Zeman: “Voglio più determinazione”
Come ogni venerdì, Zdeněk Zeman, ha incontrato la stampa nello stadio di Cornaredo, prima della partenza per Lucerna, dove il Lugano incontrerà la squadra locale, in salute e in buona posizione di classifica, anche se orfana del capocannoniere Lezcano, squalificato. Parecchie le domande ricevute dagli inviati di varie testate, alcuni anche provenienti dalla Svizzera tedesca. Il tecnico si è soffermato su alcuni argomenti, fondamentali rispetto al prosieguo del campionato da parte della squadra bianconera.
Sulla rescissione di Lombardi (piuttosto polemico con la società dopo la formalizzazione, ma molto grato all’allenatore), il boemo ha detto: “È un giocatore che ho utilizzato abbastanza, in effetti; tuttavia, ritengo, in attacco, di poter contare su altre soluzioni, visto che ho sei elementi in rosa per quel reparto.“
Zeman ha commentato anche l’altra importante notizia della settimana, il rinnovo di Bottani: “Sono dell’idea che il prolungamento del contratto possa aiutare il giocatore, che mi ha detto di essere più tranquillo, ora. In molti mi chiedono se vengo coinvolto nelle scelte della società: di Bottani, com’è ovvio, ne abbiamo parlato con il presidente. Il giocatore era in scadenza, e al primo gennaio avrebbe potuto firmare con chiunque. Si tratta del nostro elemento di punta, e quindi una situazione tranquilla, sotto questo punto di vista, non può che farci piacere.”
L’atteggiamento in campo: “Abbiamo cominciato il torneo giocando bene, anche se i risultati, talvolta, sono mancati. Con Sion e Zurigo siamo calati, sotto questo aspetto. Vorrei che la squadra recuperasse il bel gioco delle prime partite. Lavorerò sulla mentalità: troppo spesso, ci accontentiamo. Vorrei vedere più cattiveria, voglia di dare di più, capacità di cambiare ritmo, soprattutto quando andiamo sotto nel punteggio. Cosa che, talvolta, non ho visto.”
Le difficoltà di andare a rete: “Gioco con tre punte perché, secondo me, con tre attaccanti in area, è più facile collaborare e trovare la via del gol. Guardate l’azione del gol di Basilea, è figlia di questo modo di pensare. Un solo attaccante in area, non saprebbe a chi passarla. Devono capire che prima erano le punte a costruire il gioco d’attacco, ora devono farlo i centrocampisti e i terzini, accorciando la squadra.”
Sempre sulla mentalità: “Non mi piace perdere. Quando si prende un gol, bisogna reagire. I ragazzi si abbattono, e invece io voglio vedere un cambio di passo e la voglia di recuperare. Forse manca un leader: il gruppo è bello, tendono a non criticare chi sbaglia per non rovinarne l’armonia. Invece serve chi faccia notare gli errori, per spronare tutti a non rifarli. Con la nostra posizione in classifica, continuare a fare le cose non bene potrebbe costarci carissimo.”