Home » EuroBasket2015, il girone A (Montpellier)

La strada di avvicinamento all’Europeo 2015 è quasi giunta al termine. La fase iniziale si giocherà in quattro diverse nazioni (Croazia, Francia, Germania e Lettonia). Da oggi e per tutto il giorno, vi presenteremo i gironi di EuroBasket2015. Prima tappa obbligatoria di questo nostro viaggio alla scoperta della rassegna europea è il Girone A, quello dei campioni europei in carica e (come se non bastasse) padroni di casa: i Bleus di coach Collet. A contendersi il passaggio del turno ci saranno anche Bosnia ed Erzegovina, Finlandia, Israele, Polonia e Russia. A Montpellier, dove si giocheranno le gara di qualificazione, ci si aspetta un esito scontato con la Francia a guidare il gruppo e le altre squadre a contendersi un biglietto per la fase finale del torneo, tutte in corsa almeno per la quarta piazza.

BOSNIA ED ERZEGOVINA

 
Albo d’oro: dall’indipendenza a oggi, qualificata 9 volte su 12, ma non è mai andata oltre l’ottavo posto del 1993.

Il roster: formazione giovane e con buone qualità. Kikanović e Stipanović rappresentano la parte fisica della squadra, entrambi a 2 metri e 10 di altezza. Renfroe, adattato a playmaker, sarà colui che cercherà di dare fantasia e gioco a un gruppo martoriato dalle assenze. Infatti, Ivanović ha dovuto fare a meno di giocatori dalle mani buone e plasmati da esperienze in NBA ed europee, vedi Mirza Teletović (Phoenix Suns), Jusuf Nurkić (Denver Nuggets) e Nihad Djedović (Bayern Monaco): avrebbero fatto una bella differenza. Ultima botta l’infortunio di Miroslav Todić, escluso per infortunio a lista già ufficiale e sostituito da Draško Albijanić.

Il punto debole: come appena detto, assenze pesanti. Se il fisico rappresenta un punto a favore di questa nazionale, di converso l’inesperienza giocherà un ruolo importante. Non sarà facile per gli uomini di Ivanović contrastare le capacità e le furbizie di veterani di queste competizioni, vecchie volpi come i Parker e Diaw.

La stella: contando l’assenza del capitano Teletović, indubbiamente Elmedin Kikanović rappresenta il talento maggiore in questa nazionale. Quest’anno ha realizzato 18.3 punti di media, e mostrato una presenza fisica e tecnica che non ha bisogno di essere narrata.

Il coach: Duško Ivanović, CT della Bosnia ed Erzegovina dal gennaio 2014, al netto degli infortuni può gestire i giovani talenti che raggiungeranno la piena maturazione tra qualche anno. Non sarà un Europeo facile, ma un banco di prova per costruire un futuro vincente.

I convocati: #4 Muhamed Pašalic, #6 Andrija Stipanović, #7 Marko Šutalo, #9 Edin Bavčić, #10 Nemanja Gordić, #11 Elmedin Kikanović, #12 Nedim Buza, #13 Dalibor Peršić, #15 Milan Milošević, #20 Gregory Renfroe, #23 Adin Vrabac, Draško Albijanić.

FINLANDIA

 
Albo d’oro: alla 15esima qualificazione alla fase finale (su 37 tentativi), mai andata oltre il sesto posto del 1967.

Il roster: Petteri Koponen fresco vincitore dell’EuroCup e primo quintetto della competizione, sarà accompagnato da Shawn Huff, veterano di questa nazionale, e da Erik Murphy, lungo di 208 centimetri che gioca nel Beşiktaş. Molti giovani talenti nelle file della Finlandia: Sasu Salin, Matti Nuutinen, Joonas Cavén tre nomi interessanti, per una nazionale che è alla prima uscita senza Hanno Möttölä, storico capitano visto anche in Italia (con le maglie di Fortitudo Bologna e Victoria Libertas Pesaro). Più schemi di gioco collaudati e ottimo affiatamento. L’obiettivo dichiarato sono almeno gli ottavi di finale, quindi almeno quarto posto.

Il punto debole: cosa manca per andare oltre gli ottavi? Per andare oltre ci vuole un pochino più di qualità. Non fraintendiamo, non che manchi ma, guardando le altre candidate al titolo, se ci sarà un vittima sacrificale, questa potrà essere la formazione finnica.

La stella: Petteri Koponen, giocatore di grande esperienza e talento, colonna portante della formazione finlandese. Atletismo e tecnica, uniti a un grande tiro dalla lunga, saranno strumenti utili per costruire e guidare i suoi alla qualificazione agli ottavi.

Il coach: CT dal 2004, negli anni Henrik Dettmann ha creato un buon gioco. Ora è il momento del passo più importante: trainare i suoi giocatori fuori dal girone A. Squadra buona, pedine adatte al gioco, non resta che provarci.

I convocati: Roope Ahone, Jonas Cavén, Shawn Huff, Ville Kaunisto, Mikko Koivisto, Petteri Koponen, Tuukka Kotti, Gerald Lee, Erik Jay Murphy, Matti Nuutinen, Sasu Salin, Jamar Wilson.

FRANCIA

 
Albo d’oro: assente solo nel 1969 e nel 1975, è campione in carica e può vantare anche l’argento ottenuto nel 2011.

Il roster: tanto per cominciare, sei dodicesimi sono targati NBA. Il vuoto cosmico lasciato dalla “stella” Noah, poi, sarà colmato dalla nana bianca Rudy Gobert. Non fatevi influenzare dalla metafora: duecentosedici centimetri per centocinque chilogrammi, sarà il centro dei Bleus. Le sapienti mani di Tony Parker guideranno una giostra che conta su Diaw, Batum e Pietrus. E anche sull’atletismo di Gelabale e la qualità di De Colo. Infine, con Diot fuori dai giochi per infortunio, è stato ripescato Léo Westermann, playmaker già prenotato dal Barcellona. Da non dimenticare gli importanti innesti dei giovani Fournier, Jaiteh e Lavergne.

Il punto debole: da campioni in carica, ripetersi è sempre difficile. Gli uomini di Collet hanno l’obbligo di vincere, e non possono sbagliare; la pressione mediatica che accompagnerà i galletti potrebbe giocare a loro svantaggio.

La stella: guardando il cielo stellato di Francia si intravedono molte stelle, alcune tanto luminose da riuscire a essere scrutate anche da lunghe distanze, diciamo da oltreoceano (NBA). Ma, come i più abili navigatori sanno, la stella che guida il cammino è quella P…arker.

Il coach: «L’amor che move il sole e l’altre stelle», così era per Dante all’ultima del Paradiso. Ma qui sul parquet dell’Eurobasket2015 è Vincent Collet a muovere i suoi astri. Chiamato a bissare il successo del 2013, sarà in grado di aggiungere altro metallo prezioso al medagliere francese?

I convocati: #4 Léo Westermann, #5 Nicolas Batum, #7 Joffrey Lauvergne, #8 Charles Kahudi, #9 Tony Parker, #10 Evan Fournier, #11 Florent Pietrus, #12 Nando De Colo, #13 Boris Diaw, #14 Mouhammadou Jaiteh, #15 Mickael Gelabale, #16 Rudy Gobert.

ISRAELE

 
Albo d’oro: europea a dispetto della geografia, vanta 27 partecipazioni. Sempre presente dal 1993, il miglior risultato è l’argento del 1979, a Torino.

Il roster: certamente non è all’altezza di giocarsi il titolo, o di arrivare in fondo. Però ha qualità, per esempio nell’ala piccola Omri Casspi, che l’anno prossimo sarà compagno di squadra del nostro Marco Belinelli ai Sacramento Kings. A parte Gal Mekel, che gioca in Serbia nella Stella Rossa, tutti gli altri componenti della squadra vengono dal campionato israeliano: Yivzori e Ohayon militano nel Maccabi Tel Aviv, mentre dall’Hapoel Gerusalemme vengono Lior Eliyahu, Bar Timor, e i centri D’or Fischer e Yaniv Green (passato per l’Italia qualche stagione fa).

Il punto debole: in realtà più di uno. Il percorso di qualificazione è stato a dir poco claudicante, e sono stati palesati limiti difensivi e offensivi non indifferenti. Trovare la quadratura migliore sarà possibile, ma è lecito non aspettarsi una squadra pronta e spettacolare

La stella: andando oltre allo scudo di David, presente sulla bandiera nazionale, l’unica vera stella è Casspi. Il giocatore dei Kings può essere un pedina sufficiente per approdare agli ottavi? Fischer proverà ad aiutarlo. Non resta che aspettare la palla a due.

Il coach: a Erez Edelstein, già allenatore dell’Hapoel Gerusalemmen, spetta il compito di traghettare la nazionale israeliana sulla lunga via di Eurobasket 2015. Compito non facile: si cercherà di migliorare il ventunesimo posto conquistato nel 2013.

I convocati: #4 Raviv Limonad, #5 Yogev Ohayon, #6 Dagan Yivzori, #7 D’or Fischer, #8 Gal Mekel, #9 Omri Casspi, #10 Bar Timor, #11 Lior Eliyahu, #12 Yaniv Green, #13 Shawn Dawson, #14 Boris Rothbart, #15 Elishay Kadir.

POLONIA

 
Albo d’oro: ben 26 partecipazioni alla fase finale, ma solo un argento (in casa, nel 1963).

Il roster: ha il potenziale per regalare qualche sorpresa nella fase a gironi. Marcin Gortat, solido giocatore NBA in forza ai Washington Wizards, ha saputo dimostrare anche quest’anno di meritarsi un posto nel basket stellato. Dal Panathinaikos arriva AJ Slaughter, giocatore naturalizzato il cui talento offensivo potrà giovare all’attacco di coach Taylor. Aleksander Czyż, Zamojski e Przemysław Karnowski saranno l’orchestra su cui costruire il passaggio del turno.

Il punto debole: la Francia è la favorita del girone (e non solo), ma dietro sarà una lotta all’ultimo tiro. Può accadere di tutto, ma l’esperienza (cioè l’inesperienza) giocherà a sfavore dei polacchi. E qui pesa molto anche l’assenza di Maciej Lampe: giramondo formatosi tra Svezia, Spagna, Russia e USA, in carriera ha saputo ritagliarsi ruoli e minuti importanti.

La stella: il caposaldo di questa nazioanle è Marcin Gortat. Reduce da 12.8 di media punti a partita e 8.8 di media a rimbalzo nell’ultima stagione, i Wizard hanno puntato forte sul centro nativo di Łódź, e il numero 4 non si è fatto attendere. Siamo sicuri che anche con la nazionale sarà una certezza.

Il coach: scelto per la sua grande ambizione e per la sua conoscenza del basket europeo, Mike Taylor rappresenta per la nazionale polacca un progetto ambizioso. Allenatore giovane selezionato per portare la Polonia alla qualificazione al secondo turno dell’Europeo. Il girone non è dei più difficili, anzi, e l’obiettivo dichiarato è il passaggio del turno: ci vorrà molta tattica e una precisa idea di gioco per affrontare e raggiungere l’obiettivo.

I convocati: #0 Aleksander Czyż, #5 Aaron Cel, #6 AJ Slaughter, #7 Damian Kulig, #10 Mateusz Ponitka, #12 Adam Waczyński, #13 Marcin Gortat, #15 Łukasz Koszarek, #17 Przemysław Zamojski, #24 Przemysław Karnowski, #33 Karol Gruszecki, #66 Robert Skibniewski.

RUSSIA

 
Albo d’oro: “nata” nel 1993, figlia della gloriosa URSS, si è sempre qualificata alla fase finale. Campione nel 2007.

Il roster: martoriato dagli infortuni che hanno costretto al forfait Sasha Kaun, Viktor Khryapa, Timofey Mozgov e Alexei Shved. A guadagnare minuti sarà, per esempio, Andrey Vorontsevich, e ci sarà spazio per gente di qualità come Semyon Antonov (bronzo nel 2011 in Lituania), o per ragazzi di seconda fascia come Dmitry Khvostov. In guardia giostrerà ancora Vitaly Fridzon, veterano di soli 29 anni, e insieme a Sergei Moni sarà chiamato a fare da guida a un gruppo tutto ancora da plasmare.

Il punto debole: troppe assenze significa anche molte facce nuove. Ruslan Pateev, Andrei Desiatnikov e Andrey Zubkov sono alla prima esperienza in questo genere di competizione, e sarà dura creare un nuovo sistema di gioco andando a colmare i buchi lasciati dalle assenze. Puntare al titolo, in queste condizioni, non sarà facile.

La stella: scelta difficile, perché Pashutin si affiderà più a una costellazione, un “carretto” composto dai veterani Monia e Ponkrashov, oramai punti stabili della nazionale dell’ex Armata Russa. Nota positiva è Nikita Kurbanov: ancora non stella della squadra, ma potrebbe diventarlo.

Il coach: nato a Sochi, sulle rive del Mar Nero, a Evgeniy Pashutin è sempre piaciuto vincere, soprattuto da quando siede in panchina. Con l’Under20 russa ha vinto un oro agli Europei 2005, dopodiché ha pensato bene di portarsi a casa anche 2 Eurocup e una coppa di Russia. Chi lo sa, magari quest’anno gli riuscirà un miracolo.

I convocati: Semen Antonov, Evgeny Baburin, Andrei Desiatnikov, Vitaly Fridzon, Dmitry Khvostov, Nikita Kurbanov, Sergey Monya, Ruslan Pateev, Anton Ponkrashov, Andrey Vorontsevich, Egor Vyaltsev, Andrey Zubkov.

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