Home » Europei Under 21: la Danimarca

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle otto nazionali che si contenderanno la 20/a edizione del Campionato Europeo Under 21: la quarta protagonista della nostra analisi è la Danimarca, che è inserita nel Girone A con i padroni di casa della Repubblica Ceca, la Serbia e la Germania.

Danimarca Under 21 esulta PPPERCORSO DI QUALIFICAZIONE – La Danimarca Under 21 ha strappato il pass per la Repubblica Ceca dapprima stravincendo il suo girone di qualificazione, che vedeva tra le avversarie Russia, Bulgaria, Estonia, Andorra e Slovenia, e poi superando l’Islanda nell’ultimo spareggio. Certo il raggruppamento di partenza non era uno dei più duri ma i numeri coi quali i danesi hanno chiuso l’iter di qualificazione sono impressionanti: nessuna sconfitta e ben otto vittorie su dieci (le restanti due gare sono chiaramente terminate con altrettanti pareggi, entrambi contro gli sloveni) ma, soprattutto, fanno sensazione le cifre relative alla differenza reti: la Danimarca ha subito appena nove gol realizzandone addirittura 37, quindi quasi quattro a partita, dato che in prima battuta pare agevolato dagli incroci con realtà di minor tradizione, come quella estone o quella di Andorra, ma che assume più significato ancora nel momento in cui si nota che, contando sia andata sia ritorno, anche Bulgaria e Russia sono state sommerse di gol (dieci e sei rispettivamente nell’arco dei 180′). Il gioco scintillante e brillantemente offensivo esibito dai danesi nel girone, però, è stato letteralmente disinnescato dall’accorta difesa degli islandesi nello spareggio finale: la Danimarca è infatti passata solo grazie a un 1-1 ottenuto in trasferta dopo uno 0-0 deludente nell’andata giocata di fronte al pubblico amico di Aalborg. Il gol partita dei biancorossi è arrivato solo al 90′ grazie a Thomsen che, grazie alla solita norma sulle reti in trasferta, ha reso indolore il successivo rigore di Friðjónsson (comunque arrivato in pieno recupero). Nelle amichevoli di preparazione agli Europei giocate da allora a oggi, i danesi hanno poi mantenuto la loro imbattibilità (hanno perso una sola partita negli ultimi due anni e mezzo, contro la Svizzera in amichevole, ormai tredici mesi fa) e hanno anche raccolto qualche scalpo prestigioso come quello dell’Italia – sconfitta lo scorso novembre – o degli Stati Uniti Under 23, finendo invece per pareggiare contro Portogallo e Svezia, anch’esse Nazionali che parteciperanno agli Europei ma nell’altro girone.

Thorup-ct-Danimarca-Under-21-PPL’ALLENATORE – Il tecnico di questa nuova generazione della Danish Dynamite è Jess Thorup, nome che agli italiani – comprensibilmente – non dirà pressoché nulla. Quarantacinquenne, Thorup s’è ritirato dal calcio giocato otto anni fa dopo una carriera trascorsa soprattutto nell’Esbjerg, compagine danese di cui è tutti gli effetti una bandiera, ma senza aver mai vestito la maglia della Nazionale. Il Thorup giocatore ha disputato appena quattro presenze in ambito internazionale, tutte racimolate nei preliminari di Coppa UEFA dell’estate 2003 grazie alla qualificazione dell’Esbjerg, allora galleggiante a metà classifica, tramite il premio fair play della UEFA. Appesi gli scarpini al chiodo, Thorup è rimasto in seno alla sua società del cuore, da cui s’è visto affidare la panchina in pianta stabile nel 2012, dopo due brevi esperienze ad interim. Panchina che ha peraltro lasciato già nel 2013 proprio per accettare quella della Danimarca Under 21, sulla quale si è insediato dopo aver conquistato la terza Coppa di Danimarca della storia dell’Esbjerg, primo trofeo del club biancoazzurro dal 1979. Di fatto, il tecnico danese è appena al terzo anno di carriera “vera” ma ha fatto un grandissimo lavoro con la sua Under perché, in una realtà come quella di casa sua, il bacino di giocatori non solo è piuttosto ridotto ma inoltre appena un talento si mette in luce viene immediatamente convocato in nazionale maggiore, saltando quasi a piè pari il passaggio dall’Under 21 (per citare giusto un esempio: Christian Eriksen, stella del Tottenham, ha esordito con la Danimarca dei grandi un anno prima rispetto alla prima convocazione con l’Under, con la quale è peraltro sceso in campo solo tre volte. Detto per inciso, essendo un classe ’92, sarebbe stato convocabile anche per questi Europei…) e, difatti, ben dieci dei suoi ventitré hanno già esordito coi “grandi”. Ciò nonostante, il tecnico biancorosso ha saputo plasmare un gruppo coeso grazie all’abitudine dei suoi ragazzi a giocare assieme e la sua Danimarca punta decisamente più sull’organizzazione di squadra che non sulle iniziative dei singoli, le quali sono comunque ottimamente inserite nei meccanismi collettivi, specialmente per quanto riguarda le trame offensive, vera impronta del calcio di Thorup.

Festa gol Danimarca Under 21 PPLE STELLE DELLA SQUADRA – Pur non potendo schierare giocatori dal nobile pedigree già nel giro della nazionale maggiore, la Danimarca Under 21 presenta comunque più di un prospetto interessante che, per continuità di rendimento e importanza nello scacchiere tattico di Thorup, può certamente ambire al ruolo di “stella”.
In difesa, per esempio, brilla più degli altri suoi compagni di reparto capitan Jannik Vestergaard, centralone di quasi due metri che gioca attualmente nel Werder Brema; leader carismatico della squadra, l’enorme difensore ex Hoffenheim sicuramente difetta in velocità e dinamismo ma compensa con grinta, senso della posizione e buone capacità di lettura dell’azione avversaria, grazie alle quali comanda a bacchetta l’intero pacchetto arretrato (del quale fa parte in pianta stabile anche il “nostrano” Frederik Sørensen, oggettivamente un po’ sparito dai radar dopo l’inizio fulminante di carriera con la Juventus di qualche anno fa). Fortissimo di testa, Vestergaard può essere una minaccia consistente per gli avversari sui calci piazzati, che sa sfruttare come un attaccante aggiunto grazie anche a un talento naturale per gli assist e a due piedi meno sgraziati di quanto non si direbbe.
In mezzo al campo uno degli elementi più importanti è senz’altro Nicolaj Thomsen, giocatore in grado di disimpegnarsi un diversi ruoli e che ha già esordito in nazionale maggiore. Thorup preferisce schierarlo da interno della sua mediana a due quando dispone i suoi con il 4-2-3-1 ma lo ha utilizzato anche come esterno (sia destro sia sinistro) tanto nel tridente offensivo quanto nel più abbottonato 4-4-2. Centrocampista molto tecnico e talentuoso, non ha nello spunto in velocità la caratteristica migliore ma è un giocatore elegante, sempre in grado di inventare una giocata pericolosa nonostante sia ancora fisicamente un po’ acerbo proprio grazie alle sue doti di controllo della sfera. Tra gli altri centrocampisti conviene tenere d’occhio anche il genietto Højbjerg, trequartista dotato di un destro vellutato di proprietà dell’Augsburg che potrebbe anche partire titolare se il CT danese decidesse di schierare i suoi con il 4-2-3-1, particolarmente bravo anche a vedere la porta e a battere le punizioni.
In avanti Thorup ha deciso di convocare anche Viktor Fischer che, in realtà, non ha mai fatto parte dell’attuale gruppo su cui è costruita la sua Under 21, contravvenendo quindi a uno dei suoi principi cardine su cui ha improntato il biennio. Fischer peraltro, nonostante sia uno dei più giovani della rosa, non ha praticamente mai giocato con l’Under, né con l’attuale né con la precedente, perché ha da subito fatto parte della nazionale maggiore. Probabilmente l’attaccante dell’Ajax è stato convocato per quattro ragioni: la prima è l’ottimo stato di forma messo in mostra nelle ultime partite giocate col suo club quando è tornato dal grave infortunio che l’ha costretto a saltare quasi tutta la stagione (tre gol in poco più di 200′ minuti), la seconda è la sua duttilità tattica, che gli consente di essere schierato in qualsiasi ruolo d’attacco, la terza è l’infortunio del centravanti Cornelius, il quale sarebbe stato quasi certamente parte dei ventitré scelti per andare in Repubblica Ceca, così come le incerte condizioni di salute di Berggreen e Bech, entrambi ancora in dubbio nonostante il primo impegno sia previsto per mercoledì. Infine la quarta e più importante motivazione: allo stato attuale, Fischer è senz’altro il miglior giocatore under 23 del suo paese nonché uno dei talenti più in vista d’Europa, un uomo in grado di avere un ruolo determinante per la sua Nazionale e potenzialmente capace di spostare gli equilibri da solo.
A fare compagnia al giovane ajacide là davanti, ci sarà anche il capocannoniere della Danimarca Under 21, ossia Nicolai Brock-Madsen, autore di sette gol in 14 presenze. Centravanti classico dal fisico imponente, Brock-Madsen è il classico numero 9 che più classico non si può: fiuto del gol, grandi capacità aeree e una stazza notevole lo rendono il prototipo del tipico killer d’area di rigore. Merita senz’altro una menzione anche Yussuf Poulsen, ala scattante e molto dinamica che sa il fatto suo sia quando si tratta di concludere a rete, sia quando deve guadagnare il fondo per poi crossare in mezzo. Attualmente in forza al Red Bull di Lipsia, Poulsen è forse il giocatore più maturo della squadra dal punto di vista fisico e il suo moto perpetuo può senz’altro mettere in imbarazzo le difese avversarie: dopo il centravanti, è proprio lui l’elemento più cercato dai lanci dei difensori.

Pierre Højbjerg Danimarca Under 21MODULO E TATTICA – Il modulo della Danimarca e gli interpeti che vengono scelti variano molto a seconda dell’avversario che si deve affrontare ma, di norma, l’intelaiatura base è quella di un 4-2-3-1 piuttosto compatto che, in caso si affronti una compagine più abile nella gestione del possesso, si trasforma rapidamente in un 4-4-2 con la linea dei centrocampisti molto vicina a quella dei difensori. I danesi prediligono attaccare per vie centrali, sia quando si trovano a dover fare la partita sia quando vengono invece costretti a mantenere un baricentro più basso, e amano cercare gli avanti con dei lanci lunghi che cercano sistematicamente di sorprendere le retroguardie avversarie. Un altro leit motiv tipico della squadra di Thorup sono i cross in area dalle fasce, che spesso, più che al centrattaco, mirano ai centrocampisti centrali che si inseriscono dietro la punta sfruttando ottimamente gli spazi che questa lascia dietro di sé: non è un caso infatti che, a eccezione del più difensivo Nørgaard, tutti i centrocampisti convocati per gli Europei abbiano segnato almeno un gol nell’ultimo biennio.
Proprio la mediana, peraltro, è la porzione di campo più soggetta ai cambiamenti di Thorup: Thomsen, Vigen Christensen, Jønsson, Nørgaard e addirittura Christensen – teoricamente un difensore centrale – sono tutte scelte possibili per occupare le due posizioni da interni tanto nel 4-2-3-1 quanto nel 4-4-2 e non c’è una linea principale chiara che il CT ha seguito negli ultimi due anni ma solo giocatori più utilizzati di altri ma in ruoli differenti di volta in volta (com’è appunto il caso di Thomsen). Di norma, comunque, la Danimarca Under 21 accoppia un giocatore dalle caratteristiche più spiccate in fase d’impostazione a un giocatore più abile in interdizione, com’è logico, ma uno dei due deve necessariamente avere tra le sue doti migliori anche l’inserimento senza palla, fondamentale negli schemi di Thorup.
In avanti è sempre presente un attaccante di peso capace di fare reparto da solo, per usare uno stilema diffuso, a cui si affianca una seconda punta mobile e tecnica, capace di galleggiare tra le linee quando il modulo è il 4-4-2 o disimpegnarsi lungo le fasce quando invece il CT sceglie il 4-2-3-1 (normalmente è il trequartista a scalare in fascia quando si passa alla mediana a quattro dopo aver iniziato con quella a due).