alla Copa América del Centenario per l’accordo intercorso tra la CBF – la Federazione calcistica brasiliana – e il suo attuale club, il Barcellona.
Una decisione dovuta alle ormai prossime Olimpiadi di Rio 2016 in cui il Brasile inseguirà quell’oro iridato ancora assente nel ricco palmarès della Nazionale di calcio. Concedendo a Neymar un periodo di riposo, la CBF si è infatti evitata il braccio di ferro col club blaugrana per l’utilizzo dell’ex Santos come fuoriquota nella selezione olimpica.
Spazio dunque a Hulk come prima scelta per il terminale d’attacco, con Jonas – convocato in extremis al posto dell’infortunato Ricardo Oliveira – come principale alternativa. Completa il reparto la nuova promessa Santista Gabriel che – compiendo venti anni a fine agosto – è il più giovane dei ventitre convocati.
PRONOSTICO – Non ce ne vogliano i tifosi verdeoro ma non vediamo gli uomini di Dunga tra i favoriti al successo finale. Se è vero che per storia e blasone il Brasile andrebbe sempre ascritto nell’elenco delle pretendenti al titolo, è pur evidente che la rivoluzione messa in atto da Dunga stesso, con il placet della Federazione, è appena agli inizi e con ben poche certezze.
La Seleção è infatti ancora in cerca di un’identità, un cantiere in divenire nel quale i “vecchi” non sembrano dar le garanzie richieste e i “giovani” non mostrano quel talento visto nei predecessori. L’assenza del proprio leader assoluto, Neymar, non potrà far altro che peggiorare ancor più la situazione.
Dalla sua la Nazionale brasiliana potrà però vantare un girone abbordabilissimo, figlio di un sorteggio benevolo: il Brasile è infatti capitato nel Girone B con Ecuador, Haiti e Perù. Il primo posto non dovrebbe essere in dubbio e anche se l’incrocio ai quarti col Gruppo A gli eviterà Cile, Argentina e Uruguay, non sarà comunque agevole affrontare una tra i padroni di casa degli USA, la talentuosa Colombia, la Costa Rica – rivelazione dell’ultimo Mondiale – o la bestia nera Paraguay.
Insomma, le possibilità di una nuova eliminazione ai quarti sono concrete, comunque non ci immaginiamo un Brasile in finale.
CONVOCATI
Portieri: Alisson (Internacional), Diego Alves (Valencia), Ederson (Benfica).
Difensori: Miranda (Inter), Gil (Shandong Luneng), Marquinhos (PSG), Fabinho (Monaco), Rodrigo Caio (San Paolo), Daniel Alves (Barcellona), Filipe Luís (Atlético Madrid), Douglas Santos (Atlético Mineiro).
Centrocampisti: Lucas Lima (Santos), Willian (Chlesea), Elias (Corinthians), Casemiro (Real Madrid), Rafinha Alcantara (Barcellona), Philippe Coutinho (Liverpool), Renato Augusto (Beijing Guoan), Ganso (São Paulo), Walace (Grêmio).
Attaccanti: Gabriel (Santos), Jonas (Benfica), Hulk (Zenit).
CALENDARIO
5/6 ore 4: Brasile-Ecuador (Rose Bowl, Pasadena)
9/6 ore 1:30: Brasile-Haiti (Orlando Citrus Bowl Stadium, Orlando)
13/6 ore 2:30: Brasile-Perù (Gillette Stadium, Foxborough)