Gagliardi. Ma non teste di serie
Dopo cinque-sei anni, finalmente un’Italia con un centravanti. Dopo cinque-sei anni, finalmente un’Italia con carattere. Conte l’aveva detto che i suoi ragazzi non avrebbero mollato un centimetro, beh: così è stato. Gli azzurri hanno dimostrato un gran carattere, sono riusciti a sovvertire la situazione, reagendo al vantaggio norvegese, e facendo propria una vittoria che ci fa fare bella figura, sì, ma non ci qualifica come testa di serie.
Perché? Perché il Belgio ha vinto contro Israele, e godrà di un piazzamento migliore nella fase a gironi. Già, Les Diables Rouges saranno teste di serie, e non solo: oltre a godere di questo privilegio UEFA, voleranno in testa nel ranking FIFA al prossimo aggiornamento. Già, avete capito bene: Belgio primo, davanti a Germania e Argentina, e ovviamente all’Italia. Questo, per un lavoro minuzioso fatto dalla federazione belga, che negli anni ha portato ottimi risultati. Cosa che non sempre è riuscita qui da noi.
Solo adesso, infatti, in casa azzurra sembra esserci finalmente una reazione. In un periodo in cui è oggettivamente difficile tifare Italia per via di figure ambigue che circondano il nostro calcio (il primo è Tavecchio, il secondo è Lotito, e ci mettiamo anche il nostro CT, un Conte che solo da strapagato ha pensato di passare dal bianconero di Torino all’azzurro di Coverciano), avere una squadra gagliarda era la prerogativa principale per fare in modo che un po’ di entusiasmo tornasse attorno alla nostra selezione. La sfida con la Norvegia ha fatto esattamente questo: dimostrare che Conte, per quanto possa essere criticato e criticabile, dopo i successi con la Juventus sta lavorando bene anche in azzurro, e sta trasformando le lamentele (sue, per i calciatori che non riesce ad avere sempre a disposizione, e dei tifosi azzurri, stanchi di vedere una Nazionale impalpabile) in prima timidi, poi meritati applausi. Quest’Italia operaia convince: bene, benissimo così, erano anni che non accadeva. Un’Italia che era timida e disordinata, e che oggi – seppur ancora non matura al 100% – risulta orgogliosa e, finalmente, squadra. Molto operaia, poco prima donna: beh, se questa è la ricetta, che sia sempre così.
Promossi gli azzurri, dunque, un occhio a tutti gli altri: abbiamo già detto del Belgio, nazionale stratosferica. Male l’Olanda, che non è più, palesemente, la forza orange di qualche anno fa. Fuori dall’Europeo Van Persie e compagni: che sia uno stimolo a ricostruire, se non da zero quasi, il loro progetto calcistico. Nulla da dire su Inghilterra, Germania e Portogallo, dentro come da pronostico, mentre menzione d’onore ad Albania e Islanda: sarà bello vederle dare il sangue sul campo, Oltralpe. Chiosa sulla Turchia: dentro come “miglior terza” del girone: ha una formazione ostica, che a mio avviso non ha dato il cento per cento in questa fase di qualificazione. Può fare molto di più.
Questo è quanto; più in là si giocheranno i Playoff, per qualche altro posto ancora disponibile. Adesso, però, rituffiamoci nell’ordinario. Gridando a pieni polmoni, dopo una quindicina di giorni di sosta: bentornato campionato!